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Andy Warhol
1928 1987






Andy Warhol, pseudonimo di Andrew Warhola Jr. (Pittsburgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987), è stato un pittore, scultore, sceneggiatore, produttore cinematografico, regista, direttore della fotografia, montatore e attore statunitense, figura predominante del movimento della Pop art e uno dei più influenti artisti del XX secolo.


Biografia
Warhol nacque a Pittsburgh, in Pennsylvania, il 6 agosto del 1928, ultimogenito dei tre figli di Ondrej Warhola (che anglofonizzò il proprio nome in Andrew Warhola poco dopo il suo arrivo negli Stati Uniti; 1889-1942) e di Júlia Justína Zavacká (1892-1972), ambedue modesti immigrati lemchi originari di Miková (un paese situato nell'odierna Slovacchia nord-orientale). Warhol mostrò subito il suo talento artistico, e studiò arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology, l'attuale Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Dopo la laurea, ottenuta nel 1949, si trasferì a New York. La "grande mela" gli offrì subito molteplici possibilità di affermarsi nel mondo della pubblicità, lavorando per riviste come Vogue e Glamour.
Il 3 giugno 1968 una femminista radicale nonché artista frequentatrice della "Factory", Valerie Solanas, sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya. Entrambi sopravvissero, nonostante le gravissime ferite riportate da Warhol avessero fatto temere il peggio. Le apparizioni pubbliche di Warhol dopo questa vicenda diminuirono drasticamente: l'artista si rifiutò di testimoniare contro la sua assalitrice e la vicenda passò in second'ordine per via dell'assassinio di Bob Kennedy, avvenuto due giorni dopo.


Morì cinquantottenne a New York il 22 febbraio 1987, in seguito a un intervento chirurgico alla cistifellea, dopo aver realizzato Last Supper, ispirato all'Ultima Cena di Leonardo da Vinci. I funerali si svolsero a Pittsburgh, sua città natale, e a New York venne celebrata una messa di suffragio. Nella primavera del 1988, 10.000 oggetti di sua proprietà furono venduti all'asta da Sotheby's per finanziare la "Andy Warhol Foundation for the Visual Arts". Nel 1989 il Museum of Modern Art di New York gli dedicò una grande retrospettiva.
Dopo la morte, la fama e la quotazione delle opere crebbero al punto da rendere Andy Warhol il "secondo artista più comprato e venduto al mondo dopo Pablo Picasso". Il fratello Paul Warhol, allevatore di polli che non aveva mai posseduto "un particolare talento per l'arte, utilizzò la tecnica di Andy di ricavare stampe da fotografie". In tal modo riuscì a vendere poster di lattine di fagioli e "una serie di opere d'arte con la sua firma, realizzate facendo camminare delle galline sulle tele dopo averne immerso le zampe in colori acrilici".
Attività
Pittura

La sua attività artistica conta tantissime opere, che produceva in serie con l'ausilio dell'impianto serigrafico. Le sue opere più famose sono diventate delle icone: Marilyn Monroe, Mao Zedong, Che Guevara, Michael Jackson, Elvis Presley, Elizabeth Taylor, Brigitte Bardot, Marlon Brando, Liza Minnelli e tante altre. Da ricordare le regine regnanti Elisabetta II del Regno Unito, Margherita II di Danimarca, Beatrice dei Paesi Bassi, l'imperatrice consorte dell'Iran Farah Pahlavi, la principessa consorte di Monaco Grace Kelly, la regina madre dello Swaziland Ntfombi e la principessa di Galles Diana Spencer.
La ripetizione era il suo metodo di successo: su grosse tele riproduceva moltissime volte la stessa immagine alterandone i colori (prevalentemente vivaci e forti). Prendendo immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali (famose le sue bottiglie di Coca-Cola) o immagini d'impatto come incidenti stradali o sedie elettriche, riusciva a svuotare di ogni significato le immagini che rappresentava proprio con la ripetizione dell'immagine stessa su vasta scala.
La sua arte, che portava gli scaffali di un supermercato all'interno di un museo o di una mostra, era una provocazione nemmeno troppo velata: secondo uno dei più grandi esponenti della Pop art l'arte doveva essere "consumata" come un qualsiasi altro prodotto commerciale.
Ha spesso ribadito che i prodotti di massa rappresentano la democrazia sociale e come tali devono essere riconosciuti: anche il più povero può bere la stessa Coca-Cola che beve Jimmy Carter o Elizabeth Taylor. Fra i suoi assistenti, che successivamente divennero essi stessi famosi, figurò Ronnie Cutrone.
Successivamente rivisitò anche le grandi opere del passato, come l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci o capolavori di Paolo Uccello e Piero della Francesca: anche in questo caso cercò di rendere omaggio a delle opere d'arte al posto dei mass media che in alcuni casi cercarono di screditarlo, tuttavia la pop art fu una delle forme d'arte principali che accompagnarono il boom economico.
Per le persone famose dell'epoca essere ritratte da Warhol divenne un imperativo a conferma del proprio status sociale. Su questo tema fu allestita al Grand Palais di Parigi la mostra Le Grand Monde d'Andy Warhol (18 marzo - 13 luglio 2009), dove furono esposti, tra i molti altri, anche i ritratti fatti agli italiani Gianni e Marella Agnelli (1972).

