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Rita Pavone
1945
età 79




Rita Pavone (Torino, 23 agosto 1945) è una cantante, attrice e showgirl italiana naturalizzata svizzera.
Fu soprannominata Pel di carota per via del colore rosso della sua capigliatura.
Ha pubblicato i suoi dischi in tutto il mondo, incidendo in sette lingue diverse, ed è una delle otto cantanti pop italiane – le altre sette sono Gigliola Cinquetti, Sabrina Salerno, Raffaella Carrà, Ivana Spagna, Alexia, Gala e Moony – ad essere entrate in classifica in Gran Bretagna.



Biografia
Gli esordi
Rita nasce e vive i suoi primi anni in via Malta 43, nel Borgo San Paolo di Torino. La famiglia di origine era composta dal padre Giovanni Pavone, un operaio della Fiat Mirafiori di origini siciliane (Asti, 1912 – Torino, 20 marzo 1990) la madre Maria, casalinga di origini ferraresi, e i fratelli Piero, Carlo e Cicco.
Rita, terzogenita dei quattro, si iscrive alla prima liceo dell'istituto statale Santorre di Santarosa ma, nell'inverno 1959-60, la famiglia si trasferisce in un altro quartiere, presso le case operaie della Fiat di via Chiala 19, alle "Basse" di Mirafiori Sud.
Nello stesso periodo, appoggiata e incoraggiata dal padre Giovanni, debutta al Teatro Alfieri di Torino in uno spettacolo per ragazzini dal titolo Telefoniade, e realizzato dall'allora nazionale società telefonica Stipel. È quella la prima volta che Rita si esibisce davanti ad un pubblico vero e non composto da parenti e familiari, e lo fa in due uscite: nel primo tempo, truccata da ragazza di colore e con addosso un frac di raso nero nella interpretazione di Swanee, brano reso famoso dal grande cantante statunitense Al Jolson; poi, nel secondo tempo, nei panni di una inglesina in visita alla Città Eterna cantando il brano di Renato Rascel, Arrivederci Roma. Tra la fine del 1959 e l'inizio del 1961 si fa notare esibendosi prima in feste studentesche, poi in alcuni locali torinesi, come "l'Apollo Danze", "La Serenella", "La Perla", l'"Hollywood Dance" o il "Principe", guadagnandosi il soprannome di "Paul Anka in gonnella" grazie alla scelta di un repertorio che prediligeva proprio i brani del famoso cantante canadese.
La vita torinese tuttavia, è molto intensa: la giovane Rita deve aiutare economicamente la famiglia con lavori saltuari presso una camiceria e, allo scopo di ottenere un diploma, si iscrive anche a dei corsi festivi dell'Istituto Tecnico Commerciale; i disumani orari di lavoro però, non le consentiranno di proseguire gli studi. Il talento artistico invece, la renderà celebre fino al punto di partecipare alla prima edizione del Festival degli sconosciuti di Ariccia (Roma) nel 1962, che vince interpretando Moliendo Café ed altri brani del repertorio di Mina. Il patron della manifestazione del Festival è il cantante Teddy Reno, che diviene immediatamente il suo pigmalione. Sei anni dopo, i due si sposeranno in Svizzera, dopo una serie di polemiche a causa della notevole differenza d'età tra i due, e soprattutto per il fatto che all'epoca Teddy Reno fosse già sposato civilmente e con un figlio avuto dalla prima moglie Vania Protti. Con Teddy, Rita avrà due figli, Alessandro (1969) e Giorgio (1974). Insieme, risiederanno in Svizzera a partire dal 1968.
Quella vittoria ad Ariccia nel 1962 le procurerà un provino con l'RCA Italiana e le farà ottenere immediatamente un contratto discografico, che la consacrerà al grande pubblico negli anni a seguire.

