notizie cinema notizie cinema
search music

Henry Kissinger
1923
età 102




Henry Kissinger, nato Heinz Alfred Kissinger (Fürth, 27 maggio 1923), è un politico statunitense di origine ebraica tedesca e membro del partito Repubblicano.
Fu consigliere per la sicurezza nazionale e segretario di stato degli Stati Uniti durante le presidenze di Richard Nixon e di Gerald Ford tra il 1969 e il 1977. Nel 1973 fu insignito del Premio Nobel per la pace.
Dotato di notevoli qualità intellettuali, Kissinger si rese protagonista, all'inizio degli anni settanta, di una brillante e innovativa politica estera, raggiungendo alcuni importanti successi per gli Stati Uniti, che gli valsero un grande prestigio internazionale e una crescente influenza all'interno dell'amministrazione Nixon. Peraltro i suoi metodi spregiudicati di azione politica, che non escludevano pesanti interferenze, anche militari, su governi e politici stranieri, per salvaguardare a tutti i costi il potere americano e impedire la sopravvivenza di realtà politiche ritenute ostili, come nel caso del Cile e dell'Argentina, sono stati aspramente criticati.



Biografia
Nasce in una famiglia ebraica tedesca originaria di Bad Kissingen; suo padre, Louis Kissinger, era un insegnante, sua madre Paula una casalinga che accudiva la casa e i due figli, Heinz e Walter, più giovane di un anno. Era una tipica famiglia ebraica, piccolo borghese. Lasciarono la Germania nel 1938 in seguito alle persecuzioni antisemite dei nazisti. In un primo momento trovarono rifugio a Londra. Di là, con l'aiuto di alcuni parenti, i Kissinger si trasferirono a New York a Washington Heights (Upper Manhattan); L'avventura americana all'inizio fu tutt'altro che esaltante. Prima che il padre trovasse un impiego come modesto impiegato in un ufficio postale, era la madre Paula a garantire la sopravvivenza alla famiglia, lavorando come cuoca e pasticciera: organizzava servizi di cucina per sposalizi, feste ebraiche e bar mitzvah.Heinz cambiò il suo nome in Henry. Si iscrisse alla High School George Washington e subito si mise in mostra come uno degli studenti più brillanti. Per proseguire gli studi serali d'inglese durante il giorno lavorava come operaio.
Terminato il liceo, Henry s'iscrisse ai corsi serali del City College e cominciò a studiare ragioneria. Contribuiva al bilancio famigliare lavorando dapprima in una fabbrica di spazzole, poi in un'altra per pennelli da barba ed infine, trovò impiego in un ufficio postale.

Durante la seconda guerra mondiale
Il sopraggiungere della guerra nel 1943 lo liberò da una tale vita. Insieme al fratello, Walter, si arruolò nell'esercito degli Stati Uniti e acquisì la cittadinanza americana. Kissinger, che non perderà poi il suo marcato accento tedesco, decise di ottenere la cittadinanza statunitense il 19 giugno 1943, dopo il suo arruolamento; venne ingaggiato come traduttore per il tedesco da un organismo di controspionaggio, con il quale operò fino al 18 aprile 1946 nella Germania occupata. Arruolato come soldato semplice, fu affidato come interprete e aiutante del generale comandante della 84a Divisione, che, nell'aprile del 1944, fu inviata a Krefeld in Germania.
Conquistatasi la fiducia del comandante, gli venne affidato, sia perché parlava il tedesco sia per le sue doti fuori dal comune, l'incarico di riorganizzare l'amministrazione di Krefeld, allo sbando dopo la fuga dei nazisti: mezzo milione di persone senz'autorità, casa, vestiti, cibo. Nel giro di una settimana il soldato semplice Henry Kissinger riuscì a far tornare alla normalità la vita a Krefeld. Venne promosso sergente e subito dopo fu distaccato alla scuola dei servizi segreti del comando europeo dove insegnava agli ufficiali come scoprire i nazisti che cercavano rifugio nella clandestinità.
Terminata la guerra l'esercito gli offrì di rimanere nella scuola come insegnante civile con un lauto stipendio, ma Kissinger rifiutò. Voleva portare a termine gli studi interrotti.
Nel 1947 richiese di essere ammesso a Harvard e la sua domanda fu accolta. A 24 anni iniziò così una nuova fase della sua vita.