Scultura

Andy Warhol ha anche creato alcune sculture che riproponevano in più dimensioni alcuni suoi lavori serigrafici più famosi, come ad esempio scatole di detersivo Brillo ed altri prodotti in scatola.

Cinema
L'interesse di Warhol per il cinema si manifesta a partire dal 1963, quando l'artista, dopo aver frequentato la cinémathèque di Jonas Mekas e il circuito del New American Cinema, decide di acquistare una cinepresa Bolex 16mm. I film di Warhol di questo primo periodo si possono definire minimali: Sleep, Kiss, Eat, Blow Job, Empire, tutti del 1963-1965, mostrano azioni ripetute dilatate nel tempo, riprese con una camera fissa. A Warhol interessa la composizione dell'immagine che si viene a creare partendo da un unico punto di vista. Questi primi film sono come quadri che, invece di essere appesi, sono proiettati su una parete bianca.
I film sperimentali senza sonoro sono girati in 16mm alla velocità di 24 fotogrammi per secondo e proiettati alla velocità di 16 fotogrammi al secondo; questa caratteristica rallenta e amplifica l'immagine del film, che viene percepito in un tempo lunghissimo. Luogo fondamentale sia per la sperimentazione che per l'ispirazione nel mondo del cinema di Warhol fu la Silver Factory; l'ampio locale ubicato al quarto piano di un'ex fabbrica di cappelli sulla 47ª strada, fu il più noto studio-laboratorio di Warhol, teatro di molti progetti artistici tra il 1963 e il 1968. Circondato da persone con cui scambiare suggerimenti ed idee, Warhol lavorò alla Factory con ritmi da "catena di montaggio". La Factory era una open house, un luogo aperto in cui tutti erano invitati a partecipare.
Nello studio gravitava un mondo di originali, intorno a una figura che si faceva chiamare "capo", ma che era orgoglioso di non dare mai l'impressione di avere la minima individualità, di non essere mai altro che lo specchio del suo entourage, la copia di ciò che i suoi cortigiani volevano che fosse. La Factory diventava così uno "spazio ideologico" dove molte nozioni sulla pop art si trasformavano in stile di vita. Il gruppo formava un nucleo con un linguaggio comune, uno stile comune fondato sull'accettazione di qualsiasi comportamento, senza pretesa di giudizio.

Screen Test
Un posto importante nella produzione cinematografica di Warhol riguarda i 500 rulli di Screen Test, ritratti filmati di personaggi in visita alla Factory, ripresi con un camera fissa per tre minuti su un fondo nero. Warhol chiedeva a ogni partecipante del provino (screen-test) di fissare la camera, di non muoversi durante la ripresa e di non sbattere le ciglia, restando con lo sguardo fisso.

L'idea è quella di fissare in un ritratto un personaggio che compie un'azione banale, ma che per Warhol ha un significato importante. L'obiettivo non è solo quello di entrare nell'intimità del personaggio ripreso ma anche quello di colpire lo stesso spettatore e farlo riflettere.