Il successo


Dal 1963, Rita raggiunge un'incredibile popolarità nazionale e internazionale. Escono, uno dietro l'altro, alcuni singoli di enorme successo: La partita di pallone, che il 16 febbraio 1963 arriva al primo posto in hit-parade per due settimane, e Sul cucuzzolo (scritte da Edoardo Vianello); Alla mia età; Come te non c'è nessuno, che dal successivo 2 marzo resta in vetta per 9 settimane; Il ballo del mattone, che l'8 giugno 1963 arriva prima restandoci per tre settimane; Cuore, versione italiana della hit statunitense scritta da Barry Mann e Cynthia Weil ed interpretata da Wayne Newton: Heart (I Hear Your Beating), che il 6 luglio 1963 arriva prima per 9 settimane; Non è facile avere 18 anni, che arriva prima il 25 gennaio 1964 per due settimane; Datemi un martello (adattamento italiano di Sergio Bardotti di "If I Had a Hammer").
Nel 1964 interpreta lo sceneggiato televisivo Il giornalino di Gian Burrasca, tratto dal celebre romanzo per ragazzi di Vamba e diretto da Lina Wertmüller, con musiche di Nino Rota orchestrate da Luis Enriquez Bacalov. Sigla di questo autentico cult televisivo è il brano Viva la pappa col pomodoro, la cui registrazione si avvarrà dello zither di Anton Karas. Questa canzone verrà incisa da Pavone in molte lingue: The Man Who Makes The Music nel Regno Unito, Ich frage meinen Papa in Germania e Qué ricas son la papas in Spagna e nei paesi di lingua spagnola.
Sempre nello stesso anno, la sua popolarità meritò le attenzioni di Umberto Eco nel suo saggio intitolato Apocalittici e Integrati. Nel 1965 vince il Cantagiro con Lui.
Seguono numerose altre hit a 45 giri: Solo tu, Stasera con te, sigla del programma televisivo "Stasera Rita" per la regia di Antonello Falqui, Plip che il 25 dicembre 1965 arriva prima per tre settimane, Qui ritornerà che il 18 giugno 1966 arriva in prima posizione, Il geghegé, altra sigla delle cinque puntate che la videro protagonista a Studio Uno del 1966, Fortissimo, La zanzara, Gira gira, Questo nostro amore.
In questi anni, è protagonista anche di alcune pellicole cinematografiche appartenente al filone successivamente chiamato dei musicarelli: film dagli incassi miliardari furono Rita, la figlia americana (1965) con Totò e la regia di Piero Vivarelli; Rita la zanzara (1966) con Giancarlo Giannini e la regia di Lina Wertmüller; Non stuzzicate la zanzara (1967), con Giancarlo Giannini e Giulietta Masina, sempre per la regia di Lina Wertmüller. Nel 1967, Rita Pavone vince il Cantagiro con Questo nostro amore, scritto da Luis Enriquez Bacalov e Lina Wertmüller e tema del film Non stuzzicate la Zanzara. Nel 1967 escono Little Rita nel West (con 33 giri omonimo per la RCA), film con Terence Hill e la regia di Ferdinando Baldi, e La feldmarescialla, sempre con Terence Hill e la regia di Steno.

