Gabriele Del Grande
Gabriele Del Grande (Lucca, 19 maggio 1982) è un blogger e regista italiano.
La sua attività principale è legata al blog Fortress Europe, in cui sono raccolti e catalogati tutti gli eventi riguardanti le morti e i naufragi dei migranti africani nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l'Europa.
Biografia
Nato a Lucca da Massimo e Sara Urro, si trasferisce in seguito a Bologna dove consegue una laurea in Studi Orientali. Nel 2006 ha fondato l'osservatorio Fortress Europe, e messo online il blog ad esso correlato. Il blog elenca tutti i singoli eventi di morti o naufragi censiti dai mezzi di informazione in Europa e nel Maghreb a partire dal 1988, allegando anche il link a una fonte affidabile relativo all'episodio per consentire una verifica più approfondita dell'evento agli utenti.
Quella di Del Grande è la principale attività di monitoraggio del fenomeno realizzata su scala europea. Tutti i monitoraggi successivi si basano sostanzialmente sui dati di Fortress Europe, come riconosciuto anche dai relativi censimenti realizzati.
Come giornalista, anche se non iscritto all'albo, ha collaborato con L'Unità , Redattore Sociale, Peace Reporter. Ha pubblicato con Infinito edizioni i libri Mamadou va a morire (2007), Il mare di mezzo (2010) e Roma senza fissa dimora (2009). Nel 2013 ha realizzato un reportage sulla guerra civile siriana, pubblicato da Internazionale.
Nel 2014, insieme ad Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry, ha realizzato il documentario Io sto con la sposa che racconta la vera storia di cinque profughi palestinesi e siriani, sbarcati a Lampedusa, che per arrivare in Svezia mettono in scena un finto matrimonio coinvolgendo un'amica palestinese e una decina di amici che si fingeranno invitati. Così mascherati attraversano in corteo mezza Europa, tra il 14 e il 18 novembre 2013, sino ad arrivare a Stoccolma.
Il giorno 10 aprile 2017 viene arrestato in Turchia. Il giorno 18 aprile, a Del Grande è stata invece concessa una telefonata alla compagna che è stata trascritta e pubblicata:
«Sto parlando con quattro poliziotti che mi guardano e ascoltano. Mi hanno fermato al confine, e dopo avermi tenuto nel centro di identificazione e di espulsione di Hatay, sono stato trasferito a Mugla, sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento. I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo. Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio telefono e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato. La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito ripetuti interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta. Non mi è stato detto che le autorità italiane volevano mettersi in contatto con me. Da stasera entrerò in sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti».
In seguito a una campagna di mobilitazione in Italia e all'interessamento del ministro degli Esteri, il 24 aprile 2017 è stato liberato.
Note
Collegamenti esterni
Blog Fortress Europe, su fortresseurope.blogspot.it.
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