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Sydney Pollack
1934 2008




Sydney Irwin Pollack (Lafayette, 1º luglio 1934 – Pacific Palisades, 26 maggio 2008) è stato un regista, attore e produttore cinematografico statunitense, appartenente alla schiera dei registi della New Hollywood, ma più conosciuto come solido autore commerciale, grazie ai successi popolari di Tootsie e La mia Africa.
Fu attivo, da un lato, nella promozione di nuovi talenti cinematografici, dall'altro, nella preservazione dei capolavori del passato: è stato membro fondatore sia del Sundance Institute di Robert Redford, sia della Film Foundation di Martin Scorsese.



Biografia
Nacque a Lafayette, Indiana, da una famiglia di immigrati ebrei provenienti dall'Ucraina, figlio di Rebecca (nata Miller) e David Pollack, un pugile semiprofessionista e farmacista. La famiglia si trasferì a South Bend (Indiana) e i suoi genitori divorziarono quando era giovane. Sua madre, un'alcolizzata con problemi emotivi, morì all'età di 37 anni, quando Sydney aveva 16 anni.

Gli inizi in televisione
Trasferitosi presto dall'Indiana a New York, studia recitazione al Neighborhood Playhouse con Sanford Meisner, di cui diventa assistente insegnando per sette anni arte drammatica. Per il Playhouse ricopre anche ruoli come attore in alcuni allestimenti teatrali off-Broadway, distinguendosi abbastanza per essere chiamato a recitare in alcune serie televisive.
John Frankenheimer, uno dei nomi più importanti della prima generazione di registi televisivi passati al cinema, lo dirige in alcuni drammi hemingwayani e nel 1960 lo chiama a Hollywood per affidargli la regia di alcuni film televisivi. Dirige episodi di diverse serie, ottenendo anche un premio Emmy, e si permette uno sperimentalismo inaudito per la televisione dell'epoca con Something About Lee Wiley, su una cantante blues anni trenta.
In questo periodo conosce alcune persone chiave della sua futura carriera: in televisione lavora con David Rayfiel, che sarà il suo sceneggiatore abituale; sul set di Il giardino della violenza (1961) di Frankenheimer, dove lavora come ripetitore di dialoghi, incontra Burt Lancaster, che due anni dopo lo chiamerà per supervisionare il doppiaggio americano di Il Gattopardo di Visconti (benché Pollack non creda alla validità del doppiaggio in quanto tale) e sarà la star dei suoi primi film; sul set di Caccia di guerra di Denis Sanders esordisce come attore cinematografico insieme a Robert Redford, che diventerà l'interprete simbolo di tutta la sua carriera registica.

I primi film per il cinema
Quando la Paramount gli offre l'occasione di dirigere un film per il grande schermo, Pollack coglie al volo l'occasione di concretizzare la sua maggiore aspirazione, lasciare la televisione per il cinema, pur sapendo di non poter avere il pieno controllo sul progetto. Il suo film d'esordio, La vita corre sul filo (1964), è un dramma familiare di chiaro stampo televisivo, che si rivela un discreto successo di pubblico, ma è anche l'unico proprio film che il regista afferma di non amare.
Il successivo Questa ragazza è di tutti (1966) è quello che si può considerare il suo primo vero film, un melodramma di origine teatrale à la Elia Kazan, con la star Natalie Wood, che costa tre volte più del precedente ed ha molto meno successo. È anche l'inizio del fortunato sodalizio artistico con Robert Redford. Durante l'estate dello stesso anno viene chiamato per terminare le riprese di Un uomo a nudo a causa della dipartita del regista Frank Perry. Il film verrà distribuito nelle sale solo nel 1968.
In seguito affronta due generi classici, il western e il film bellico, rispettivamente con Joe Bass l'implacabile (1968) e Ardenne '44, un inferno (1969), dei quali Burt Lancaster è l'interprete principale. In entrambi i casi, rispetta le forme e le figure canoniche del genere, ma riesce a esprimere un approccio molto personale. Il primo è un western farsesco, che affronta in modo inedito il problema razziale, mettendo in scena sia l'indiano sia il nero, ma è completamente privo delle pretese e della retorica delle molte, più celebri riletture del genere di quegli anni, quali Soldato blu, Piccolo grande uomo, La ballata di Cable Hogue, I compari. Il secondo è uno strano film di guerra, sul tema della cultura contrapposta alla violenza, onirico, dalla forte stilizzazione figurativa.
Questa prima fase di maturazione culmina in un capolavoro, il dramma disperato Non si uccidono così anche i cavalli? (1969), che lo impone all'attenzione generale come una delle personalità più interessanti del rinnovamento hollywoodiano. Il film ottiene ben nove nomination agli Oscar, compresa quella per il miglior regista, ma è l'anno del trionfo per John Schlesinger e il suo Un uomo da marciapiede, titolo fondamentale della New Hollywood.