I successi all'estero
Sfolgorante è stata la popolarità di Rita Pavone a livello internazionale. Si può giustamente definirla la capostipite di una strada percorsa oggi da molti nostri artisti italiani, Pausini in testa. Molte sono le etichette per le quali Rita incide: Decca nel Regno Unito; Teldec e Polydor in Germania; Barclay, RCA e Phonogram in Francia ed infine, RCA Victor per gli Stati Uniti, Giappone e tutto il Sud America. Negli Stati Uniti è stata cinque volte ospite della trasmissione Ed Sullivan Show (CBS), trasmesso live da costa a costa. In una puntata Rita Pavone vi appare sul cartellone quale terzo nome dopo Duke Ellington ed Ella Fitzgerald. Seguono altri spettacoli televisivi come Hullabaloo e Shindig che la vedono agire sul palco insieme a nomi mitici dello spettacolo mondiale quali: The Beach Boys, Marianne Faithfull, Orson Welles, The Animals e The Supremes.
La RCA Victor Americana pubblicherà tre Album di Rita Pavone distribuiti nel mondo intero: The International Teen-Age Sensation, il cui singolo, Remember Me resterà per 10 settimane nelle classifiche Hot 100 di Cashbox e di Billboard, le bibbie della musica mondiale, arrivando alla 26ª posizione della classifica; segue il 33 giri Small Wonder, entrambi incisi negli Studi della RCA Victor a New York, ed infine Rita Pavone, registrato interamente a Nashville, e il cui produttore è il grande chitarrista Chet Atkins. In quell'occasione Rita Pavone si avvarrà di musicisti come Floyd Cramer, Al Hirt e il coro di Anita Kerr, quest'ultimo presente in moltissimi dischi di Elvis Presley (durante il lungo soggiorno, Rita avrà modo di conoscere personalmente Elvis e Brenda Lee, due suoi grandi idoli). Presley le regalerà in ricordo un suo ritratto con dedica.
Grazie a questo personale successo, il 20 marzo 1965, Rita Pavone si esibirà per la prima volta in concerto a New York nella Carnegie Hall, e per l'occasione a presentarla sarà Ed Sullivan in persona, in un teatro strapieno di fan super entusiasti, come scrive a tal proposito, in un articolo, il quotidiano Herald Tribune recensendo il concerto. Nel Regno Unito nel 1966 il singolo Heart, nell'originale lingua inglese, regalerà a Rita Pavone un 12º posto nelle classifiche britanniche e una permanenza di nove settimane. Altro ottimo posizionamento, 14º posto, le verrà da You Only You nel 1967 - versione in inglese della italianissima Solo tu, firmata originalmente da Bacalov e Lina Wertmüller, ma che in inglese si avvale della brillante penna di Norman Newell, che firmò More di Riz Ortolani. Numerosi anche nel Regno Unito i programmi televisivi che la vedranno in scena con Tom Jones, Cilla Black e Donovan.
Inoltre, sempre nel 1967, negli studi televisivi londinesi della BBC, verrà realizzato un intero special sulla Pavone dal titolo Segni personali: lentiggini, con ospite d'onore il gruppo degli Herman Hermits. Per l'occasione, Rita Pavone verrà accompagnata dal gruppo dei Collettoni. Enorme è la discografia di 45 giri e album che vedono presente Rita Pavone nel mercato in lingua tedesca e, spessissimo, tra le prime dieci canzoni più vendute. È del 1964 il suo primo 45 giri di successo in lingua tedesca: Wenn ich ein Junge wär', questo è il titolo che porta Rita Pavone in vetta alle classifiche tedesche con mezzo milione di copie vendute (negli anni settanta Nina Hagen riproporrà il brano in una reinterpretazione pedissequa all'originale che presenterà spessissimo nei suoi concerti).
Altro primo posto per Rita Pavone verrà nel 1969 con Arrivederci Hans (800.000 copie vendute solo in Germania). Per non parlare poi della popolarità della Pavone in Argentina, Brasile, Spagna e Giappone, la cui discografia è molto ampia. In Francia, dopo un fortunato ma piccolo approccio datato 1963 con Coeur, 45 giri EP prodotto dalla Barclay, e con il brano Clementine Cherie che sarà il tema principale del film francese omonimo starring Philippe Noiret, Rita Pavone sale finalmente sul podio delle classifiche francesi nel 1972 piazzandosi al 2º posto dei dischi più venduti con Bonjour la France ("La suggestione"), brano scritto per lei da Claudio Baglioni che le fa vendere 650.000 copie solo in Francia, e le apre, per un mese intero, le porte magiche del grande teatro Olympia di Parigi.