Pubblicità
Il 23 luglio 1985 fa da testimonial al lancio del nuovo computer della Commodore: l'Amiga 1000. Sempre negli anni ottanta è testimonial della rivista Vogue America. Durante la presentazione del computer Warhol produsse alcune immagini digitali tra cui un ritratto della cantante Debbie Harry presente all'evento. Warhol fotografò la Harry con una fotocamera collegata al computer e poi elaborò l'immagine con il software presente nell'Amiga. Queste opere sono rimaste in alcuni floppy disk a corredo del computer usato per la presentazione, che fu poi donato a Warhol dall'azienda produttrice per poi venire conservato all'Andy Warhol Museum di Pittsburgh, e sono state ritrovate dall'artista newyorkese Cory Arcangel nel 2011 e recuperate con un lavoro durato tre anni e la collaborazione del Computer Club della Carnegie Mellon University.
Altre forme d'arte
Warhol ha sostenuto e sperimentato altre forme di comunicazione, come ad esempio il cinema e la musica: ha prodotto alcuni lungometraggi e film, ha sostenuto alcuni gruppi musicali, tra cui i Velvet Underground con Lou Reed, per i quali ha disegnato la celebre copertina dell'album d'esordio The Velvet Underground & Nico, e numerosi artisti anche stranieri tra cui la cantante italiana Loredana Bertè. Nel 1981 infatti, la Bertè ha pubblicato Made in Italy, un album registrato con il funk group americano Platinum Hook. L'album includeva il brano Movie per il quale è stato girato un videoclip diretto da Andy, che la Bertè aveva incontrato a New York durante la realizzazione dell'album, guadagnandosi il soprannome di "Pasta Queen", per le sue doti culinarie. Anche la foto di copertina, firmata da Christopher Makos, è frutto della collaborazione della Bertè con la Factory di Warhol: due anni più tardi un altro dei ritratti di tale servizio verrà utilizzato per la copertina dell'album Jazz.
Risale al 1975 l'incontro con un'altra cantante italiana, Patty Pravo: Warhol si era recato personalmente nella sua casa romana per offrirle la parte da protagonista di un suo film che lei, tuttavia, rifiutò.
Il pensiero "commerciale" di Warhol spaziava in ogni campo. Blow Job (telecamera fissa per 35 minuti sul volto di un uomo che riceve una fellatio) e Lonesome Cowboys sono alcuni esempi di film che ritraggono la cultura gay newyorkese del tempo, censurati e distribuiti solo col passaparola.
Altri lavori, certamente d'avanguardia, mostrano ad esempio un uomo che dorme per cinque ore e venti (Sleep, 1963). Alcuni di questi film furono trasmessi al pubblico dopo trent'anni dalla data di realizzazione, soprattutto in occasione di mostre ed antologie del pittore organizzate in molti musei del mondo.
È stato anche fondatore della Factory, luogo in cui giovani artisti newyorkesi potevano trovare uno spazio collettivo per creare: qui sono nati o passati per un breve periodo altri famosi artisti come Jean-Michel Basquiat, Francesco Clemente, Keith Haring.

Laboratori

Andy Warhol ebbe diverse factory a New York, cioè laboratori nei quali lavorò, alcune volte per molti anni, altre solo per poco tempo. Ma tutte le factory sono state molto significative per il suo lavoro d'artista. Gli indirizzi e i palazzi (oggi convertiti in lussuosi appartamenti o in uffici di prestigio) di quelli che, tra gli anni sessanta e gli anni ottanta, furono veri e propri laboratori di successo, per Warhol ma anche per tutti i suoi fedeli collaboratori, sono i seguenti:

Factory: 1342 Lexington Avenue (la prima Factory)
Factory: 231 East 47th street 1963-1967
Factory: 860 Broadway (di fronte a 33 Union Square) 1973-1984 (oggi il palazzo è stato completamente rifatto)
Factory: 22 East 33rd Street 1984-1987 (non esiste più il palazzo)
Factory: 33 Union Square 1967-1973 (Decker Building)
Studio: 158 Madison Avenue (ultimo studio personale)
Casa: 242 Lexington Avenue
Casa: 57 East 66th street (ultima casa di Warhol)Vita privata
Warhol era omosessuale. Era inoltre cattolico praticante, aderendo al cattolicesimo di tradizione rutena. Faceva regolarmente volontariato presso i rifugi per senzatetto e si descriveva come una persona religiosa. Durante la sua vita, Warhol frequentava regolarmente la messa, e il sacerdote della chiesa newyorkese che l'artista frequentava, la San Vincenzo Ferrer a Manhattan, disse che veniva quasi ogni giorno, anche se non partecipava ai sacramenti della Comunione o della Confessione.
Il fratello di Warhol aveva descritto l'artista come "molto religioso, ma non voleva che le persone lo sapessero perché era una cosa privata". Nonostante la natura privata della sua fede, nell'elogio funebre di Warhol, John Richardson lo dipinse come una persona devota: "A mia conoscenza, lui è stato responsabile per almeno una conversione al Cristianesimo. Era molto orgoglioso di aver finanziato gli studi per il sacerdozio del nipote".
La sua arte era influenzata dalla tradizione cristiano-orientale, che era così evidente nei luoghi di culto che frequentava.

