Gennaio 2010: Bradley Manning, classe 1987, ufficiale e analista dell'intelligence statunitense in Iraq, scarica e passa all'organizzazione WikiLeaks, che la rende pubblica, una mole enorme di dati riservati che provano crimini e violenze dell'esercito USA sui prigionieri. È il caso più eclatante di divulgazione di segreti di Stato nella storia del Paese, per il quale viene condannato a trentacinque anni di carcere nel 2013 e congedato con disonore dal servizio. Nonostante ciò, Manning non se ne pente, anzi rivendica l'azione. Il 17 gennaio 2017, dopo sette anni di detenzione, il presidente Barack Obama ne commuta la pena, riconoscendone la sproporzione rispetto ai fatti e il trattamento violento ricevuto in carcere. Nel frattempo, in prigione Bradley ha annunciato di voler intraprendere il percorso di transizione sessuale da uomo a donna e cambiato nome in Chelsea.