Carriera accademica
Nel 1950 ottenne summa cum laude il B.A. all'Harvard College; nel 1952 il M.A. e nel 1954 il Ph.D., entrambi presso la Harvard University, con una tesi di dottorato su Peace, Legitimacy, and the Equilibrium (A Study of the Statesmanship of Castlereagh and Metternich); nel 1957 pubblicò Nuclear Weapons and Foreign Policy. Kissinger iniziò a lavorare ad Harvard a programmi speciali, anche se non come membro di diritto dell'università. Gli venne offerta una cattedra all'Università di Chicago, ma la rifiutò perché la considerava troppo lontana dalla scena politica di Washington. Preferì restare ad Harvard, anche se con impieghi temporanei.
Nel 1959 fu nominato Associate Professor e Professore di ruolo nel 1962, nel Department of Government e nel Center for International Affairs, dirigendo dal 1951 al 1971 lo Harvard International Seminar e dal 1958 al 1971 lo Harvard Defense Studies Program. Inoltre, svolse consulenze per diversi organismi del governo federale (National Security Council, Council on Foreign Relations, RAND corporation, Arms Control and Disarmament Agency, Department of State)
L'uomo che lanciò Kissinger nella politica governativa fu Nelson Rockefeller, miliardario, persona di potere e di grande prestigio, repubblicano e collaboratore del presidente Eisenhower. L'incontro fra i due avvenne nel 1955, nel corso di un seminario che Rockefeller organizzò a New York con istituti di cultura e organismi governativi per esaminare vari problemi di politica internazionale. Il feeling fra il giovane brillante e ambizioso professore ed il ricco e navigato uomo di potere fu immediato.
Rockefeller offrì a Kissinger di lavorare alla Fondazione Rockefeller con il titolo di direttore degli studi speciali.
Da questo momento la stella di Henry Kissinger iniziò a brillare nella politica che conta.
Cominciò anche una proficua collaborazione con la presidenza Eisenhower e fu anche l'inizio dei suoi rapporti di consulenza, per la politica estera, con i successivi presidenti degli Stati Uniti, Kennedy e Johnson.
Intanto non subì interruzioni la sua attività di studioso della strategia politica internazionale. Nel 1958 pubblicò il suo primo libro Nuclear Weapon and Foreign Policy (Armi nucleari e politica estera), che lo portò alla ribalta.
Il libro è un vero e proprio best seller e richiamò l'attenzione su di lui di politici, giornalisti, addetti ai lavori e di tutti coloro che si occupavano, in qualche modo, dei problemi strategici del potere americano.
Kissinger propose una nuova teoria della pace e della guerra ed un nuovo modo di impostare i rapporti di potere rispondente alla rivoluzione avvenuta negli armamenti nucleari. Kissinger, nel frattempo, rimase affascinato dai discorsi della "Nuova Frontiera" di J. F. Kennedy.
Arthur Schlesinger jr., uno dei consiglieri più stretti del neo presidente, gli offrì una collaborazione part-time. L'esperienza con Kennedy non fu esaltante. Kissinger non riuscì mai a farsi accettare dal gruppo di potere kennediano. Nonostante che le sue teorie strategiche spingessero Kennedy a triplicare i fondi per le armi nucleari, presto Kissinger si stancò di Kennedy e Kennedy si stancò di lui.

Carriera politica
Dopo l'assassinio di Kennedy, Kissinger collaborò con Lyndon Johnson, che gli affidò incarichi speciali, e per lui compì un viaggio in Vietnam per verificare l'attendibilità dei rapporti della CIA. Fu nel corso di questo primo viaggio e dei successivi che Kissinger si rese conto degli errori che si stavano commettendo in Vietnam. Comunque le relazioni dettagliate di Kissinger non tolsero Johnson dai guai del Vietnam. In quegli stessi anni lavorò ad un'altra importante opera di carattere storico: A World Restored: Castlereagh, Metternich and the Problems of Peace, 1812-1822 ("Restaurazione di un mondo: Castlereagh, Metternich e i problemi della pace:1812-1822").
Si tratta di uno studio di politica internazionale sui tentativi compiuti dai due statisti europei per riportare la pace in Europa dopo le guerre napoleoniche.
Ma intanto il destino del professor Henry stava per mutare rapidamente. Dopo 15 anni di carriera accademica, dopo aver scritto 4 libri e numerosi articoli di politica e storia strategica, che l'avevano messo in luce presso politici e circoli governativi, vi fu una nuova decisiva svolta nella sua vita.
Nel 1968 Nelson Rockefeller, governatore di New York, era l'unico avversario di Nixon alla convenzione repubblicana di Miami e Kissinger era il suo esperto di politica internazionale. L'8 agosto Rockefeller subì una cocente sconfitta. Nixon fu designato al primo ballottaggio candidato del partito repubblicano alla Presidenza degli Stati Uniti. Fu una delle campagne elettorali più drammatiche nella storia di questo paese. Ad aprile, a Memphis, era stato assassinato Martin Luther King, a giugno la stessa sorte capitò a Robert Kennedy, candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti.