Filmografia
Regista
Kiss (1963)
Jill and Freddy Dancing (1963)
Haircut (1963)
Haircut No. 2 (1963)
Haircut No. 3 (1963)
Elvis at Ferus (1963)
Eat (1963)
Blow Job (1964)
Sleep (1964)
Tarzan and Jane Regained... Sort of (1964)
Soap Opera (1964)
Whips and Women (1964)
The Thirteen Most Beautiful Boys (1964)
The End of Dawn (1964)
The 13 Most Beautiful Women (1964)
Screen Test: Jane Holzer (Toothbrush) (1964)
Screen Test: Freddy Herko (1964)
Screen Test: Dennis Hopper (1964)
Screen Test: Billy Name (1964)
Screen Test: Ann Buchanan (1964)
Naomi and Rufus Kiss (1964)
Messy Lives (1964)
Mario Banana I (1964)
Mario Banana II (1964)
Lips (1964)
Drunk (1964)
Couch (1964)
Clockwork (1964)
Batman Dracula (1964)
Screen Test No. 1 (1965)
Empire (1965)
The Life of Juanita Castro (1965)
Vinyl (1965)
Screen Test No. 2 (1965)
Poor Little Rich Girl (1965)
Beauty No. 1 (1965)
Beauty No. 2 (1965)
My Hustler (1965)
Taylor Mead's Ass (1965)
Space (1965)
Screen Test: Paul America (1965)
Screen Test: Edie Sedgwick (1965)
Restaurant (1965)
Prison (1965)
Kitchen (1965)
Horse (1965)
Harlot (1965)
Camp (1965)
Bitch (1965)
Afternoon (1965)
Chelsea Girls (1966)
Salvador Dalí (1966)
The Velvet Underground & Nico: A Symphony of Sound (1966)
Nude Restaurant (1967)
I, a men (I, a Man) (1967)
Cowboy solitari (Lonesome Cowboys) (1968-69)Sceneggiatore/Produttore
Flesh (1968)
Trash - I rifiuti di New York (Trash) (1970)
Women in Revolt (1971)
Calore (Heat) (1972)
Il mostro è in tavola... barone Frankenstein (Andy Warhol ' s Flesh for Frankenstein) (1973)
Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete!!! (Andy Warhol ' s Blood for Dracula) (1974)Altri
Il male di Andy Warhol (Andy Warhol ' s bad) (1977)
Ho sparato ad Andy Warhol (I shot Andy Warhol) (1995)
Factory Girl (2006)
Mr. America (2013)Songs for Drella
Dopo la sua morte, Lou Reed e John Cale – i membri fondatori dei Velvet Underground – fecero uscire nel 1990 un concept album in suo onore, Songs for Drella, in cui esaminavano nel dettaglio il pensiero e l'influenza di Warhol.

