Seduta sulla panchina di un parco, mentre guida la macchina oppure davanti ad un monumento, Annita Malavasi (1921-2011) racconta la sua esperienza durante la lotta contro l'occupante tedesco. Ventiduenne, prese parte alle azioni delle unità combattenti sull'Appennino Reggiano con il nome in codice di Laila, trasmettendo informazioni o consegnando bombe a mano nascoste nelle scatole delle lampadine. Novantenne vigorosa, oggi, si reca a trovare due compagne partigiane, Gina "Sonia" Moncigoli (1923-2011) e Pierina "Iva" Bonilauri (1918-2011), cui è unita da un preciso sguardo sulla democrazia.