Servizio pubblico (1969-1977)
Nixon vinse le elezioni promettendo ai suoi elettori la conclusione della guerra in Vietnam e la restaurazione della legge e dell'ordine in un paese dominato dalle proteste contro la guerra e dai disordini razziali e, appena eletto, non perse tempo a definire il suo staff. Fu allora che Nixon mandò a chiamare Kissinger e, dopo un incontro al 39º piano dell'Hotel Pierre di New York, gli offrì la carica di Assistente del Presidente per la Sicurezza nazionale.
Nell'amministrazione Nixon
Il Professore ed il Presidente erano legati da sostanziali affinità: avevano una naturale predisposizione per la diplomazia segreta, una concezione politica ispirata ad un esasperato pragmatismo, una notevole dose di cinismo, un profondo amore per il potere, una stima reciproca anche se non priva di una certa diffidenza. È interessante ricordare quel che Kissinger confessò in una celebre intervista concessa ad Oriana Fallaci: «Sono stato contro di lui in ben tre elezioni». Il Professor Henry, in meno di un mese, divenne il più importante consigliere del Presidente, il suo consulente, compagno, apologista, amico e portavoce. Da questo accordo nascerà una politica estera americana che in certi momenti sarà cruda, spietata, avventuristica, ma che in prospettiva si rivelerà sicuramente innovativa rispetto ai modelli a cui si era ispirata per un ventennio.


In un mondo in cui il bipolarismo militare non garantiva più quello politico, venne definitivamente abbandonata la dottrina del "contenimento" e della "guerra totale", tipica del periodo della Guerra fredda.
Nasceva la teoria della "guerra limitata", del linkage, del "negoziato permanente", per mantenere un equilibrio mondiale.
«Non può esserci pace senza equilibrio di forze», scrive Kissinger, che avrà un ruolo dominante nella politica estera degli Stati Uniti tra il 1969 e il 1977. Ora che la superiorità militare americana si stava ridimensionando e che altri centri di potere stavano sorgendo nel mondo, era necessaria una diplomazia agile e dinamica, che costringesse ad una convivenza internazionale, resa indispensabile per evitare il rischio di una guerra atomica.
«Le armi nucleari - diceva ancora Nixon - hanno imposto una sorta di trattato universale di non aggressione [...] il compito della nostra dottrina strategica dev'essere quello di indicare alternative meno catastrofiche di un olocausto nucleare.»
Questo non significa abbandonare l'ipotesi di guerre locali e di una forte e minacciosa strategia militare che continui a garantire, tra l'altro, lo sviluppo della potenza industriale e bellica americana.
«Quello che è importante - afferma Kissinger - è che la strategia militare sia accompagnata da una permanente attività diplomatica, poiché il controllo degli armamenti non è meno essenziale della costruzione delle armi.»

"Vietnamizzazione"

Il banco di prova di questa nuova dottrina fu la guerra nel Vietnam, dove il presidente Nixon si giocava il suo futuro politico.
"Vietnamizzazione" divenne la parola d'ordine del presidente statunitense: arrivare, cioè, ad un progressivo disimpegno in una guerra insostenibile da un punto di vista economico, oltre che politico. L'obiettivo da raggiungere era quello di avviare una pace negoziata che permettesse agli Usa di uscire onorevolmente dalla guerra.
E qui entrò in scena lui, il Professore, Henry Kissinger, la sua abilità d'inserire la pace in Vietnam in un più ampio disegno strategico che vedeva coinvolte la politica delle altre grandi potenze mondiali, Unione Sovietica e Cina, in primo luogo.

