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Fabrizio Corona
1974
età 50




Fabrizio Maria Corona (Catania, 29 marzo 1974) è un personaggio televisivo italiano.
Il nome di Corona è legato a una serie di indagini effettuate dalla Procura della Repubblica e in particolare figura, assieme a Lele Mora, quale agente di diversi "VIP" del mondo dello spettacolo, successivamente prosciolto dalle accuse a suo carico come principale co-indagato nella indagine-scandalo denominata "Vallettopoli" per estorsioni ai danni di diversi personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, per le quali la Corte suprema di cassazione lo condanna, in data 18 gennaio 2013, a 13 anni e 2 mesi di reclusione. Il 18 giugno 2015 viene affidato in prova ai servizi sociali presso la comunità Exodus di Antonio Mazzi, dove avrebbe dovuto scontare la pena residua di 5 anni.


Biografia
Origini
Fabrizio Corona nasce in una famiglia di giornalisti: i genitori sono Vittorio e Gabriella Previtera, affermati nel mondo del giornalismo e vicini a Indro Montanelli, mentre lo zio Puccio era giornalista parlamentare. Fabrizio ha anche due fratelli, Francesco e Federico. Quest'ultimo è anch'egli giornalista.
Dopo aver frequentato il liceo a Milano, viene bocciato all'esame di maturità per aver rivolto ad un professore gli epiteti di "ciccione e omosessuale". Ha dichiarato di essersi comprato la patente con i soldi vinti al Casinò di Cannes. Il padre gli procura un contratto a Milan Channel.
L'incontro con Lele Mora e la fondazione della Corona's
Nel 1998 incontra Lele Mora, agente dei VIP, e inizia a collaborare con lui. Inizia a girare e capisce che il mondo che ruota attorno all'agenzia di Mora è l'ideale per i gossip.
Nel 2001 a Milano fonda quindi la Corona's, agenzia fotografica che fallirà il 9 dicembre 2008.Diventa sempre più chiacchierato e popolare, tanto che viene soprannominato "Re dei Paparazzi", nonostante non abbia mai scattato una foto, come dichiarerà più volte nel corso degli anni.
Attività imprenditoriali
Dopo aver acquisito ulteriore notorietà a seguito del suo coinvolgimento in procedimenti giudiziari, Corona ha pubblicato due libri autobiografici: Vita pericolosa di un fotoreporter randagio, diffuso come allegato dal quotidiano Libero nel gennaio 2007, e La mia Prigione, pubblicato dalla Cairo Publishing sempre nel 2007. Nel 2010, sempre per l'editore Cairo, pubblicherà poi un giallo dal titolo Chi ha ucciso Norma Jean?, che ha come protagonista un "paparazzo" che indaga sull'assassinio di una sua vecchia fiamma.
Nell'aprile 2007 Corona fonda la Fenice srl, società che realizza eventi nel campo della pubblicità, dell'arte e della moda. Ha inoltre lanciato una linea di abbigliamento chiamata "106 Collection" ispirata al numero della cella a San Vittore in cui era stato recluso, un bar-ristorante (Fabrizio Corona Ristobar) a Nardò (Lecce) e un negozio di parrucchieri (Corona's Vip Parrucchieri) in centro a Bologna.Il 13 novembre 2008 fonda la Toy Boy (società che opera nel campo dell'abbigliamento) di cui detiene il 100 % delle azioni e che viene amministrata dall'amico-collaboratore Marco Bonato. Nella primavera del 2011 fonda e inizia a dirigere il settimanale scandalistico Corona's star che nel giro di pochi numeri diventa mensile e poi chiude.Nel frattempo entra in affari con la famiglia Carvalho, imprenditori portoghesi che nel gennaio del 2013 lo ospiteranno durante la sua latitanza, cura il sito Socialchannel.it (magazine di gossip e attualità al quale lavorano 34 persone), crea Lover (rivista di gossip mensile di cui è editore), cura contenuti ed editing grafico dei settimanali Eva e Vip, e partecipa al videoclip della canzone del dj Steve Forest Belen, dedicata alla showgirl Belén Rodríguez, sua ex compagna.
Attività come personaggio televisivo, attore e cantante
Corona è noto anche per le sue attività come personaggio televisivo, attore e cantante. Nel 2009 è stato tra i partecipanti al reality show di Canale 5 La fattoria, da cui venne eliminato nel corso della terza puntata, con il 56% dei voti. Alcuni giorni suscita polemiche un servizio di Striscia la notizia, secondo cui Corona fosse già conoscenza del momento esatto in cui sarebbe uscito dal reality.
Corona è inoltre tra i protagonisti del film-documentario di Erik Gandini Videocracy - Basta apparire (2009), dove appare frontalmente nudo in una scena e si reputa una sorta di Robin Hood moderno che "prende ai ricchi, ma per dare a se stesso". Ha partecipato poi alle riprese del remake del celebre Scarface con Al Pacino, da cui in seguito è stato cacciato. Nello stesso anno ha inoltre pubblicato con il cantante rap Kalief, due canzoni: Corona non perdona e Pazzesco.