Camei e citazioni


cortometraggio - Andy Warhol di Marie Menken (1965)
lungometraggio - The Andy Warhol Story di Andy Warhol (1967)
documentario - Andy Warhol and his Clan di Bert Koetter (1970)
cortometraggio - Andy Warhol: Re-Reproduction di Toshio Matsumoto (1974)
documentario - Chelsea Girls with Andy Warhol di Michel Auder (1976)
documentario - Scenes from the Life of Andy Warhol: Friendships and Intersections di Jonas Mekas (1982)
documentario - Andy Warhol di Kim Evans e Lana Jokel (1987)
documentario - Superstar: The Life and Times of Andy Warhol di Chuck Workman (1990)
lungometraggio - Ho sparato a Andy Warhol di Mary Harron (1996)
documentario - Andy Warhol: The Complete Picture di Chris Rodley (2002)
documentario - Vies et morts d'Andy Warhol di Jean-Michel Vecchiet (2005)
documentario - A Walk Into the Sea: Danny Williams and the Warhol Factory di Esther B. Robinson (2006)
documentario - Andy Warhol: A Documentary Film di Ric Burns (2006)
Il regista Oliver Stone lo cita nel film The Doors dedicandogli due minuti di pellicola in cui incontra Jim Morrison ad una festa (Warhol è impersonato dall'attore Crispin Glover).
Il nome dell'artista ha dato spunto ai Dandy Warhols.
Appare nell'episodio Homer e la pop art della serie animata I Simpsons, dove Homer Simpson prima rimane affascinato da un quadro con un barattolo di zuppa Campbell's, poi sogna di essere colpito dallo stesso Warhol con altri barattoli di zuppa Campbell's.
Nel film Watchmen compare ritraendo invece che Marylin Monroe il secondo Gufo Notturno, noto personaggio del film.
Il film Factory Girl del 2006 del regista George Hickenlooper narra della vita dell'attrice-modella Edie Sedgwick nella Factory di Andy Warhol, il film suggerisce che anche Warhol fu causa della sua rovina.
Ha partecipato in numerosi camei in decine di film. Nel 1982 ha partecipato (non accreditato) nel film Tootsie di Sydney Pollack al fianco di Dustin Hoffman vestito da donna.
Partecipa all'episodio nº200 di Love Boat, Aerobic April/The Wager/Story of the Century, nei panni di sé stesso, alle prese con Tom Bosley e Marion Ross (I Cunningham protagonisti del serial Happy Days); Marion Ross, sua grande amica nella vita reale, lo convinse a partecipare.
Viene citato nella dodicesima puntata della serie televisiva Pan Am, dove Laura scopre che l'artista Andy Warhol è interessato a comprare delle sue fotografie di nudo.
Nell'episodio Colpo Della Polka di Scooby-Doo! Mystery Incorporated appare una chiara parodia di Warhol (Randy Warsaw) doppiato da Marco Vivio.
Nel film Men in Black 3, compare un Andy Warhol che, secondo la storia, è in realtà un infiltrato MIB.
Nella serie Queer as Folk, il co-protagonista Justin Taylor è spesso paragonato a Warhol in quanto entrambi sono dei geni nel campo dell'arte, ed entrambi sono nati a Pittsburgh.
Nel 1998 Warhol viene interpretato da Sean Sullivan nel film Studio 54, diretto da Mark Christopher.
Nel 2000 Warhol viene interpretato da John Verhaeven nel film televisivo The Linda McCartney Story, diretto da Armand Mastroianni.
Il giovane regista Leonardo Ferrari Carissimi decide di affrontare, come tema della sua prima opera cinematografica (Mr. America), quello di Andy Warhol, e della distruzione che la sua controversa figura porta numerosi artisti appartenenti alla sua Factory. Il film è interpretato da Anna Favella e Marco Cocci.
Nel 2005 uno dei tre ponti gemelli di Pittsburgh conosciuti come le Tre Sorelle è stato ribattezzato ponte Andy Warhol in suo onore.
Nel 2016 Andy Warhol viene interpretato da John Cameron Mitchell, doppiato da Emiliano Coltorti, nella serie televisiva Vinyl, prodotta da Martin Scorsese e Mick Jagger.
La web star Cameron Dallas nella sua serie "CHASING CAMERON" cita più volte Andy dicendo che una delle sue citazioni preferite è "everyone will be famous for 15 minutes in the future" aggiungendo "i think i'm gonna need more than 15 minutes".
Nel 2017 Warhol viene interpretato da Evan Peters nel settimo episodio della settima stagione di American Horror Story, nel periodo in cui Valerie Solanas attenta alla sua vita, interpretata da Lena Dunham, nel 1968.
Nel 2018 Warhol viene interpretato da Cary Elwes nel film Billionaire Boys Club.Citazioni nel mondo della musica
Il cantautore rapper italiano Caparezza lo cita nella canzone La mia parte intollerante dell'album Habemus Capa: «Che detesto il cliché dell'uomo che non deve chiedere mai, dato che se non chiedi non sai, dato che adoro Warhol e Wilde...».
David Bowie dedica all'artista il brano omonimo del suo album Hunky Dory pubblicato nel 1971 e lo interpreta nel film Basquiat (1996) di Julian Schnabel.
Sempre il rapper Caparezza lo cita nella canzone cover dell'album Museica "In classe mangio una banana che mi dà / quindici minuti di notorietà, Underground Velvet", con riferimento all'album The Velvet Undergound & Nico la cui copertina era proprio la celebre banana di Andy Warhol.
Il rapper milanese Fedez lo cita nella sua canzone Psichedelico, sedicesima traccia dell'album Sig. Brainwash - L'arte di accontentare "Un viaggio di sola andata ma non so quando ritorno, intrappolato dentro un quadro di Andy Warhol".
Warhol viene citato e ringraziato dal cantante libanese Mika nella canzone "Good Guys".
Il rapper italiano Ghemon fa un riferimento alla teoria dei 15 minuti di Andy Warhol secondo la quale tutti saremo famosi per almeno un quarto d'ora nell'arco della nostra vita nel pezzo "Su e giù" estratto dall'album La rivincita dei buoni : "[...] forse la corsa di ognuno per ritargliarsi un quarto d'ora di fama / finisce dritta su carta stampata...".
Anche il rapper sardo Salmo lo cita nella sua canzone Russel Crowe, primo singolo estratto dall'album Midnite: "lasciami 15 fottuti minuti da solo / nell'anonimato il contrario di Andy Warhol". Si riferisce anche lui alla teoria dei 15 minuti di Andy Warhol.
Raphael Gualazzi lo cita nel brano L'estate di John Wayne: "Le celebri banane di Andy Warhol tornerà / Lupin e farà un colpo eccezionale per noi"Note

