Una rapsodia in bianco e nero, scandita da una sinuosa partitura jazz, per raccontare le giornate di Anele, giovane artista schivo e solitario, nella sua Langa, la più antica township sudafricana. Le lunghe traversate in auto, i luoghi di incontro della comunità, i locali notturni e la loro vita brulicante mostrano una realtà in tutta evidenza, ma sotto si percepiscono tensioni profonde e indecifrabili: il post apartheid e il "mito vivente" di Mandela sono diventati dei gusci vuoti, incapaci di traghettare la società verso la giustizia sociale.