Corona ha inoltre interpretato in Squadra antimafia - Palermo oggi il ruolo di Ivo Principe detto il Catanese, ex pugile e killer assoldato dei boss mafiosi in Sicilia, apparendo negli episodi quattro e otto della seconda stagione e negli episodi nove e dieci della terza stagione.
Nel 2012 ha condotto il programma Libertà di parola - La fabbrica delle opinioni su Canale Italia.
Procedimenti giudiziari
Il 7 marzo 2007 viene arrestato a Milano da una pattuglia stradale dei Carabinieri per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e passa la notte in camera di sicurezza, il giorno seguente viene di nuovo sorpreso alla guida, nonostante la patente gli fosse stata sospesa a tempo indeterminato. Il 2 gennaio 2008 è stato denunciato dalla Polizia Stradale di Varese per guida senza patente. Alla guida di un fuoristrada Hummer, Corona avrebbe esibito un passaporto sostenendo di aver dimenticato la patente a casa. Il 19 gennaio 2008 viene nuovamente sorpreso alla guida senza patente. Il 2 aprile 2009 è stato fermato mentre percorreva la corsia preferenziale contromano. Il 12 maggio 2009, in seguito ad una rissa scaturita per aver imboccato una via contromano, viene fermato e arrestato dalla polizia del Principato di Monaco, dove trascorre la notte in cella. Sono numerose le sanzioni amministrative a causa di eccessi di velocità, di guida senza casco, senza patente o con il foglio rosa ma senza guidatore esperto accanto.
L'arresto di Vallettopoli
Il 13 marzo 2007 Corona è arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'estorsione, nell'ambito dell'inchiesta potentina denominata "Vallettopoli", condotta dal PM Henry John Woodcock e successivamente trasferita a Milano. È stato in prigione 77 giorni, divisi fra il carcere di Potenza (33 giorni) e il Carcere di San Vittore (cella n.106) a Milano. Il 29 maggio gli vengono concessi gli arresti domiciliari. La vicenda è stata ampiamente seguita dai media italiani, sia in merito alle vicende strettamente giudiziarie che nei risvolti polemici e di gossip (attacchi di Corona ai magistrati inquirenti, presunte conseguenze dell'accaduto sul suo rapporto matrimoniale, ecc.). Sfruttando l'onda di popolarità, Corona pubblica sia una canzone (Corona non perdona) sia un libro (La mia prigione). Il 29 febbraio 2008 gli vengono tolti gli arresti domiciliari e viene rinviato a giudizio, mentre Lele Mora viene prosciolto dalle accuse.
Filone di Milano
Caso Lapo Elkann, Francesco Coco e Adriano: condanna definitiva a 1 anno e 5 mesi di reclusione (2009-2011)
Il 27 ottobre 2009 il PM di Milano Frank Di Maio chiede una condanna a 7 anni e due mesi di reclusione per Fabrizio Corona, accusato di estorsione e tentata estorsione per presunti fotoricatti ai danni di alcuni vip, tra cui Lapo Elkann e Adriano.Il 10 dicembre seguente Corona viene condannato a 3 anni e otto mesi di reclusione dalla quinta sezione penale del Tribunale di Milano. I giudici hanno anche condannato il suo collaboratore Marco Bonato a 2 anni e quattro mesi di reclusione.
In appello, il 2 dicembre 2010, la condanna viene ridotta a 1 anno e cinque mesi per tentata estorsione ai danni dei calciatori Francesco Coco e Adriano.Il 21 ottobre 2011 la Corte di Cassazione conferma la condanna in appello a 1 anno e cinque mesi e la sentenza diventa quindi definitiva.

Caso Alberto Gilardino: assolto
Lo avevano fotografato mentre usciva "con un'amica" da una discoteca milanese. E lui, che era giovane e che voleva crearsi una "fama positiva di giocatore", chiese a Corona se fosse possibile ritirare le immagini dal circuito delle riviste gossip. "Chiesi io se era possibile ritirare quelle foto, perché volevo crearmi una fama positiva di giocatore e in quel periodo mi stavo costruendo un futuro da professionista", ha detto Gilardino, che a quell'epoca giocava nel Parma. "Corona - ha aggiunto - mi disse che dovevo dare 9mila euro se volevo ritirarle. Non ricordo se l'assegno l'ho dato a Corona o al fotografo che era con lui  In quel periodo giocavo a Parma e venni a sapere che c'erano queste foto. Ero molto giovane e mi stavo costruendo un futuro nel calcio e non mi andava che venissero fuori  fotografie di serate, che non ero abituato a fare».

Filone di Roma
Caso Francesco Totti: assolto (2007)
Nel 2007 il PM Vincenzo Barba formula la richiesta di archiviazione dell'inchiesta avviata a Potenza e poi trasmessa alla procura di Roma, rispetto ad una presunta estorsione ai danni dell'allora calciatore della Roma Francesco Totti. Secondo l'accusa, Corona avrebbe prospettato al fratello di Totti e al suo preparatore atletico la possibilità di impedire la pubblicazione di un'intervista rilasciata dalla showgirl Flavia Vento alla vigilia del matrimonio tra lo stesso Totti e Ilary Blasi, in cui vi erano riferimenti ad un presunto flirt tra la Vento e lo stesso. La ricostruzione dei fatti non ha però trovato i necessari riscontri ed il GIP Tommaso Picazio accoglie la richiesta di archiviazione.

