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Isa Miranda
1909 1982




Isa Miranda, nome d'arte di Ines Isabella Sampietro (Milano, 5 luglio 1909 – Roma, 8 luglio 1982), è stata un'attrice italiana.
Vinse il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes con il film Le mura di Malapaga (1948) di René Clément.



Biografia
Nata da una famiglia contadina, fin da giovanissima Isa Miranda manifestò un carattere ribelle e anticonformista, che la spinse ad allontanarsi da casa dapprima per lavorare in un opificio a Treviglio, e a trasferirsi poi a Milano dove lavorò come dattilografa in un ufficio. Nel capoluogo lombardo entrò in contatto con numerosi esponenti del partito fascista, facendo il suo ingresso in società. Contemporaneamente studiò recitazione all'Accademia dei Filodrammatici fino ad esordire con piccole parti.
Debuttò nel cinema nel 1933, e il grande successo arrivò già l'anno seguente con l'interpretazione nel film La signora di tutti (1934) di Max Ophüls, in cui impersonò una fascinosa e ammaliante avventuriera, che dopo aver portato alla rovina decine di uomini vanamente innamoratisi di lei, per un insuccesso sentimentale si taglia le vene. Il film fu un trionfo, e l'attrice iniziò a ricevere una proposta di lavoro dietro l'altra, a detta di molti critici mentre di poteva dubitare della qualità delle opere realizzate di certo non si poteva dubitare delle doti interpretative dell'attrice.
Tra i film girati dalla Miranda negli anni immediatamente successivi al film di Ophüls si annovera Passaporto rosso (1935) di Guido Brignone, drammatica vicenda di un gruppo di emigrati che dall'Argentina fa ritorno in Italia per combattere nella Prima guerra mondiale. Fu tale il successo ottenuto in Italia ed in altri paesi europei (Francia, Germania, Austria) che le venne proposto un contratto in Germania che l'attrice accettò ben volentieri, nonostante l'ostacolo della lingua. Il primo film realizzato fu Il diario di una donna amata, girato nella doppia versione italiana e tedesca da Hermann Kosterlitz (divenuto poi celebre a Hollywood con il nome di Henry Koster). Fu lo stesso regista a chiedere che per il mercato internazionale venisse distribuita la versione italiana con la Miranda e non la versione tedesca.
Partecipò a tre film di produzione tedesca e poi ad un paio di film di produzione francese per poi rientrare in Italia e partecipare al primo kolossal storico realizzato nella neonata Cinecittà: Scipione l'Africano diretto da Carmine Gallone.
Grazie ai successi europei alla fine degli anni trenta l'attrice venne richiesta dai produttori di Hollywood, intenzionati a trasformarla nella risposta italiana a Marlene Dietrich.
La Miranda venne accolta negli Stati Uniti con un certo clamore: al suo arrivo a Hollywood la macchina pubblicitaria della Paramount si mise in movimento. Splendide immagini furono scattate dai migliori fotografi hollywoodiani, che la ritrassero in pose fatalissime e promossero la sua immagine presso il pubblico. La grande costumista Edith Head creò per lei abiti sontuosi da indossare sul set.
Il primo impatto con Hollywood fu traumatico: il grande regista George Cukor l'aveva scelta per interpretare Zazà nel 1938. Un incidente stradale (in una celebre intervista di Oriana Fallaci, la Miranda dubitò della casualità dell'evento) e gli attriti con Alla Nazimova, che pretendeva di imporle i suoi punti di vista sull'interpretazione del personaggio, portarono alla sostituzione della Miranda con Claudette Colbert, che bramava la parte.
Del 1939 è l'esordio americano con Hotel Imperial di Robert Florey, un giallo in cui l'attrice recitò accanto a Ray Milland. Le recensioni della critica americana furono ottime, sottolineando sia la buona interpretazione che il talento come cantante della Miranda, che nel film interpretò con voce calda e sensuale la canzone Nitchevo. La pellicola non andava tuttavia oltre un normale standard professionale da studios, non ebbe il successo sperato e non uscì mai in Italia, a causa dell'embargo ai film americani imposto dal fascismo.
L'anno seguente interpretò La signora dei diamanti (1940) di George Fitzmaurice, che ottenne un discreto successo, ma le difficoltà ad adattarsi ai sistemi americani e lo scoppio della Seconda Guerra mondiale riportarono l'attrice in Italia.