Bibliografia
Calvin Tomkins, Vite d'avanguardia. John Cage, Leo Castelli, Christo, Merce Cunningham, Johnson Philip, Andy Warhol, Genova, Costa & Nolan, 1983, ISBN 88-7648-013-7.
Teresa Macrì, Cinemacchine del desiderio, Genova, Costa & Nolan, 1998, ISBN 88-7648-342-X.
Claudio Spadoni, Andy Warhol, Bologna, Cinquantasei, 2007.
Donald Thompson, Lo squalo da 12 milioni di dollari : la bizzarra e sorprendente economia dell'arte contemporanea, Milano, Mondadori, 2009 [2008], ISBN 978-88-04-58742-2, OCLC 799974929, SBN ITICCULO11241615.
Victor Bockris, Andy Warhol, Bologna, Odoya, 2010, ISBN 88-6288-076-6.
Arthur C. Danto, Andy Warhol, Torino, Einaudi, 2010, ISBN 88-06-20328-2.
AA.VV. Le Grand Monde d'Andy Warhol , 2009, èditions RMN, ISBN 978-2-7118-5555-1 (Catalogo della Mostra)Voci correlate
Pop art
Guggenheim Museum di New York
Collezione Rosini Gutman
Truman Capote
Tennessee Williams
The Velvet Underground
Lou Reed
Nico
Duran Duran
Arthur Danto
Joe Dallesandro
Gerard Malanga
Edie Sedgwick
Valerie Solanas
Dia Beacon
Mr. AmericaAltri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Andy Warhol
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Andy WarholCollegamenti esterni

Sito ufficiale, su warhol.org.
Andy Warhol, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
(EN) Andy Warhol, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
(EN) Andy Warhol, su Find a Grave.
Opere di Andy Warhol, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
(EN) Opere di Andy Warhol, su Open Library, Internet Archive.
(EN) Bibliografia di Andy Warhol, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
(EN) Andy Warhol, su Internet Movie Database, IMDb.com.
(EN) Andy Warhol, su AllMovie, All Media Network.
(EN) Andy Warhol, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
(EN) Andy Warhol, su TV.com, CBS Interactive Inc.
(EN) Andy Warhol, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
(DE, EN) Andy Warhol, su filmportal.de.
L'impronta di Andy Warhol sul XX secolo (ANSA), su ansa.it. URL consultato il 25 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2007).
Attentato a Andy Warhol, su sites.google.com.
Speciale Andy Warhol sul portale RAI Arte, su arte.rai.it.
(EN) The Andy Warhol Foundation, su warholfoundation.org. URL consultato il 30 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2018).
(EN) The Andy Warhol Museum, su warhol.org.
(EN) Warhol stars, su warholstars.org. URL consultato il 30 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2018).
(EN) Andy Warhol al Museum of Modern Art (MoMA), su moma.org.
(EN) The Andy Warhol Museum of Modern Art - city of origin - Medzilaborce (Slovakia) - the second largest collection worldwide, su warholcity.com.

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