Filone di Torino
Caso David Trezeguet: condanna definitiva a 5 anni di reclusione (2010-2013)
Un altro procedimento penale, il 12 marzo 2010, viene condannato a 3 anni e quattro mesi di reclusione in primo grado dal Tribunale di Torino per aver ricattato il calciatore della Juventus David Trezeguet. In realtà, è stato lo stesso Trezeguet a contattare l'imputato in merito ad alcune foto che lo ritraevano mentre consumava un rapporto fedifrago, dopo essere venuto a sapere degli scatti che sono stati prodotti da un collaboratore dell'agenzia di Corona; quest'ultimo, in cambio della cessione del servizio fotografico, ha chiesto allo sportivo venticinquemila euro emettendo regolare fattura. Il documento, dopo essere finito nelle mani degli inquirenti, ha portato all'incriminazione di Corona e alla conseguente condanna; a nulla è valsa la testimonianza di Trezeguet in cui veniva chiarita la natura amichevole della transazione. Il PM aveva richiesto una condanna di tre anni e sette mesi.
Il 16 gennaio 2012 la Corte d'appello di Torino aumenta la condanna a 5 anni. Il 18 gennaio 2013 la Cassazione conferma in via definitiva la condanna a 5 anni di reclusione per estorsione aggravata e trattamento illecito di dati personali; lo stesso giorno viene spiccato il mandato d'arresto.
Banconote false: 1 anno e 6 mesi in continuazione (2008-2009)
Il 3 marzo 2008 è stato fermato dalla Polizia Stradale di Orvieto assieme a dei complici dopo aver tentato di pagare in un autogrill usando banconote false; bloccati dagli agenti lungo l'autostrada, tentano di disfarsi di alcune banconote poi risultate false. Di conseguenza, Corona è stato tratto in arresto ed accompagnato alla sezione di polizia di Orvieto assieme ad altre due persone. Durante una perquisizione nella sua casa milanese sono state rinvenute altre banconote false e una pistola di piccolo calibro.Corona ha pagato con euro falsi anche il 28 febbraio 2008 in due bar dell'aeroporto di Fiumicino. Qui, oltre ai carabinieri dell'aeroporto, si sono messi al lavoro anche i colleghi del comando antifalsificazione monetaria secondo i quali le due banconote da 100 euro spese da Corona fanno parte di una partita già nota alle forze dell'ordine.Il 5 marzo seguente Corona patteggia una pena di 1 anno e sei mesi di reclusione per detenzione e spendita di denaro falso, dopo aver scagionato le altre due persone coinvolte.
Il 12 ottobre 2009 viene condannato a 4 mesi di carcere e 300 euro di multa (pena convertita in una sanzione di 4.560 euro) per detenzione e spendita di banconote false e detenzione e ricettazione di una pistola.
La condanna va in continuazione con la pena di 1 anno e sei mesi di reclusione patteggiata a Orvieto per la detenzione di banconote dello stesso stock che Corona aveva cercato di spendere ad un benzinaio.
Bancarotta fraudolenta e frode fiscale: condanna definitiva a 3 anni e 10 mesi (2008-2013)
Il 9 dicembre 2008, a seguito di un'istanza di fallimento presentata dalla Mondadori Pubblicità per una fattura di 45 000 euro non pagata, la sua società Corona's s.r.l. è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Milano.
Il 24 marzo 2009, è stato iscritto nel registro degli indagati per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale.Il 29 luglio 2010 viene notificato a Corona l'avviso di chiusura delle indagini preliminari. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanzia di Milano contestano a Corona ed altri sette imputati (tra cui Lele Mora) un'evasione fiscale di 17 milioni di euro, frutto di una serie di false fatture emesse da un imprenditore genovese, tale Marcello Silvestri, il quale, grazie ad alcuni prestanome, avrebbe emesso fatture false per consentire a vari imprenditori (tra cui Mora e Corona) di ridurre il reddito imponibile delle rispettive società, abbassando quindi l'ammontare delle imposte dovute al Fisco. Secondo gli inquirenti milanesi la LM Management di Mora e la Corona's (fallite rispettivamente nel 2010 e nel 2008) avrebbero evaso rispettivamente 4 e 3,8 milioni di euro tra il 2005 e il 2007.
Il 17 dicembre seguente viene chiesto il rinvio a giudizio.
Il 28 gennaio 2011 Corona chiede che il processo venga celebrato nelle forme del rito abbreviato e il 28 aprile seguente Corona viene condannato a 4 anni di carcere mentre Mora ottiene che il processo venga trasferito a Bergamo per il criterio di competenza territoriale.
Il 7 giugno 2012 la Corte d'assise d'appello di Milano conferma la colpevolezza del Corona, riducendo però leggermente la pena a 3 anni e 10 mesi.Il 10 aprile 2013 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna d'appello che diviene quindi definitiva: Corona dovrà scontare in carcere 3 anni e 10 mesi, che si sommano alle precedenti condanne definitive.Il 28 gennaio 2015 la Corte di cassazione di Roma annulla lo sconto di pena applicato dal gip di Milano il 10 febbraio 2014 in riguardo a questa condanna; ora il gip di Milano dovrà ricalcolare la condanna e Corona deve pagare le spese processuali.