Il declino in Italia
Dopo cinque anni di straordinaria popolarità, nel 1968 il matrimonio assai discusso con Teddy Reno sembra avere un effetto destabilizzante per la sua carriera: un personaggio rassicurante come quello della simpatica teen-ager che aveva portato al successo Rita Pavone, agli occhi del pubblico entrava ora in contrasto con la sua scelta di unirsi in matrimonio a un uomo molto più grande di lei e, soprattutto, già sposato e con un figlio. Ad acuire quest'improvvisa inimicizia tra la Pavone e il suo pubblico fu anche il morboso interesse della stampa scandalistica, che si accanì su alcune vicissitudini familiari legate alla separazione fra i genitori della cantante. Ciò nonostante, malgrado il clima non fosse dei più sereni, dopo aver lasciato la RCA, Rita Pavone firmò un contratto milionario con la Ricordi, fondando l'etichetta Ritaland, attraverso la quale incise alcune canzoni per bambini che, però, passarono quasi del tutto inosservate.
In seguito incise, invece, altri tre singoli per un pubblico più adulto; Pippo non lo sa, famoso brano di Gorni Kramer, che è la sigla per un programma pomeridiano per ragazzi e altri due dischi, Il mondo nelle mani e Nella mia stanza; che non riescono comunque a riportarla nelle zone alte della hit-parade italiana, anche se nello stesso periodo ottiene invece una grossa popolarità in Sud America. Nel 1969 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con la canzone Zucchero, ma si classifica solamente al 13º posto. Nel complesso, l'intero periodo trascorso alla Ricordi si rivelerà del tutto fallimentare: non vende il singolo estivo Per tutta la vita (un vecchio successo anni cinquanta), uscito quasi in contemporanea con la nascita del suo primogenito Alessandro, e neppure Dimmi ciao bambino, traduzione di un brano tedesco che la Pavone porta alla Canzonissima di quell'anno, venendo prontamente eliminata. Sandra Mondaini, nel cast di quell'edizione, ne realizza una non troppo benevola parodia.
In seguito anche alle diverse querele presentate dalla cantante e da Teddy Reno nei confronti della Rai (non gradirono l'imitazione di Alighiero Noschese a Doppia coppia), diminuirono drasticamente anche le apparizioni della Pavone sul piccolo schermo, con ovvi effetti sulla sua popolarità già in fase calante. L'anno successivo, la Ricordi avrebbe voluto imporle una nuova partecipazione a Sanremo, ma lei si rifiutò, tornando alla casa discografica che l'aveva lanciata diversi anni prima: la RCA. In quel momento le quotazioni della cantante erano al minimo, motivo per cui, rispetto al precedente, il nuovo contratto con la sua «storica» etichetta non era, per la Pavone, altrettanto vantaggioso dal punto di vista economico. Inoltre, la RCA la mandò ugualmente a Sanremo col brano (da lei mai apprezzato) Ahi ahi ragazzo!, che ottenne comunque un certo successo discografico in Spagna e in altri paesi di lingua iberica.