Fu il marito produttore e regista Alfredo Guarini a proporle i primi film per cercare di ricostruire la sua carriera italiana ma saranno i film successivi a consacrarla agli occhi della critica oltre che del pubblico, in particolare Malombra (1942) di Mario Soldati e Zazà (1944) di Renato Castellani, rievocazione non edulcorata della Belle époque, che la risarcì pienamente della delusione con Cukor. Nel dicembre 1945 venne coinvolta in un grave incidente stradale, a seguito dell'impatto con un camion alleato sulla via Nomentana in Roma, ma riuscì comunque a riprendersi e a proseguire la carriera cinematografica.
Il film Le mura di Malapaga (1948) di René Clément, le fece guadagnare il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes, mentre il regista Max Ophüls la rivolle nel 1950 per Il piacere e l'amore (La ronde), commedia di produzione francese, tratta dal Girotondo di Schnitzler, con un cast prestigioso che riunì le più grandi star del cinema transalpino. La Miranda interpretò con il consueto charme il ruolo dell'attrice Charlotte. Fu forse questo l'ultimo ruolo di prestigio che le venne offerto dal cinema. Nel 1954 fu premiata con una medaglia d'oro a "Una vita per il cinema".
Negli anni cinquanta sono comunque da ricordare anche le interpretazioni nell'episodio diretto da Luigi Zampa del film Siamo donne (1953), ne Gli sbandati di Francesco Maselli (1955), I colpevoli di Turi Vasile (1956), La febbre del possesso di Henri Verneuil (1957). Numerose anche le sue partecipazioni in produzioni internazionali realizzate in Italia come Tempo d'estate (1955) di David Lean, Una Rolls-Royce gialla (1964) di Anthony Asquith.
A partire dal dopoguerra, l'attrice aveva inoltre rivolto l'attenzione alla carriera teatrale, che la portò nei decenni seguenti a recitare con successo negli Stati Uniti (Mike Mc Cauley - 1951), in Francia (Le serpent à sonettes - 1953) e in Inghilterra (Orpheus discending di Tennessee Williams - 1959, interpretato poi al cinema da Anna Magnani), dove si trasferirà negli anni sessanta per lavorare in numerose produzioni televisive.
L'ultima apparizione cinematografica degna di nota dell'attrice fu quella della contessa Stein nel film Il portiere di notte (1974) di Liliana Cavani. Dopo la scomparsa nel 1981 del marito Alfredo Guarini, l'anno seguente la Miranda apparve per l'ultima volta sul grande schermo nel film Apocalisse di un terremoto (1982) di Sergio Pastore.
Morì in solitudine, dopo un lungo ricovero presso l'Ospedale C.T.O. della Garbatella a Roma. È sepolta nel cimitero romano Flaminio.