Corruzione: condanna definitiva a 1 anno e 2 mesi (2007-2013)
Durante la permanenza in carcere per l'inchiesta Vallettopoli, corrompendo con 4.000 € un agente della Polizia Penitenziaria, tramite il proprio avvocato Corona si fa consegnare una macchina fotografica usa-e-getta, con la quale realizza un servizio da San Vittore, che riesce a pubblicare su alcune riviste di gossip e gli frutta circa 20 000 euro. Verrà poi condannato l'8 marzo 2010 per corruzione – con rito abbreviato – a 1 anno e otto mesi; la pena ha tenuto conto del risarcimento spontaneo di 8 000 euro al ministero della Giustizia. Sono stati condannati pure l'agente penitenziario e l'avvocato in questione.Il 26 marzo 2012 la Corte d'Appello di Milano conferma la colpevolezza del Corona, riducendo però la condanna ad 1 anno 2 mesi e cinque giorni.Il 4 giugno 2013 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna d'appello che diviene quindi definitiva: Corona dovrà scontare in carcere 1 anno 2 mesi e cinque giorni, che si sommano alle precedenti condanne definitive.Il 28 gennaio 2015 la Corte di cassazione di Roma annulla lo sconto di pena applicato dal gip di Milano il 10 febbraio 2014 in riguardo a questa condanna; ora il gip di Milano dovrà ricalcolare la condanna e Corona deve pagare le spese processuali.
Ricettazione: assolto (2010)
Il 23 marzo 2010 è imputato davanti alla prima sezione del Tribunale di Milano per ricettazione; ciò sarebbe dovuto ad un assegno di 10 000 euro denunciato come rubato e incassato dallo stesso Corona.Il 15 luglio seguente viene assolto, come richiesto anche dal Pubblico Ministero.

Caso Simona Ventura: assolto (2010-2011)
Il 31 maggio 2010 il PM di Milano Giancarla Serafini chiede il rinvio a giudizio per diffamazione per Corona, reo di aver prodotto le seguenti affermazioni in una lettera aperta inviata al settimanale "Chi" pubblicato il 26 agosto 2009: "Quanti pranzi e quante cene abbiamo condiviso in dodici anni di frequentazione che entrambi abbiamo avuto con Lele Mora? Potrei scrivere un libro sulla 'Simona segreta' e tu lo sai bene, molto bene. E anche Lele potrebbe farlo", affermazioni che secondo i legali di Simona Ventura avrebbero un intento chiaramente intimidatorio e diffamatorio, ragion per cui è stata sporta querela; chiesto il rinvio a giudizio anche per il direttore del rotocalco Alfonso Signorini, che avrebbe omesso i controlli necessari.
Il 20 settembre seguente il Gup Nicola Clivio rinvia a giudizio sia Corona che Signorini, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero. La Ventura si costituisce parte civile nei confronti di Corona.
Fabrizio Corona ha poi chiarito al processo: "Volevo dire che potrei raccontare un lato del suo carattere che non si conosce pubblicamente, ma non mi riferivo di certo a materiale fotografico o video".
Il 23 maggio 2011 Corona viene assolto in primo grado.
Caso Barbara d'Urso (2010)
Ad agosto era venuta alla luce un nuovo episodio di presunta diffamazione. La conduttrice Barbara d'Urso chiede infatti 100 000 euro di risarcimento a Corona, il quale nel dicembre del 2009 intervenne telefonicamente alla trasmissione Pomeriggio Cinque condotta dalla d'Urso e dove una giornalista presente in studio, Beatrice Baratto, riferiva di averlo querelato per truffa. Circostanza poi risultata reale. Tanto è che a seguito di quella vicenda Corona è stato poi condannato a 9 mesi dal Tribunale di Milano, più il risarcimento di tutti i danni. Nel corso della stessa trasmissione appunto il Corona ebbe un battibecco con la d'Urso dicendo: "Volevi un grande share? Te lo faccio fare adesso così andrai su tutte le televisioni d'Italia. Ti devi vergognare cara Barbara d'Urso, ti devi vergognare perché questo lavoro non sai neanche come si fa e non lo sai fare, e non sei stata e non sarai mai una giornalista. Se tu fossi una giornalista non avresti mandato in onda mio figlio senza un mio permesso e lì non vi ho querelato, hai fatto fare tutto quello che volevi alla mia ex moglie, sfruttando la mia questione personale per i tuoi interessi e facendo l'amica che non sei, e neanche amica di mio padre. Due: questa signora falsa e bugiarda (Beatrice Baratto) quando ti ha telefonato ha detto che due giorni fa ha fatto una denuncia. Dove ca**o è la denuncia? Tu la dovevi chiamare in studio oggi se portava una denuncia, e la denuncia non ce l'ha se no non potevi portarla, perché è una deontologia professionale".Nel gennaio 2013 la d'Urso durante il suo programma Domenica Live, alla presenza del fotografo Maurizio Sorge in studio, ha dichiarato: "Una delle cause che ho in ballo con lui è perché Corona ha preso la faccia di mio figlio e l'ha sbattuta in prima pagina facendo credere che quello che aveva in mano fosse uno spinello e non una sigaretta. Si è permesso di toccare mio figlio e proprio perché sono mamma non ho potuto accettarlo".Infine Corona manda una lettera di scuse dal carcere a Barbara d'Urso, letta dalla stessa conduttrice in diretta a Domenica Live il 18 gennaio 2015 con ospite la mamma di Fabrizio.