Détente
I primi frutti di questa strategia erano stati i colloqui di Helsinki per la limitazione delle armi nucleari fra USA e URSS. Kissinger cominciò un'attività di globe trotter della politica internazionale sempre più frenetica: da Parigi a Pechino, da Mosca a Washington, dal Medio Oriente ad Hollywood.
In quegli incontri si erano poste le basi degli Accordi SALT, il primo trattato di non proliferazione nucleare che, nel marzo 1970, sarà sottoscritto da 100 paesi con la sola esclusione di Francia, India, Cina, Brasile. Il lavoro di definizione del SALT 1 prima, e del SALT 2, poi, sarà motivo di una lunga trattativa diplomatica tra Stati Uniti e Urss. Pioniere della politica della distensione (o détente), Kissinger sarà osteggiato sia dalla sinistra pacifista, che dalla destra anti-comunista. Diventato Segretario di Stato si adoperò per l'allentamento della tensione con l'Unione Sovietica e negoziò il trattato SALT e lo Anti-Ballistic Missile Treaty.


Nel 1971 compì due viaggi segreti in Cina per preparare il viaggio di Nixon del 1972, con il quale si diede avvio alla normalizzazione delle relazioni tra USA e Repubblica Popolare Cinese.

Fine della guerra del Vietnam
Il coinvolgimento di Kissinger nella guerra del Vietnam era iniziato nel 1967, come tramite di un'iniziativa segreta di pace, in codice Pennsylvania. Nixon, eletto presidente nel 1968 su una piattaforma di peace with honor, vietnamizzò il conflitto con l'assistenza di Kissinger e gli affidò la conduzione delle trattative di pace a Parigi, che si conclusero il 15 gennaio 1973 con un accordo per il cessate il fuoco. Nel 1973 venne assegnato a Kissinger e al vietnamita Le Duc Tho il premio Nobel per la pace per l'avvio della composizione del conflitto vietnamita; Le Duc Tho rifiutò il premio per il protrarsi del conflitto (fino al 1975), per cui anche Kissinger non si presentò, scusandosi, alla cerimonia.

Coinvolgimento nel golpe cileno

Kissinger ebbe un ruolo di sostegno attivo al colpo di Stato militare dell'11 settembre 1973, operato da Augusto Pinochet contro il presidente socialista cileno, democraticamente eletto, Salvador Allende, Nel 2001 iniziarono ad essere formalizzate accuse precise in merito (tra cui l'aver ordinato l'omicidio del generale René Schneider) e vennero aperte varie inchieste. Il 28 maggio 2001, a Parigi, Kissinger ricevette un mandato di comparizione dalla magistratura francese per testimoniare sulla sparizione di cinque cittadini francesi nei primi giorni della dittatura di Pinochet; Kissinger, però, lasciò la Francia la sera stessa.

Guerra del Kippur
Sempre nel 1973, in ottobre, Kissinger negoziò la fine della guerra del Kippur, iniziata con l'attacco di Egitto e Siria a Israele, ma poi vinta da quest'ultima. In cambio di un massiccio ponte aereo (su cui Kissinger era perplesso e che provocherà un embargo petrolifero di sei mesi da parte dell'OPEC), ottenne che Israele si ritirasse sulle linee precedenti e pose le premesse del riavvicinamento fra Stati Uniti ed Egitto e della pace fra Egitto e Israele, che sarà siglata a Camp David sotto la Presidenza Carter (1978).

Nell'amministrazione Ford
Nel periodo dello scandalo Watergate (17 giugno 1972-9 agosto 1974) Kissinger risultò estraneo e quindi rimase uno dei più popolari membri del governo e alle dimissioni di Nixon il 9 agosto 1974, che furono indirizzate per lettera proprio a Kissinger in quanto segretario di Stato secondo la procedura prevista dalla Costituzione degli Stati Uniti, mantenne l'incarico nell'amministrazione Ford. Negli ultimi giorni dell'amministrazione Nixon, Kissinger fu molto vicino al presidente, la notte prima delle dimissioni i due uomini politici ebbero un drammatico colloquio finale durante il quale Nixon ebbe un crollo morale e venne confortato da Kissinger che sostenne che il presidente "certamente sarebbe stato giudicato meglio dalla storia che dai suoi contemporanei".
In Africa, in seguito alla dissoluzione dell'impero coloniale portoghese (1974), Ford e Kissinger appoggiarono le forze politico-militari anticomuniste sia in Angola che in Mozambico. Allo stesso tempo, Kissinger ebbe un ruolo decisivo nella fine del regime razzista bianco in Rhodesia e nella sua sostituzione con un governo della maggioranza nera (Zimbabwe).
Nel dicembre 1975 Ford e Kissinger incontrarono a Giacarta il presidente indonesiano Suharto e, secondo taluni, danno la loro approvazione alla invasione di Timor Est che porterà al massacro di 200.000 abitanti di quel territorio
Ritorno alla vita privata