Gli anni settanta
Dopo alcuni mesi di silenzio in cui i discografici cercarono nuove strategie per un suo rilancio, la cantante sembrò riprendere finalmente quota partecipando a Canzonissima, dove presentò con successo due cover: Stai con me (Stand by me) e Finalmente libera (Free again), quest'ultima tratta dal repertorio di Barbra Streisand.
Nel 1971 intraprende la strada della canzone d'autore incidendo Se casomai... (presentata al Disco per l'estate) e La suggestione, firmate da un giovanissimo e misconosciuto Claudio Baglioni. Torna in tv con lo special Ciao Rita, dove la Pavone, oltre che cantante è anche ballerina, imitatrice e presentatrice. Lo show ottiene un ottimo successo di ascolto. Partecipa nuovamente a Canzonissima, dove la spunta su Nada, Milva, Dalida e Gigliola Cinquetti, riproponendo con successo La suggestione, unitamente alla storica hit Cuore (in una nuova versione): in semi-finale viene però sconfitta da Rosanna Fratello.
Nel 1972 ritorna a Sanremo con la raffinata Amici mai, ma anche qui non riesce ad accedere alla finale. Solo pochi giorni dopo, però, grazie alla partecipazione allo show televisivo di Guy Lux con Bonjour la France (versione francese de La suggestione), la Pavone ottiene un grosso ed inaspettato successo discografico proprio in Francia, dove giunge al 2º posto in hit-parade. Subito dopo si esibisce, trionfando, all'Olympia di Parigi, dove altri cantanti italiani avevano in passato fallito. Oltralpe, riscuotono un'ottima accoglienza anche le sue personali versioni in francese di Montagne verdi, di Marcella Bella, e Questo piccolo grande amore, di Claudio Baglioni.
Nel 1973 ritorna al Disco per l'estate, presentando ancora un brano di Baglioni: L'amore è un poco matto, che non solleva l'interesse del pubblico. L'anno dopo, pur incidendo parecchio materiale, non viene pubblicato dalla RCA alcunché. Nel frattempo, nel maggio 1974, nasce il suo secondogenito Giorgio.
Nel 1975 esce un album di cover anni sessanta intitolato Rita per tutti (originariamente l'album aveva per titolo Rita in discoteca), in cui la cantante interpreta alla sua maniera e con ritmiche differenti dalle versioni originali, classici come Io che amo solo te di Sergio Endrigo e Sapore di sale di Gino Paoli, con gli arrangiamenti di Victor Bach. L'album divenne un grande successo in Brasile, dove Io che amo solo te viene scelta come sigla di una famosa telenovela.
Significativa risulta anche la sua attività di attrice teatrale: sempre nel 1975, insieme ad Erminio Macario, recita nello spettacolo intitolato Due sul pianerottolo (che l'anno dopo diventò anche un film diretto da Mario Amendola); successivamente fu al fianco di Carlo Dapporto in Risate in salotto.
Nel 1976 promuove il singolo ...E zitto zitto, presentato al Festival di Sanremo, dove quell'anno partecipa come ospite.
Nel 1977, la Pavone ritorna nelle zone alte della hit-parade con My name is Potato, che diventerà la sigla del suo nuovo show televisivo Rita e io, con Carlo Dapporto: la sigla, a metà tra il cartoon e il videoclip, è del grande Bruno Bozzetto. Rita ed Io sarà anche il titolo dell'omonimo LP di quell'anno. Il successo si ripeté con Paperita, brano dedicato al mondo dell'infanzia e sigla del programma Buonasera con... Rita al circo.
Nel 1978, torna in teatro assieme al grande attore milanese Piero Mazzarella, portando sulle scene Quel diavolo di Santarellina. Nello stesso anno, interpreta la sigla del film Heidi-di, scritta da Umberto Napolitano, sulla musica di Giuni Russo e Maria Antonietta Sisini.
Nel 1979 incide un singolo disco: Blame It On The Boogie, cover dei Jacksons, da lei interpretata con l'Anonima Ragazzi, un gruppo di giovani cantanti e ballerini che per un paio d'anni seguiranno la Pavone nella sua attività. Rita & l'Anonima Ragazzi sarà anche il titolo del suo nuovo long-playing, nel quale compare anche la collaborazione con la cantautrice Giuni Russo, che scriverà il brano Il mondo dei ragazzi.
Il decennio si concluse con la firma di un interessante contratto di conduzione televisiva per uno show in onda in prima serata sul secondo canale, dal titolo Che combinazione
Ma, la susseguente amara scoperta della co-conduzione con Gianni Cavina rende decisamente nervoso il lavoro della Pavone, che in qualche modo è costretta a difendere di volta in volta il proprio spazio, nonostante lo spettacolo preveda contrattualmente Rita Pavone quale sola conduttrice (con la "partecipazione" di Cavina). Nel suo libro autobiografico intitolato Nel mio piccolo (pubblicato nel 1995 da Sperling & Kupfer), che le farà riscuotere ottime critiche, nonché il Premio "Tuscania Opera Prima", la cantante rivelerà le ragioni politiche che si celavano dietro la presenza piuttosto "ingombrante" dell'attore bolognese all'interno del suo show. Ciononostante, Che combinazione andrà in onda fino alla fine del gennaio 1980, con una media di 12 milioni di spettatori per puntata. Della Pavone sono ovviamente sia la sigla iniziale (Mettiti con me), che quella finale (Prendimi), entrambe incluse nel suo ultimo album inciso per la RCA: R.P. 80. Un periodo, quest'ultimo, più che discreto per la popolarità della cantante, che però è destinata a rimanere assai lontana dagli irripetibili fasti raggiunti negli anni sessanta.