Gli anni settanta
Il nuovo decennio si apre per Pollack con il western Corvo rosso non avrai il mio scalpo (1972), presentato in concorso a Cannes, «uno dei contributi più significativi nella revisione del genere», e si chiude con una variazione di ambientazione moderna dello stesso genere, Il cavaliere elettrico (1979), nuovamente interpretato da Redford, stavolta affiancato da Jane Fonda. Entrambi i film sono caratterizzati da una celebrazione del mito della Natura piuttosto insolita per il "nuovo cinema americano", a dimostrazione di una personalità autoriale che lo distanzia dai colleghi movie brats.
In mezzo, altri quattro titoli, fra cui spiccano il nostalgico affresco storico-sentimentale Come eravamo (1973) che, malgrado i pesanti rimaneggiamenti, risulta un efficace veicolo divistico per l'insolita coppia formata da Redford e Barbra Streisand, ottiene due Oscar (su sei nomination) e diventa una delle storie d'amore più celebri del cinema americano (sesta nella classifica dell'American Film Institute del 2002), l'avvincente thriller politico I tre giorni del Condor (1975), che dimostra chiaramente l'adesione di Pollack allo "spirito dei tempi" (è dell'anno prima l'analogo Perché un assassinio di Alan J. Pakula), e il violento noir Yakuza (1974), dall'originale ambientazione giapponese, scritto da quel Paul Schrader che darà il suo apporto maggiore al cinema di quegli anni con la sceneggiatura di Taxi Driver di Martin Scorsese. I risultati meno convincenti di questo periodo sono il mélo Un attimo, una vita, con Al Pacino, e Il cavaliere elettrico.
A partire da Yakuza si impegna direttamente nella produzione dei propri film, per difendersi dalle tensioni con gli studios, e dal decennio successivo produce regolarmente lavori diretti da altri, attraverso la Mirage Productions.

Gli anni ottanta
Dopo aver diretto Diritto di cronaca (1981), sugli eccessi della stampa, che può vantare l'ennesima star di prima grandezza del suo cinema, Paul Newman, l'anno successivo Pollack decide di cimentarsi per la prima volta nella commedia romantica con Tootsie, film ambientato nel mondo dello spettacolo, brillantemente interpretato da Dustin Hoffman e Jessica Lange, che a sorpresa si rivela un successo clamoroso: ottiene addirittura dieci nomination agli Oscar (comprese quelle per miglior film e regista), anche se solo una (quella alla Lange come la miglior attrice non protagonista) si tramuta in statuetta (a causa dell'ostacolo insormontabile costituito dal kolossal impegnato Gandhi di Richard Attenborough), ma soprattutto incassa 177 milioni di dollari negli Stati Uniti, secondo solo al blockbuster E.T. l'extra-terrestre di Steven Spielberg nella stagione cinematografica 1982. A dimostrazione che non si tratta di un fenomeno stagionale, di breve durata, nel 2000 a distanza di quasi vent'anni l'American Film Institute nella sua classifica delle migliori cento commedie statunitensi lo pone in seconda posizione, superato solo dall'indimenticabile A qualcuno piace caldo di Billy Wilder.
I crediti di stima artistica e di fiducia nelle sue potenzialità commerciali, accumulati con un simile successo, gli permettono di ottenere un budget di oltre trenta milioni di dollari per realizzare un kolossal vecchio stile, alla David Lean, La mia Africa (1985). Benché il film non sia particolarmente apprezzato dalla critica, viene accolto da un vasto successo di pubblico (con 87 milioni di dollari è il quinto incasso stagionale negli Stati Uniti, mentre a livello internazionale supera i 128 milioni) e trionfa agli Oscar, conquistando sette premi su undici nomination (a scapito di Il colore viola di Steven Spielberg).

