La promessa di Tsai Ming-liang di lasciare il cinema si fa sempre più difficile da mantenere, il suo attaccamento all'arte e all'interprete con il quale ha lavorato e condiviso un grandissimo pezzo di vita, Lee Kang-sheng, è troppo forte. Una conversazione lunga due ore e dieci, con solo un taglio e ovviamente ripresa in un'unica inquadratura scandaglia gli umori e le idee dei due, il loro rapporto e la visione della vita tra frivolezze e pensieri più strutturati. Tutto immaginato come ad un passo dalla morte.