Il 25 gennaio a Domenica Live Barbara d'Urso promette che andrà a trovare Corona ma solo tre giorni dopo, in seguito alla sentenza della Corte di cassazione che annulla lo sconto di pena a Corona, alla conduttrice viene chiesto di non parlare più della vicenda.

La fuga in Portogallo e l'arresto
Il 18 gennaio 2013, in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione di Roma che lo condannava a 5 anni di reclusione per estorsione ai danni del calciatore David Trezeguet, Fabrizio Corona si dà alla fuga, trovando ospitalità a Cascais presso l'abitazione di alcuni amici. Dopo sei giorni di latitanza, si arrende alle forze dell'ordine; secondo gli agenti di polizia, si sarebbe loro consegnato solamente dopo essersi reso conto di essere braccato.
Viene estradato in Italia e condotto nel carcere di Busto Arsizio il 25 gennaio dove comincia a scontare una condanna in continuazione pari a 7 anni, 10 mesi e 17 giorni comprendente le sentenze definitive che lo hanno condannato a: 5 anni per il filone di Torino, 1 anno e cinque mesi per quello di Milano (tentata estorsione nei confronti di Coco e Adriano) e 1 anno e sei mesi per un altro processo (patteggiamento risalente al 2009 per detenzione e spendita di banconote false e detenzione e ricettazione di una pistola).
Nel frattempo il Tribunale di Sorveglianza gli conferma la revoca dell'affidamento in prova che aveva ottenuto nell'ottobre scorso quando aveva ottenuto appunto l'affidamento ai servizi sociali per il cumulo di condanne definitive sotto i tre anni con delle disposizioni che stabilivano orari precisi in cui potesse uscire e rientrare a casa.
Truffe
Il 5 marzo 2013 Corona, sorvegliato dalla polizia penitenziaria che lo ha tradotto dal carcere al Tribunale di Como, depone come testimone nel processo su presunte fatture false ed episodi di peculato legati a spettacoli organizzati al casinò di Campione d'Italia. Corona, che era già stato convocato due volte dal tribunale nei mesi precedenti ma non si era mai presentato, ha prima cambiato versione sul fatto che Nina Morić e Alessia Fabiani non si sarebbero esibite al Casinò e poi ha avuto un lungo alterco con il PM Mariano Fadda ("Mi porti rispetto, esigo educazione nei miei confronti, mi deve guardare in faccia quando mi parla"), al termine del quale il magistrato ha chiesto al tribunale la trasmissione degli atti in procura per oltraggio al magistrato in udienza e per falsa testimonianza.
Caso Baratto: 9 mesi in primo grado (2010-)
Il 13 novembre 2012 il Tribunale di Milano in primo grado condanna Corona a 9 mesi di reclusione per aver incassato 10 000 euro dalla giornalista ligure Beatrice Baratto in cambio di collaborazioni giornalistiche e ospitate in televisione salvo poi non mantenere l'accordo preso nel 2010. Il giudice ha inoltre stabilito che Corona debba restituire quanto indebitamente incassato.
Caso Castaldo (2011-)
Nell'estate del 2011 l'imprenditore Giuseppe Castaldo deposita contro Corona una querela al Tribunale di Milano per il reato di truffa contrattuale per aver versato 6 000 euro alla Fenice srl per la promozione del suo marchio di abbigliamento sportivo ("Vintage golf") con Sara Tommasi testimonial del marchio senza che poi Corona abbia rispettato il contratto. Come giustificazione per il mancato servizio con la Tommasi, gli è stato replicato che non poteva più essere utilizzata per via del suo coinvolgimento nell'inchiesta sulle serate-scandalo di Arcore con il premier Silvio Berlusconi.
Appropriazione indebita: pagamento dei danni e ritiro della denuncia (2011-2013)
Il 1º febbraio 2013 viene rinviato a giudizio dal Tribunale di Bolzano per appropriazione indebita: nell'agosto del 2011 non avrebbe pagato e riconsegnato nei termini previsti (tre giorni) un'Audi A8 dal valore di 80 000 euro presa in noleggio recapitandola con un ritardo di quindici giorni con annesse 25 multe. È quindi debitore di 5.800 euro nei confronti di Daniele Moschitta, amministratore dell'autonoleggio. Il processo, inizialmente fissato per il 30 aprile 2013, è stato poi rinviato al 18 giugno. Durante l'udienza le parti hanno raggiunto un accordo per il ritiro della denuncia in seguito al pagamento di 7 300 euro. La giudice Cristina Ebner ha quindi disposto il non luogo a procedere per intervenuta remissione di querela.
Violazione di domicilio: risarcimento e ritiro della denuncia (2011-2014)
Per essere penetrato il 26 febbraio 2011 nell'abitazione di Concetta Serrano, madre della ragazza uccisa nel 2010 ad Avetrana, Corona viene rinviato a giudizio l'11 marzo 2013. L'inizio del processo, inizialmente fissato per il 2 luglio viene rinviato al 17 dicembre per un vizio di forma.