Dopo la conclusione dell'amministrazione Ford, Kissinger non ricoprì più alti incarichi, sia perché la successiva amministrazione Carter era democratica, sia perché con le presidenze Reagan e Bush il Partito Repubblicano venne gradualmente conquistato dalla sua ala neo-conservatrice, anch'essa anti-realista.
Tuttavia, Kissinger rimase attivo sulla scena americana e globale, partecipando ad attività di gruppi politici come la Trilateral Commission e svolgendo attività di consulente, conferenziere, commentatore televisivo e scrittore (diarista), oltre che di consigliere di amministrazione in diverse imprese con proiezione internazionale. Nel 1977, appena cessato dal servizio, Kissinger entrò a far parte del Center for Strategic and International Studies della Georgetown University. Nel 1989 fondò una società di consulenza, la Kissinger Associates.
Nel 2001 il giudice argentino Rodolfo Corral emise nei suoi confronti un mandato di comparizione per la presunta complicità nell'"Operazione Condor". Nonostante quest'incriminazione, e quella ricevuta della magistratura francese, nel 2002 il presidente George W. Bush lo nominò presidente della commissione incaricata di chiarire gli eventi dell'11 settembre 2001: questo suscitò aspre critiche di coloro che lo accusavano di crimini di guerra; Kissinger si dimise dalla commissione il 13 dicembre 2002.

Famiglia
Kissinger sposò nel 1959 Ann Fleicher, rifugiata ebrea come lui, dalla quale aveva avuto due figli, Elizabeth e David.
Dopo 15 anni di matrimonio si separò da Ann Fleicher, che, qualche anno dopo, definì il loro matrimonio "totalmente infelice".
Suo figlio David è presidente del gruppo mediatico NBC.

Controversie
Discussa è stata la sua vita in più di un'occasione: il rapporto con Mao, la sua influenza durante la crisi cilena, l'intervista di Oriana Fallaci, con cui la giornalista cercava, invano, di scoprire importanti rivelazioni sulla politica post-moderna da uno degli attori politici più controversi. Lo storico Danilo Campanella ha tracciato una linea di collegamento tra il cambiamento della linea politica americana, da Carter in poi, con il passaggio dalla politica ideologica a quella realista, ovvero di Realpolitik, segnando un cambiamento del post-modernismo tra politica e strategia. Secondo lo storico Dino Campanella, Kissinger ne sarebbe stato il fautore principale. In Italia ha fatto scalpore il suo controverso rapporto con l'ex Presidente del Consiglio Aldo Moro.

Opere di Henry Kissinger
(EN) Nuclear Weapons and Foreign Policy, 1957.
(EN) Arms Control, Inspection and Surprise Attack, articolo apparso sulla rivista Foreign Affairs.
L'ora della scelta, Collana Saggi di Cultura Contemporanea, Edizioni di Comunità, 1961.
(EN) The Troubled Relationship. A Re-Appraisal of the Atlantic Alliance, McGraw Hill Book Company, 1965.
Diplomazia della restaurazione, traduzione di E. Brambilla, Collezione Saggi, Milano, Garzanti, 1973. (tesi di dottorato sul Congresso di Vienna, Metternich, Castlereagh)
Gli Anni della Casa Bianca, trad. Alberto Anichini, Michele Buzzi, Bruno Oddera, Sugarco Editore, Milano, 1980.
Sfida all'Occidente. Saggio introduttivo di Sandro Ottolenghi, Collana Filo di perle, Studio Tesi, Milano, 1980, ISBN 978-88-7692-053-0.
Punti fermi. Scritti scelti 1977-1980, trad. Francesco Saba Sardi, Collana Saggi n.150, Mondadori, Milano, 1981.
Anni di Crisi. Il Vietnam. La caduta di Allende in Cile. La Guerra del Medio Oriente 1973. La Crisi Energetica. Watergate. Le Dimissioni di Nixon (Years of Upheaval, Little, Brown and Company), trad. Marco Amante e Bruno Oddera, Sugarco Editore, Milano, 1982.
L'arte della diplomazia, trad. G. Arduin, Sperling & Kupfer, Milano, 1996.
Cina (On China), trad. Aurelio Piccato, Collana Saggi stranieri, Mondadori, Milano, 2011, ISBN 978-88-04-61634-4; Collana Oscar Storia n.571, Mondadori, Milano, 2013, ISBN 978-88-04-62573-5.
(EN) Kissinger, DVD, National Geographic Channel, 2011 (intervista concessa allo storico Niall Ferguson).
Ordine mondiale (World Order, Penguin Books, 2014), Collana Saggi stranieri, Mondadori, Milano, 2015, ISBN 978-88-04-65083-6.Onorificenze
Onorificenze statunitensi
Onorificenze straniere
Altri riconoscimenti
Premio Nobel per la pace assieme a Le Duc Tho (1973)
Assegnazione della cittadinanza onoraria di Fürth, la sua città natale in Germania (1998)
Nomina a membro onorario del Comitato Olimpico Internazionale dal 2000
Fu chiamato a pronunciare l'orazione funebre ai funerali di stato degli ex-presidenti Nixon e Ford rispettivamente nel 1994 e nel 2007.Note