Gli anni novanta
Il ritorno alla regia, dopo cinque anni, Havana (1990), è un insuccesso di critica e pubblico. Nella stessa stagione riesce però a rifarsi nelle vesti di produttore, con il giallo processuale Presunto innocente, diretto da Alan J. Pakula, tratto da Scott Turow, che supera i duecento milioni di dollari a livello internazionale, fra i migliori dieci incassi dell'anno. Traendone un'utile lezione, si cimenta a sua volta con l'adattamento per il grande schermo da un maestro del thriller legale letterario, John Grisham, e ritrova il grande successo: Il socio (1993), realizzato con assoluta professionalità ma privo della personalità di un tempo, costruito su misura per il divo Tom Cruise, incassa 158 milioni di dollari negli Stati Uniti (quarto posto stagionale) e 270 nel mondo (quinto posto stagionale).
Ma, di nuovo, dopo essere tornato ai vertici delle classifiche, ha una battuta d'arresto con Sabrina (1995), remake dell'omonima commedia sentimentale di Billy Wilder, infelice tanto nelle intenzioni quanto nel risultato. Di medio successo il film successivo, Destini incrociati (1999), che tuttavia non lo libera dalla temporanea impasse creativa e commerciale.

Gli anni duemila
Si rifà pertanto partecipando come attore a diversi film (Mariti e mogli, 1992; Eyes Wide Shut, 1999; Ipotesi di reato, 2002; Un po' per caso, un po' per desiderio, 2005; Michael Clayton, 2007; Un amore di testimone, 2008) e telefilm (Frasier, Innamorati pazzi, Will & Grace, I Soprano), e nel 2005, dopo la pausa più lunga della sua carriera, torna alla regia con il thriller politico The Interpreter e con il primo documentario della sua carriera, Frank Gehry - Creatore di sogni, sul celebre architetto e suo amico personale.
Muore il 26 maggio 2008 nella sua abitazione di Pacific Palisades, vicino Los Angeles a causa di un cancro allo stomaco.

Vita privata
Sostenitore del Partito Democratico statunitense, nel 1958 si è sposato con l'attrice Claire Griswold da cui ha avuto tre figli: Steven (1959-1993); Rebecca (1963); Rachel (1969). Suo figlio Steven morì nel 1993 a 34 anni per un incidente aereo, mentre sua figlia Rebecca fu vicepresidente nelle produzioni cinematografiche negli anni novanta.