Gli anni ottanta
Nel 1981, insieme al marito Teddy Reno, presenta per la prima volta in teatro il duo comico Zuzzurro e Gaspare, ottenendo strepitose critiche personali. Negli anni ottanta, la Pavone intensifica la sua attività di cantautrice cominciata con l'album Rita e l'Anonima Ragazzi, firmando interi lavori come Dimensione donna (1985), da cui è tratta Finito, canzone che diviene un grande successo in seguito all'inserimento come sigla della soap-opera Sassaricando della brasiliana TV Globo.
Nel 1987 scrive con l'americana Carolain il singolo La valigia. Nello stesso anno viene pubblicato l'album Rita Special, che include un altro brano nato dalla collaborazione artistica con Giuni Russo, Maria Antonietta Sisini e Cristiano Malgioglio, Triangolo d'amore, scritto nel 1977.
Nel tardo 1989, dopo la delusione seguita alla bocciatura al Festival di Sanremo di quell'anno, esce il suo ultimo album di inediti, Gemma e le altre. Il disco, con musiche di Carolain e testi della stessa Rita Pavone, vede l'artista anche nel ruolo di arrangiatrice (sempre insieme alla Carolain), ed è incentrato su tematiche sentimentali interamente declinate al femminile. Nel brano Gemma, incentrato sull'omosessualità femminile, la Pavone si avvalse dell'aiuto, per un verso del refrain, dell'amico Dario Gay.

Gli anni novanta
Nel 1991 partecipa anche all'album di Cristiano Malgioglio intitolato Amiche, insieme a Milva, Sylvie Vartan ed altre artiste.
Nel 1995, al Teatro Romano di Verona, è Maria ne La dodicesima notte di William Shakespeare, con Franco Branciaroli, Renzo Montagnani, Pino Micol e Marco Sciaccaluga: è la prima volta che la Pavone si esibisce nel repertorio classico, ottenendo uno straordinario consenso di critica.
Nel 1999 veste i panni di Gelsomina ne La strada (in coppia con Fabio Testi), lavoro tratto dall'omonimo film di Federico Fellini con la sceneggiatura di Tullio Pinelli e di Ennio Flaiano, per la regia di Filippo Crivelli, i costumi di Danilo Donati e le musiche di Nino Rota. Per l'occasione, il premio Oscar Luis Enriquez Bacalov, compone l'inedito Che senso ha, con testo della stessa Pavone.

Gli anni duemila
Nel giugno del 2000 e del 2001 fu tra i protagonisti, su Canale 5, del varietà musicale in prima serata intitolato I ragazzi irresistibili, insieme con Maurizio Vandelli, Adriano Pappalardo e Little Tony, con i quali celebrò alcuni dei più importanti brani entrati nella storia della musica leggera dagli anni sessanta in poi. Molte furono le «chicche» musicali presentate da Rita Pavone, e molti i duetti di successo, tra i quali è da rimarcare quello con Bruno Lauzi e quello con Josè Feliciano. Il 1º gennaio 2006 alle ore 1:10, durante la trasmissione di Rai Uno L'anno che verrà, che ha scandito l'avvicinarsi del Capodanno, ha reso ufficiale la scelta di ritirarsi a vita privata dopo aver cantato per l'ultima volta in pubblico. Nel marzo del 2006 si è candidata alle elezioni per il Senato, Circoscrizione Estero (infatti, come Mina, anche Rita Pavone risiede con la famiglia in Svizzera ed ha la cittadinanza elvetica da molti anni) nella lista Per l'Italia nel Mondo di Mirko Tremaglia, senza però essere eletta.
Nell'ottobre del 2009 è riapparsa in televisione, dove è stata eccezionalmente intervistata dal giornalista Alessandro Gatta per la trasmissione televisiva La vita in diretta.