Corona, in un'intervista, aveva dichiarato di essere rimasto nell'abitazione degli Scazzi a chiacchierare amichevolmente per 30 minuti e di aver realizzato un'intervista con Ivano, amico di Sarah. Nel paese pugliese qualcuno gli avrebbe proposto delle immagini scottanti della povera ragazza.
Corona ha chiesto scusa alla signora, chiarendo che non aveva alcuna intenzione di spaventarla e che il suo obiettivo era quello di realizzare un'intervista esclusiva per alcuni settimanali, per la quale era pronto a offrire anche 50-100 000 euro.Nel dicembre 2014, in seguito al risarcimento pagato da Corona, la Serrano ritira la querela e l'udienza preliminare del 17 dicembre viene cancellata.
Evasione fiscale
In data 8 gennaio 2014 la Suprema Corte di Cassazione in Roma condanna Fabrizio Corona ad un anno di carcere dichiarando inammissibile il ricorso presentato dai suoi legali. Secondo la Suprema Corte Corona avrebbe evaso 488.205 euro relativi al periodo di imposta 2004. La pena si va quindi a sommare immediatamente agli altri anni di carcere già inflittigli.Il 12 giugno 2014 Fabrizio Corona viene assolto dal Tribunale di Milano per insussistenza dei fatti contestati nell'ambito del procedimento, iniziato il 6 febbraio dello stesso anno, in cui era accusato di avere evaso il fisco, nel biennio 2007/2008, per un ammontare complessivo di circa 1,3 milioni di Euro.
La detenzione
Durante la detenzione non smette di far notizia: mette in vendita le magliette con la scritta "To be free" con una parte del ricavato devoluto in sostegno dei carcerati e, tramite il sito di sua proprietà Socialchannel.it, attacca i conduttori Massimo Giletti e Barbara d'Urso colpevoli di aver fatto una campagna mediatica contro di lui nei loro programmi, e Umberto Brindani, direttore di Oggi, che non aveva espresso belle parole nei suoi confronti all'Arena di Giletti.
Corona fornisce poi tutte le cifre degli scoop venduti a Brindani: 50 000 euro per il caso Totti-Vento quando era direttore di Gente, 35 000 per Canalis-Christensen quando era direttore di Chi, sempre a Chi 80 000 euro per il servizio Passaro-Hunziker, 50 000 per l'intervista al trans di Lapo Elkann, 35 000 per le foto di Lapo a Miami mentre gioca a calcio con Christian Vieri, 90 000 per Lapo e Magda Gomes a Miami, 15 000 euro per Erika De Nardo, 5 000 per Amanda Knox sull'aereo.Il 21 marzo viene trasferito nel Carcere di Opera di Milano, nella stessa cella dove fino a poco tempo prima soggiornava Lele Mora. Qui Corona non può disporre di permessi di lavoro e ha gli incontri con l'esterno ridotti.Complessivamente dovrebbe scontare 14 anni e 9 mesi di carcere, poi ridotti a 9 anni e 8 mesi, data la continuazione, il 10 febbraio 2014.
In carcere fonda VoceLibera, giornale per i detenuti, e insieme al fratello scrive il libro Mea Culpa.

La richiesta di grazia e le gravi condizioni di salute
Nell'agosto del 2014 scrive una lettera d'aiuto che viene letta a In onda su LA7. In seguito molti personaggi pubblici e del mondo dello spettacolo tra i quali Adriano Celentano, Fiorello, Marco Travaglio (collega del padre a La Voce con Indro Montanelli) e Paolo Bocedi (presidente dell'associazione anti-racket Sos Italia Libera) chiedono a gran voce che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli conceda la grazia.La mamma di Corona chiede a più riprese che al figlio, visibilmente depresso e dimagrito, venga concessa anche solo una grazia parziale di 2 anni e 6 mesi circa con l'obiettivo di cancellare il reato ostativo di estorsione a Trezeguet per poter avere accesso a una pena alternativa.
L'8 dicembre lo stesso Corona, anche attraverso l'avvocato e parlamentare Ignazio La Russa, scrive una lettera a Napolitano chiedendo la grazia parziale; il testo integrale viene venduto in esclusiva al settimanale Oggi per 10.000 euro. Ora spetta al magistrato di sorveglianza Beatrice Crosti (stesso giudice di Silvio Berlusconi) valutare il comportamento del detenuto e poi, soltanto dopo il parere del Ministro della Giustizia, il Presidente della Repubblica potrà concedere la grazia.