Filmografia

Creature della notte, regia di Amleto Palermi (1933)
Il caso Haller, regia di Alessandro Blasetti (1933)
Tenebre, regia di Guido Brignone (1934)
Il cardinale Lambertini, regia di Parsifal Bassi (1934)
La signora di tutti, regia di Max Ophüls (1934)
Passaporto rosso, regia di Guido Brignone (1935)
Come le foglie, regia di Mario Camerini (1935)
Il diario di una donna amata, regia di Herman Kosterlitz (1936)
Una donna tra due mondi, regia di Goffredo Alessandrini (1936)
Sinfonie di cuori (Du bist mein Glück), regia di Karl Heinz Martin (1936)
Il fu Mattia Pascal (L'homme de nulle part), regia di Pierre Chenal (1936)
Scipione l'Africano, regia di Carmine Gallone (1937)
Nina Petrovna (Le mensonge de Nina Petrovna), regia di Viktor Turžanskij (1937)
Hotel Imperial, regia di Robert Florey (1939)
La signora dei diamanti (Adventure in Diamonds), regia di George Fitzmaurice (1940)
Senza cielo, regia di Alfredo Guarini (1940)
È caduta una donna, regia di Alfredo Guarini (1941)
Documento Z 3, regia di Alfredo Guarini (1942)
Malombra, regia di Mario Soldati (1942)
La carne e l'anima, regia di Vladimir Striževskij (1943)
Zazà, regia di Renato Castellani (1944)
Lo sbaglio di essere vivo, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1945)
L'avventura comincia domani (L'aventure commence demain), regia di Richard Pottier (1947)
Le mura di Malapaga, regia di René Clément (1949)
Patto col diavolo, regia di Luigi Chiarini (1950)
Il piacere e l'amore (La ronde), regia di Max Ophüls (1950)
Botta e risposta, regia di Mario Soldati (1950)
Cameriera bella presenza offresi, regia di Giorgio Pastina (1951)
Gli uomini non guardano il cielo, regia di Umberto Scarpelli (1952)
I sette peccati capitali - episodio Avarizia ed ira - regia di Eduardo De Filippo (1952)
Siamo donne, regia di Luigi Zampa (1953)
Prima del diluvio (Avant le déluge), regia di René Clément (1954)
Rasputin (Raspoutine), regia di Georges Combret (1954)
Il tradimento di Elena Marimon (Le secret d'Hélène Marimon), regia di Henri Calef (1954)
I pinguini ci guardano, regia di Guido Leoni (1955)
Gli sbandati, regia di Francesco Maselli (1955)
Tempo d'estate (Summertime), regia di David Lean (1955)
Il tesoro di Rommel, regia di Romolo Marcellini (1955)
I colpevoli, regia di Turi Vasile (1956)
La febbre del possesso (Une manche et la belle), regia di Henri Verneuil (1956)
Arrivano i dollari!, regia di Mario Costa (1957)
Storie d'amore proibite (Le secret du chevalier d'Éon), regia di Jacqueline Audry (1959)
La corruzione, regia di Mauro Bolognini (1963)
La noia, regia di Damiano Damiani (1963)
Una Rolls-Royce gialla (The Yellow Rolls-Royce), regia di Anthony Asquith (1964)
Le armi della vendetta (Hardi Pardaillan!), regia di Bernard Borderie (1964)
L'ora di uccidere (Einer Frisst den anderen), regia di Ray Nazarro (1964)
Un mondo nuovo (Un monde nouveau), regia di Vittorio De Sica (1966)
Una storia di notte, regia di Luigi Petrini (1966)
L'assalto al treno Glasgow Londra (Die Gentlemen bitten zur Kasse), regia di John Holden (1967)
Senza di loro l'inferno è vuoto, regia di John Ainsworth (1967)
Caroline chérie, regia di Denys de La Patellière (1968)
L'uomo venuto dal Kremlino (The Shoes of the Fisherman), regis di Michael Anderson (1968)
L'assoluto naturale, regia di Mauro Bolognini (1969)
La donna a una dimensione, regia di Bruno Baratti (1969)
Roy Colt & Winchester Jack, regia di Mario Bava (1970)
Il dio chiamato Dorian (Dorian Gray), regia di Massimo Dallamano (1970)
Colpo rovente, regia di Piero Zuffi (1970)
Un'estate con sentimento, regia di Roberto Scarsella (1970)
...dopo di che, uccide il maschio e lo divora (Marta), regia di José Antonio Nieves Conde (1971)
Reazione a catena, regia di Mario Bava (1971)
Lo chiameremo Andrea, regia di Vittorio De Sica (1972)
Il portiere di notte, regia di Liliana Cavani (1974)
Le farò da padre, regia di Alberto Lattuada (1974)
La lunga strada senza polvere, regia di Sergio Tau (1978)
Apocalisse di un terremoto, regia di Sergio Pastore (1982)Prosa televisiva RAI
L'ombra, commedia in tre atti di Dario Niccodemi con Isa Miranda, Mario Colli, Ottorino Guerrini, Ernesto Sabatini, regia di Claudio Fino, trasmessa il 30 aprile 1954.
La maschera e il volto, tre atti di Luigi Chiarelli, con Isa Miranda, Adriano Rimoldi, Marcello Giorda, Renato De Carmine, Gianni Musy Glori, Bianca Toccafondi, regia di Claudio Fino, trasmessa il 28 maggio 1954.
La domenica ci si riposa, commedia in atto unico di Valentino Bompiani, con Salvo Randone, Isa Miranda, Anna Menichetti, Mino Doro, Renato De Carmine, Diana Torrieri, regia Claudio Fino trasmessa il 6 marzo 1956.
Camilla, sceneggiato televisivo in 4 puntate, di Fausta Cialente, con Giulietta Masina, Giancarlo Dettori, Isa Miranda, Jenny Tamburi, Roberta Paladini, Ernesto Colli, Rita Savagnone, Renato Mori, Marco Guglielmi, Peter Van Wood, regia di Sandro Bolchi, trasmesso dal 18 aprile 1976 al 9 maggio 1976.Doppiatrici
Lydia Simoneschi in Nina Petrovna, Il portiere di notte, Il Dio chiamato Dorian, Roy Colt & Winchester Jack
Anna Miserocchi in Tempo d'estate
Franca Dominici in Caroline chérie
Andreina Pagnani in Arrivano i dollari!
Dhia Cristiani in Colpo roventeNote

Bibliografia
Monica Cardarilli, «MIRANDA, Isa». In: Enciclopedia del Cinema, Vol. IV (Mar-Sh), Roma: Istituto dell'Enciclopedia italiana, 2004Altri progetti

Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Isa MirandaCollegamenti esterni

(EN) Isa Miranda, su Internet Movie Database, IMDb.com.
(EN) Isa Miranda, su AllMovie, All Media Network.
Isa Miranda, in CineDataBase, Rivista del cinematografo.
Archivio cinema ANICA, su archiviodelcinemaitaliano.it.


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