Convinto da uno strano personaggio (il diavolo?), un fotografo di paese si vendica di coloro che gli hanno fatto del male rifotografando una loro fotografia e provocandone la morte. Poi, però, convince il diavolo a far resuscitare le sue vittime. Girato a Maiori (Salerno) nel '48, tra difficoltà e interruzioni (uscì soltanto quattro anni dopo), difficilmente catalogabile, in bilico tra tragico e grottesco, serio e faceto, frammentario eppure coerente, fu il tentativo di Rossellini di avvicinarsi alla commedia dell'arte. La visione neorealistica si carica di elementi fantastici e surreali. Il soggetto è di Eduardo De Filippo e Filippo Sarazani.