Nel frattempo sua mamma e il suo staff in suo sostegno lanciano l'hashtag #penaalternativapercorona e Don Mazzi a Chi dichiara che accoglierebbe Corona a braccia aperte con il compito di personal trainer nella palestra della sua comunità Exodus dove è gia attivo Lele Mora. Inoltre manda una lettera di scuse a Barbara D'Urso, letta dalla stessa conduttrice in diretta a Domenica Live il 18 gennaio 2015 con ospite la madre di Fabrizio.Il 22 gennaio il Tribunale del riesame di Milano (presidente Marina Corti e relatore Beatrice Crosti) prende in considerazione la richiesta di detenzione domiciliare presentata dai suoi avvocati (in precedenza la richiesta di affidamento ai servizi sociali viene rifiutata) e basata su ragioni di salute e su una consulenza psichiatrica: Corona soffre di una psicosi (attacchi di panico, crisi d'ansia e depressive), si è chiuso in se stesso e non esce più dalla sua cella nemmeno per fare palestra e per questo si trova in regime di "grande sorveglianza", quello riservato a chi rischia il suicidio. Secondo il medico Corona ha una personalità "narcisistica" e "borderline": il primo disturbo lo fa sentire superiore alle altre persone dalle quali ha bisogno di essere ammirato e per le quali non ha quasi alcuna sensibilità e il secondo gli fa provare emozioni eccessive e variabili. Inoltre una relazione dei medici del carcere di Opera certifica i suoi problemi psicologici, tanto che viene curato con psicofarmaci. Il sostituto pg Giulio Benedetti dà subito parere negativo in attesa del parere dei giudici.Il 26 gennaio il Tribunale di sorveglianza dispone un'ulteriore perizia psichiatrica per Corona.Il 28 gennaio i giudici della Prima sezione penale della Corte di cassazione di Roma accolgono il ricorso del pm di Milano contro lo sconto di pena applicato dal gip di Milano nel febbraio 2014: viene annullata così l'ordinanza limitatamente alla continuazione per i reati di corruzione (1 anno e 2 mesi) e di bancarotta e frode fiscale (3 anni e 10 mesi) e ora il gip di Milano dovrà ricalcolare la condanna; Corona dovrà così scontare 13 anni e 2 mesi anziché 9 anni e 8 mesi e in più deve pagare anche le spese processuali., l'avvocato Chiesa chiede il totale silenzio alla D'Urso sulla vicenda. Il 12 marzo sono depositate le motivazioni secondo le quali Corona commetteva crimini che “nascono dalla sua inclinazione a delinquere” diventata ormai uno “stile di vita” e il 10 aprile Costanzo Gala, primario dell'ospedale San Paolo di Milano, deposita i risultati della perizia psichiatrica, disposta dal Tribunale, per accertare le condizioni di salute di Corona.Nel frattempo il 24 marzo esce il primo numero del mensile VoceLibera, gestito da detenuti del carcere di Busto Arsizio e realizzato da una cooperativa, voluto fortemente da Corona e presentato dal fratello Federico, e ad aprile esce il singolo Un uomo migliore di Niccolò Morriconi che, insieme all'attore Giancarlo Giannini, racconta le vicende processuali di Corona e nel videoclip della canzone ricorrono le immagini dei suoi processi.
La scarcerazione e l'affidamento in prova ai servizi sociali (2015-2016)
Il 18 giugno seguente il giudice di sorveglianza Giovanna De Rosa, dopo un'udienza a porte chiuse con i legali di Corona durata 45 minuti, decide per la scarcerazione (a distanza di 2 anni, 4 mesi e 23 giorni dall'arresto) e la sospensione della pena per motivi di salute concedendogli l'affidamento in prova ai servizi sociali presso la comunità Exodus di Don Mazzi. Corona dichiara subito: "Sono felice e giuro che in carcere non ci tornerò più". Appena scarcerato, raggiunge la comunità di Lonate Pozzolo per scontare la pena residua di 5 anni (grazie ai 150 giorni di sconto per ciascun anno di pena e al periodo trascorso in carcere prima della condanna) e riprende possesso dei suoi profili Facebook, Twitter e Instagram riscuotendo grande successo con il post "Ho attraversato la tempesta, ho lottato fino all'ultimo è stata dura ma era necessaria. Ora si riparte. #SIPUEDE". Corona non può però uscire dalla comunità dovendo seguire le prescrizioni stabilite dal giudice e tra qualche mese l'affidamento in prova dovrà essere valutato da un collegio di giudici dello stesso Tribunale di sorveglianza che dovrà decidere se confermarlo o meno portandolo da “interinale” a “permanente”.
In comunità Corona, come documentato dal settimanale Chi, assiste una trentina di rifugiati nigeriani nelle lezioni di informatica, lava i piatti e serve i pasti a tavola.L'8 settembre dello stesso anno al Cinema Odeon di Milano partecipa alla presentazione di Metamorfosi, documentario in uscita due giorni dopo scritto e diretto da Jacopo Giacomini e Roberto Gentili che racconta l'ultimo periodo della vita di Corona prima di entrare in carcere.Il 27 ottobre 2015 il tribunale di sorveglianza milanese gli permette di lasciare la comunità di Don Mazzi per svolgere l’affidamento in prova ai servizi sociali sul territorio.
Il ritorno in carcere e l'affidamento provvisorio in comunità (2016-2018)
Il 10 ottobre 2016 il tribunale revoca l'affidamento in prova ai servizi sociali a causa di una presunta intestazione fittizia di beni che sarebbe stata commessa da Corona durante l'affidamento. Il 7 novembre dello stesso anno il tribunale di Milano gli sequestra l'abitazione, perché intestata a prestanomi.