Gli anni duemiladieci

Nel 2010, due produttori siciliani, Mario Romano e Salvo Sapienza proposero il rifacimento de La partita di pallone con la partecipazione di Rita Pavone, apprezzato e ballato in molti club di tutta Italia.
Il 6 ottobre 2010 è stata l'inaspettata ospite a uno degli otto concerti romani tenuti da Renato Zero in occasione dei suoi 60 anni. In quell'occasione ha cantato insieme a Zero alcuni dei suoi più grandi successi, come Alla mia età, Come te non c'è nessuno, Cuore, Che m'importa del mondo e Fortissimo, e poi, da sola, Mi vendo. La sua intera performance è stata poi inserita nel DVD pubblicato dallo stesso Renato Zero. Sempre nel 2010 è presente come ospite nel nuovo cd di duetti di Dario Gay, Ognuno ha tanta storia, eseguendo insieme a lui il brano Domani è primavera. In questo cd sono presenti, oltre a Rita, artisti del calibro di Milva e di Enrico Ruggeri, tra gli altri. Quella fu l'unica eccezione che si concesse rispetto al silenzio annunciato quattro anni prima.
Il 27 dicembre 2011, a Capri, nel corso della 16ª edizione dell'Hollywood International Film Festival, insieme al premio Oscar Ben Kingsley e al coreografo Lindsay Kemp, ha ricevuto il premio Capri Legend Award 2011. L'evento, prodotto da Pascal Vicedomini, ha come presidente onorario Lina Wertmüller e come vice presidente Tony Renis.
L'8 settembre 2013, a sorpresa, Rita Pavone ritornò alla musica dopo ventiquattro anni dall'ultimo album in studio e dopo sette anni dal suo addio alle scene pubblicando il suo nuovo doppio album Masters, anticipato dal singolo I Want You With Me, cover di un brano portato al successo da Elvis Presley. Il mese successivo è ospite di Gianni Morandi nel suo concerto-evento all'Arena di Verona.
Nel maggio 2014 tornò con il tour Rita is Back!, esibendosi dal vivo in sei concerti teatrali in altrettante città italiane.
Il 21 settembre 2015 è protagonista di una serata per festeggiare il suo 70º compleanno, nel programma Porta a porta di Bruno Vespa esibendosi tra l'altro in un duetto canoro con Claudio Lippi.
Dal 20 febbraio 2016 è tra i concorrenti dell'undicesima edizione del talent show Ballando con le stelle; balla in coppia con il maestro Simone Di Pasquale, arrivando fino in finale e classificandosi al terzo posto.