Bibliografia
(EN) Robert D. Schulzinger, Henry Kissinger. Doctor of diplomacy, Columbia University Press, New York, 1989, ISBN 0-231-06952-9
Stephen R. Graubard, Kissinger. Ritratto di una mente: dall'Università di Harvard al Dipartimento di Stato, lo studioso, il politico, il diplomatico, Garzanti Libri, Milano, 1974.
Garruccio Ludovico (pseudonimo di Ludovico Incisa di Camerana), L'era di Kissinger, Collana Tempi nuovi, Bari, Laterza, 1975.
Mario del Pero, Henry Kissinger e l'ascesa dei neoconservatori, Laterza, Roma, 2006.
Amedeo Benedetti, Lezioni di politica di Henry Kissinger. Linguaggio, pensiero ed aforismi del più abile politico di fine Novecento, Genova, Erga, 2005, ISBN 88-8163-391-4
Christopher Hitchens, Processo a Henry Kissinger (tit. or.: The Trial of Henry Kissinger, London, Verso 2002). Roma, Fazi Editore, 2005, ISBN 88-8112-613-3.
(EN) Holger Klitzing, The Nemesis of Stability. Henry A. Kissinger's Ambivalent Relationship with Germany, Trier, WVT 2007, ISBN 978-3-88476-942-3
Oriana Fallaci, Intervista con la storia, (intervista n. 1), Rizzoli, Milano, 1974.
Danilo Campanella, Il post-modernismo tra politica e strategia: Aldo Moro e Henry Kissinger, Istituto di Studi politici (in Orizzonti), Roma 2014.
(EN) Robert Dallek, Nixon and Kissinger. Partners in Power, HarperCollins, 2007.
(EN) Niall Ferguson, Kissinger: 1923-1968: The Idealist, Penguin Press, 2015, ISBN 978-1-59420-653-5.Voci correlate
Storia del Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Henry Kissinger
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Henry KissingerCollegamenti esterni

(EN) Sito ufficiale, su henryakissinger.com.
(EN, FR) Henry Kissinger, su olympic.org, Comitato Olimpico Internazionale.
(EN) Henry Kissinger, su Internet Movie Database, IMDb.com.
(EN) Henry Kissinger, su AllMusic, All Media Network.
(EN) Henry Kissinger, su Discogs, Zink Media.
(EN) Henry Kissinger, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
(EN) Henry Kissinger, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
(EN) Henry Kissinger, su nobelprize.org, Nobel Media AB.

film henry kissinger

schede ultimi film henry kissinger


notizie cinema

Schede film

Cinema trailer

Film in sala

Cinema novità

Trova cinema roma

Trova cinema milano

Trova cinema napoli

Musica news

Musica top songs



INSERISCI LA TUA PUBBLICITA' SU


scarica gratis



#notiziecinema film anteprime novità
notiziecinema.it
novità, film anteprime, cinema trailer, programmazione cinema, coming soon facebook notizie cinema twitter notizie cinema youtube notizie cinema rss notizie cinema

trova cinema biella trova cinema bologna trova cinema brescia trova cinema brindisi trova cinema cagliari

(c) media promotion srl - web agency