Il 21 febbraio 2018 il giudice del tribunale di sorveglianza di Milano dispone nei confronti di Corona l'affidamento provvisorio e terapeutico in una comunità di Limbiate. Corona quindi potrà dormire nell'abitazione che gli è stata precedentemente sequestrata, dalla quale però potrà uscire soltanto per recarsi nella comunità per seguire il percorso terapeutico e psicologico. Non potrà inoltre utilizzare i social network, il telefono, rilasciare interviste e diffondere immagini.
Il 7 marzo 2018 il legale di Corona annuncia che il giudice del tribunale di sorveglianza di Milano ha respinto la richiesta di revoca dell’affidamento terapeutico, avanzata nei giorni precedenti dalla procura generale dello stesso tribunale, dopo che sui profili Facebook ed Instagram di Corona erano comparsi dei post.
Il 15 maggio 2018 il giudice del tribunale di sorveglianza di Milano dispone che Corona possa tornare a svolgere la sua attività lavorativa. Il magistrato lo autorizza quindi a rimanere fuori dalla sua abitazione dalle 7 alle 23.30 e a muoversi in tutta la Lombardia. Gli viene concesso inoltre l'uso dei social network, del telefono e della e-mail, ma esclusivamente per promuovere le sue attività. Non gli è consentito invece diffondere immagini e rilasciare interviste in cui si riferisce direttamente alle attività che riguardano lo svolgimento della pena alternativa.
Il 20 giugno 2018, durante un’udienza al tribunale di sorveglianza il sostituto pg Antonio Lamanna chiede la revoca dell’affidamento terapeutico e il rientro in carcere di Corona. Secondo il sostituto pg, Corona avrebbe infatti violato più volte le prescrizioni, pubblicando sui social un video dopo l' uscita dal carcere di San Vittore, iscrivendosi ad una palestra per frequentarla poi in orari in cui non sarebbe potuto andare e insultando il pg Gualtieri fuori dall’aula dove è in corso il processo d’appello per i soldi che vennero rinvenuti all'interno del controsoffitto dell'abitazione di una sua collaboratrice. Nella stessa udienza, Corona ha ribadito di essersi attenuto a quanto prescritto dal tribunale.

Vita privata
Nel 2001 Corona ha sposato la top model Nina Morić, che conobbe nel periodo in cui lavorava per Lele Mora facendo anche da autista alle modelle curate dall’agente. Nel 2003 la coppia ha avuto un figlio, Carlos Maria. Nel 2007 la Morić ha chiesto la separazione da Corona e nel 2014 ha annunciato in un'intervista a Verissimo di aver ottenuto dallo stesso anche il divorzio.
Nel 2009 Corona ha iniziato una relazione con la showgirl argentina Belén Rodríguez. Nello stesso anno suscitano polemiche alcune foto realizzate alle Maldive in cui sono ritratti completamente nudi all'aperto dopo un rapporto sessuale. Secondo le leggi in vigore nello stato infatti i due avrebbero commesso un oltraggio al pudore e alla religione, rischiando l'espulsione dal paese e 160 frustate. Nel 2011 la Rodríguez, in quel momento incinta di Corona, subì una interruzione di gravidanza per stress. Nel 2012 la coppia ha interrotto la relazione.
Nel 2010 suscitarono inoltre ampia eco mediatica alcune affermazioni di Lele Mora rilasciate nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento della Corona's. Mora infatti, rispondendo a una domanda del PM affermò di aver avuto un amore platonico nei confronti di Corona, a cui avrebbe acquistato 8 autovetture di lusso ed elargito circa 1 milione e 500 mila euro in contanti per l'acquisto di un appartamento a Milano.
Dal 2015 Corona è legato sentimentalmente alla cantante de Le donatella Silvia Provvedi. Nel 2016 alcune fotografie pubblicate dai giornali in cui è ritratto in compagnia della Provvedi su una barca a Capri inducono la procura generale di Milano a chiedere al Tribunale di Sorveglianza se Corona, in quel momento affidato ai servizi sociali, fosse stato autorizzato alla vacanza sull'isola e se abbia rispettato i profili di "continenza" previsti.

Altre esperienze
FilmografiaVideocracy, regia di Erik Gandini (2009) - Nel ruolo di se stesso
Il ribelle - Fabrizio Maria Corona, regia di Giacomo Franciosa (2010) - Nel ruolo di se stesso
Squadra antimafia - Palermo oggi - serie TV (2010-2011) - Ruolo: Ivo Principe
Metamorfosi, regia di Jacopo Giacomini e Roberto Gentili (2015) - Nel ruolo di se stesso
Italian Business, regia di Marco Chiavalin (2017)Spettacoli televisiviLa fattoria (Canale 5, 2009) - Concorrente
Il testimone (MTV, 2011)- Protagonista puntata 4x01
Libertà di parola - La fabbrica delle opinioni (Canale Italia, 2012)Video musicaliUn uomo migliore di Niccolò Morriconi con Giancarlo Giannini (2015)LibriVita pericolosa di un fotoreporter randagio, Milano, Libero, 2007.
La mia prigione, Milano, Cairo Publishing, 2007. ISBN 978-88-6052-134-7.
Chi ha ucciso Norma Jean?, Milano, Cairo Publishing, 2010. ISBN 978-88-6052-343-3
Mea Culpa, Milano, Mondadori, 2014. ISBN 978-88-04-63651-9Note

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