Premi e riconoscimenti
Nel 1979, allo Sporting Club di Montecarlo, le etichette discografiche che l'avevano pubblicata nel mondo, le hanno consegnato il disco d'oro per venti milioni di dischi venduti dal 1962 al 1978. Ad oggi, la Pavone ha venduto più di cinquanta milioni di dischi nel mondo intero.
L'11 febbraio 2017, al sessantasettesimo Festival di Sanremo, le è stato conferito il premio alla carriera assegnatole dalla città di Sanremo. Nell'occasione canta sul palco la sua canzone "Cuore", hit del 1963.Discografia
33 giri
1963 - Rita Pavone (RCA Italiana, PML 10350)
1964 - Non è facile avere 18 anni (RCA Italiana, PML 10360)
1965 - Stasera Rita (RCA Italiana, APML 10404)
1965 - Gian Burrasca (RCA Italiana, PML 10380)
1966 - Little Rita nel West (RCA Italiana, PML 10427)
1966 - La "vostra" Rita (RCA Italiana, serie Special, S 10)
1967 - Viaggio a Ritaland (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1001)
1968 - Rita Pavone presenta Pierino e il lupo/Storia Di Babar L'elefantino (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1002)
1969 - Rita (Dischi Ricordi, SMRL 6067)
1971 - Gli italiani vogliono cantare (RCA Italiana, PSL 10489)
1971 - Ciao Rita (RCA Italiana, LP8S 21166) - (stampato solo su formato Stereo 8 e ristampato in vinile in edizione limitata nel 2011 con codice PSL 21166)
1973 - Gian Burrasca (stessa edizione del 1965 RCA PML-10380 remastered stereo) (RCA Italiana, PSL 10606)
1975 - Rita per tutti (RCA Italiana, TPL1 1164)
1977 - Rita ed io (RCA Italiana, PL 31201)
1979 - Rita e l'anonima ragazzi (RCA Italiana, PL 31439)
1980 - R. P. '80 (RCA Italiana, PL 31488)
1985 - Dimensione donna (Ros Record, RRLP 1172)
1987 - Special Rita (RCA Italiana, RFC 0001)Pubblicoto solo per il Fan club ufficiale, non commerciabile
1989 - Gemma e le altre ("21" Compagnia Generale Dello Spettacolo, RP 30)CD
1999 - Il Giornalino Di Gian Burrasca (doppio CD) (RCA Original Cast)
2013 - Masters (doppio CD) (Sony Music)Raccolte
1967 - È nata una stella (RCA Italiana, serie Special, S 20)
1967 - Ci vuole poco (RCA Italiana, serie Special, S 24)
2000 - I grandi successi originali (doppio CD) (Ricordi)
2012 - Questo nostro amore (doppio CD) (BMG)
2013 - Il Geghegé E Altri Successi (triplo CD) (BMG)Live
1993 - Rita is magic (doppio CD) (Discomagic Records, CD/809)Partecipazioni al Festival di Sanremo
Filmografia
Cinema
Clémentine Chérie, regia di Pierre Chevalier (1963)
Rita, la figlia americana, regia di Piero Vivarelli (1965)
Rita la zanzara, regia di Lina Wertmüller (1966)
Non stuzzicate la zanzara, regia di Lina Wertmüller (1967)
Little Rita nel West, regia di Ferdinando Baldi (1967)
La feldmarescialla, regia di Steno (1967)
La più bella coppia del mondo, regia di Camillo Mastrocinque (1967)
Due sul pianerottolo, regia di Mario Amendola (1976)Televisione
Il giornalino di Gian Burrasca, regia di Lina Wertmüller – miniserie TV (1964)
Gian Burrasca, regia di Maurizio Pagnussat – miniserie TV (2002)Varietà televisivi
Alta pressione, regia di Enzo Trapani (Programma Nazionale, 1962)
Studio Uno, regia di Antonello Falqui (Programma Nazionale, 1962-1966)
Stasera: Rita!, regia di Antonello Falqui (Programma Nazionale, 1965)
La prova del nove, (Programma Nazionale, 1965)
Partitissima, (Programma Nazionale, 1967)
Canzonissima, (Programma Nazionale, 1969-1972)
Gli ita(g)liani vogliono cantare, (Programma Nazionale, 1970)
Rita: e io, (Rete 1, 1977)
Macario più, regia di Vito Molinari (Rete 1, 1978)
Buonasera con... Rita al circo, regia di Romolo Siena (Rete 2, 1979)
Che combinazione, regia di Romolo Siena (Rete 2, 1979-1980)
Come Alice, regia di Antonello Falqui (Rete 1, 1982)
Buona Domenica (Canale 5, 1997-1998, 2000-2001)
L'anno che verrà (Rai 1, 2005) - Ospite
La pista (Rai 1, 2014) - Giurata
Ballando con le stelle 11 (Rai 1, 2016) - Concorrente
Stasera tutto è possibile (Rai 2, 2016) - Ospite
67º Festival della Canzone Italiana (Rai 1, 2017) - Giuria di qualità
Stasera casa Mika (Rai 2, 2017) - OspiteNote

Bibliografia
Gino Castaldo (a cura di), Il dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990), alla voce Pavone Rita
Eddy Anselmi, Festival di Sanremo. Almanacco illustrato della canzone italiana, edizioni Panini, Modena; alla voce Rita Pavone, pag. 840
Gianfranco Manfredi, La strage delle innocenti, Lato Side, Roma, 1992; capitolo su Rita Pavone, intitolato Rita Pavone: la Piperita Patty dei sessanta, pagg. 25-54
Maurizio Becker, C'era una volta la RCA, Coniglio editore, 2007
Joseph Baroni, Dizionario della televisione, Raffaello Cortina Editore, 2005, ISBN 88-7078-972-1.Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Rita Pavone
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rita PavoneCollegamenti esterni

Sito ufficiale, su ritapavone.it.
(EN) Rita Pavone, su Internet Movie Database, IMDb.com.
(EN) Rita Pavone, su AllMovie, All Media Network.
(EN) Rita Pavone, su AllMusic, All Media Network.
(EN) Rita Pavone, su Discogs, Zink Media.
(EN) Rita Pavone, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.

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