Filmografia
Regista
Cinema
La vita corre sul filo (The Slender Thread) (1965)
Questa ragazza è di tutti (This Property Is Condemned) (1966)
Joe Bass l'implacabile (The Scalphunters) (1968)
Ardenne '44, un inferno (Castle Keep) (1969)
Non si uccidono così anche i cavalli? (They Shoot Horses, Don't They?) (1969)
Corvo rosso non avrai il mio scalpo (Jeremiah Johnson) (1972)
Come eravamo (The Way We Were) (1973)
Yakuza (The Yakuza) (1975)
I tre giorni del Condor (Three Days of the Condor) (1975)
Un attimo, una vita (Bobby Deerfield) (1977)
Il cavaliere elettrico (The Electric Horseman) (1979)
Diritto di cronaca (Absence of Malice) (1981)
Tootsie (1982)
La mia Africa (Out of Africa) (1985)
Havana (1990)
La morte ti fa bella (1992)
Il socio (The Firm) (1993)
Sabrina (1995)
Destini incrociati (Random Hearts) (1999)
The Interpreter (The Interpreter) (2005)
Frank Gehry - Creatore di sogni (Sketches of Frank Gehry) (2005)Televisione
The Wrecker (1962) Episodio della serie Target: The Corruptors
The Big Trouble with Charlie, For the Ladybug One Dozen Roses, Monument to an Aged Hunter, When You See an Evil Man, The Night That Nothing Happened (1962) Episodi della serie Ben Casey
I'll Be Alright in the Morning, A Cardinal Act of Mercy: Part 1, A Cardinal Act of Mercy: Part 2, For This Relief, Much Thanks, Suffer the Little Children (1963) Episodi della serie Ben Casey
Kill or Be Killed (1963) Episodio della serie The Defenders
The Black Curtain (1963) Episodio della serie L'ora di Hitchcock (The Alfred Hitchcock Hour)
Solo for B-Flat Clarinet (1963) Episodio della serie Breaking Point
Something About Lee Wiley (1963) Episodio della serie Bob Hope Presents the Chrysler Theatre
Man on a String (1964) Episodio della serie Il fuggiasco
Question: What Became of the White Tortilla? Episodio della serie Slattery's People
Two Is the Number, Murder in the First (1964) Episodio della serie Bob Hope Presents the Chrysler Theatre
The Watchman, The Last Clear Chance (1964) Episodio della serie Bob Hope Presents the Chrysler Theatre
The Fliers, The Game (1965) Episodio della serie Bob Hope Presents the Chrysler TheatreProduttore
Yakuza (The Yakuza) (1974), regia di Sydney Pollack
Un attimo, una vita (Bobby Deerfield) (1977), regia di Sydney Pollack
Accordi sul palcoscenico (Honeysuckle Rose) (1980), regia di Jerry Schatzberg
Diritto di cronaca (Absence of Malice) (1981), regia di Sydney Pollack
Tootsie (1982), regia di Sydney Pollack
Successo alle stelle (Songwriter) (1984), regia di Alan Rudolph
Sanford Meisner: The American Theatre's Best Kept Secret (1985), regia di Nick Doob
La mia Africa (Out of Africa) (1985), regia di Sydney Pollack
Le mille luci di New York (Bright Lights, Big City) (1988), regia di James Bridges
I favolosi Baker (The Fabulous Kar Boys) (1989), regia di Steve Kloves
Presunto innocente (Presumed Innocent) (1990), regia di Alan J. Pakula
Calda emozione (White Palace) (1990), regia di Luis Mandoki
Havana (1990), regia di Sydney Pollack
Sua maestà viene da Las Vegas (King Ralph) (1991), regia di David S. Ward
L'altro delitto (Dead Again) (1991), regia di Kenneth Branagh
Fuga per un sogno (Leaving Normal) (1992), regia di Edward Zwick
Il socio (The Firm) (1993), regia di Sydney Pollack
In cerca di Bobby Fischer (Searching for Bobby Fischer) (1993), regia di Steven Zaillian
Flesh and Bone (1993), regia di Steve Kloves
Ragione e sentimento (Sense and Sensibility) (1995), regia di Ang Lee
Sabrina (1995), regia di Sydney Pollack
Sliding Doors (Sliding Doors) (1998), regia di Peter Howitt
Destini incrociati (Random Hearts) (1999), regia di Sydney Pollack
Il talento di Mr. Ripley (The Talented Mr. Ripley) (1999), regia di Anthony Minghella
Una notte per decidere (Up at the Villa) (2000), regia di Philip Haas
Blow Dry (2001), regia di Paddy Breathnach
Birthday Girl (2001), regia di Jez Butterworth
Iris - Un amore vero (2001), regia di Richard Eyre
Heaven (2002), regia di Tom Tykwer
The Quiet American (2002), regia di Phillip Noyce
Ritorno a Cold Mountain (Cold Mountain) (2003), regia di Anthony Minghella
In the Name of Love (2003), regia di Shannon O'Rourke
Forty Shades of Blue (2005), regia di Ira Sachs
The Interpreter (2005), regia di Sydney Pollack
Frank Gehry - Creatore di sogni (Sketches of Frank Gehry) (2005), regia di Sydney Pollack
Catch a Fire (2006), regia di Phillip Noyce
Complicità e sospetti (Breaking and Entering) (2006), regia di Anthony Minghella
Michael Clayton (Michael Clayton) (2007), regia di Tony Gilroy
In amore niente regole (Leatherheads) (2008), regia di George Clooney
Recount, regia di Jay Roach (2008) - Film TV
The Reader - A voce alta (The Reader) (2008), regia di Stephen Daldry
Margaret, regia di Kenneth Lonergan (2011) - postumoAttore (parziale)
Cinema
Caccia di guerra (War Hunt) (1962)
Il cavaliere elettrico (The Electric Horseman) (1979) - cameo
Tootsie (1982)
I protagonisti (The Player) (1992)
La morte ti fa bella (Death Becomes Her) (1992)
Mariti e mogli (Husbands and Wives) (1992)
A Civil Action, regia di Steven Zaillian (1998)
Eyes Wide Shut (Eyes Wide Shut) (1999)
Destini incrociati (Random Hearts) (1999)
Ipotesi di reato (Changing Lanes) (2002)
The Interpreter (2005)
Un po' per caso, un po' per desiderio (Fauteuils d'orchestre) (2006)
Michael Clayton (Michael Clayton) (2007)
Un amore di testimone (Made of Honor) (2008)Televisione
Alfred Hitchcock presenta (Alfred Hitchcock presents), serie TV, episodio The Contest for Aaron Gold (1960)
Innamorati pazzi (1998) - Serie TV
Will & Grace (1998-2006) - Serie TV - Personaggio ricorrente
I Soprano (The Sopranos) (2007) - Serie TVDoppiatori italiani
Michele Gammino in The Interpreter, Michael Clayton, Un amore di testimone
Cesare Barbetti in Tootsie, La morte ti fa bella
Bruno Alessandro in Will & Grace
Glauco Onorato in A Civil Action
Luciano De Ambrosis in Ipotesi di reato
Paolo Lombardi in I protagonisti
Vittorio Congia in Mariti e mogli
Manlio De Angelis in Destini incrociati
Marcello Tusco in Eyes Wide Shut
Leslie La Penna in Un po' per caso, un po' per desiderio
Paolo Marchese in Frank Gehry - Creatore di sogni
Stefano De Sando in Innamorati pazzi
Franco Zucca ne I SopranoDa doppiatore è sostituito da:

Sandro Iovino in FrasierRiconoscimenti
Premio Oscar

Nomination Miglior regista per Non si uccidono così anche i cavalli? (1969)
Nomination Miglior film per Tootsie (1982)
Nomination Miglior regista per Tootsie (1982)
Miglior film per La mia Africa (1985)
Miglior regista per La mia Africa (1985)
Nomination Miglior film per Michael Clayton (2007)
Nomination Miglior film per The Reader - A voce alta (2008)Golden Globe

Nomination Miglior regista per Non si uccidono così anche i cavalli? (1969)
Miglior film commedia o musicale per Tootsie (1982)
Nomination Miglior regista per Tootsie (1982)
Miglior film drammatico per La mia Africa (1985)
Nomination Miglior regista per La mia Africa (1985)
Nomination Miglior film drammatico per Michael Clayton (2007)
Nomination Miglior film drammatico per The Reader - A voce alta (2008)Premio BAFTA

Nomination Miglior film per Tootsie (1982)
Nomination Miglior regista per Tootsie (1982)
Nomination Miglior film per The Reader - A voce alta (2008)David di Donatello

Miglior film straniero per La mia Africa (1985)Premio César

Nomination Miglior film straniero per Tootsie (1982)
Nomination Miglior film straniero per La mia Africa (1985)Altri riconoscimenti

Nomination ai Los Angeles Film Critics Association Awards 1992: Miglior attore non protagonista per La morte ti fa bellaNote

Bibliografia
Franco La Polla. Sydney Pollack. Firenze, La Nuova Italia, 1978.
Sydney Pollack. Cineasta e gentiluomo, a cura di Franco La Polla. Torino, Lindau, 1997. ISBN 88-7180-130-XAltri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Sydney Pollack
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sydney Pollack Wikinotizie contiene l'articolo Addio al regista Sydney Pollack, 27 maggio 2008Collegamenti esterni

(EN) Sydney Pollack, su Internet Movie Database, IMDb.com.
(EN) Sydney Pollack, su AllMovie, All Media Network.
(EN) Sydney Pollack, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
(EN) Sydney Pollack, su Discogs, Zink Media.
(EN) Sydney Pollack, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
(EN) Sydney Pollack, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
(EN) Sydney Pollack, su Find a Grave.

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