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Alida Valli
1921 2006




Alida Valli, nome d'arte di Alida Maria Altenburger von Markenstein und Frauenberg (Pola, 31 maggio 1921 – Roma, 22 aprile 2006), è stata un'attrice italiana.




Biografia
Nasce a Pola da madre istriana Silvia Obrekar, pianista, e da padre trentino, professore di filosofia e critico musicale con ascendenze aristocratiche, barone Gino Altenburger von Marckenstein und Frauenberg, appartenente a nobile famiglia di origini tirolesi ma di sentimenti patriottici italiani. Nel 1936 adotta il nome d'arte "Valli" scegliendolo, pare, dopo aver consultato a casaccio un elenco telefonico. Frequenta i corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia ed esordisce giovanissima sul grande schermo, interpretando fin dall'inizio ruoli da protagonista e diventando ben presto l'attrice simbolo del cinema italiano del periodo fascista, lavorando in film come Mille lire al mese (1938) e Ore 9: lezione di chimica (1941).
La sua versatilità la impone anche in ruoli drammatici quale quello di Manon in Manon Lescaut di Carmine Gallone (1940) e quello di Luisa in Piccolo mondo antico di Mario Soldati (1941) che al Festival di Venezia le vale un premio speciale concesso dal conte Giuseppe Volpi come miglior attrice italiana dell'anno. Nello stesso anno perde il proprio fidanzato Carlo Cugnasca, aviatore, caduto a Tobruk in Libia.


Nel 1942, però, i suoi film Noi vivi e Addio Kira! subiscono, su pressione di Mussolini, la censura fascista.A differenza di molti colleghi, nell'autunno del 1943 la Valli, per non recitare in film di propaganda fascista, rifiuta di trasferirsi negli studi cinematografici del fascismo saloino (il "Cinevillaggio" di Venezia) e rimane a Roma dove si nasconde con l'aiuto delle amiche Leonor Fini e Luciana d'Avack. Sempre nel 1943, Alida Valli porta a grande successo la canzone Ma l'amore no (di Galdieri - D'Anzi) tratta dal film Stasera niente di nuovo di Mario Mattoli, che diviene la canzone italiana di maggior successo e più trasmessa dall'EIAR nel corso dei due ultimi e più bui anni di guerra.
Nel 1944 sposa l'artista e compositore Oscar De Mejo, da cui avrà due figli: Carlo, anch'egli attore, e Larry, che seguirà le orme paterne diventando musicista jazz; dopo 8 anni i due divorziano. Nel 1947 la sua interpretazione di Eugenia Grandet nell'omonimo film di Mario Soldati le frutta un Nastro d'Argento come miglior attrice.
Nello stesso anno si trasferisce a Hollywood su invito del produttore Selznick, che vorrebbe farne la "Ingrid Bergman italiana". Appartengono a questo periodo, tra gli altri, Il caso Paradine di Alfred Hitchcock, in cui recita accanto a Gregory Peck, Il miracolo delle campane di Irving Pichel, in cui recitò in coppia con Frank Sinatra, ed Il terzo uomo (1949) di Carol Reed, interpretato assieme a Orson Welles.
L'attrice non sopporta le regole che le vengono imposte dal produttore che, come è noto, voleva sempre il controllo totale dei suoi attori, e ottiene la rescissione del contratto pur a prezzo di una notevole penale. Nel 1951 torna finalmente in Italia e pochi anni dopo fornisce una delle sue migliori interpretazioni nel capolavoro di Luchino Visconti, Senso (1954). Nello stesso anno il suo nome viene associato al cosiddetto caso Montesi in quanto fidanzata di Piero Piccioni, il principale indiziato dell'epoca, poi pienamente scagionato. Decide così di allontanarsi dalle scene per tornare davanti alla macchina da presa solo nel 1957, diretta da Michelangelo Antonioni nel film Il grido.


La sua fama si consolida sotto la direzione di registi quali Gillo Pontecorvo (La grande strada azzurra del 1957), Franco Brusati (Il disordine del 1962), Pier Paolo Pasolini (Edipo re del 1967). Viene richiesta anche da registi stranieri molti dei quali francesi. Negli anni settanta si dimostra un'attrice molto versatile, lavorando con Valerio Zurlini in La prima notte di quiete (1972) accanto ad Alain Delon, Mario Bava in Lisa e il diavolo (1972), Bernardo Bertolucci in La strategia del ragno (1970) e nel kolossal Novecento (1976).
Con Giuseppe Bertolucci nel 1977 partecipa al primo film interpretato da Roberto Benigni, Berlinguer ti voglio bene; Dario Argento le affida due ruoli inquietanti in Suspiria (1977) ed in Inferno (1980). Sempre nel 1980 è protagonista nello sceneggiato televisivo L'eredità della priora di Anton Giulio Majano.
Riceve il Gamajun International Award nel 1990, il David di Donatello alla carriera nel 1991 (ne aveva già vinto uno nel 1982 come miglior attrice non protagonista per La caduta degli angeli ribelli di Marco Tullio Giordana) e il Leone d'Oro alla carriera al festival di Venezia nel 1997.
Nel 2004, la Croazia decide di premiarla come grande artista croata, ma lei rifiuta il premio affermando: "Sono nata italiana e voglio morire italiana". Nel 2008 le viene intitolata una sala cinematografica - il cinema Valli appunto - nella sua città natale, Pola.
Trascorre gli ultimi anni di vita in condizioni di indigenza, al punto che le viene concesso il vitalizio previsto dalla legge Bacchelli. Dopo la morte viene tumulata nel cimitero del Verano a Roma. Nel 2010 e nel 2011 il Bif&st di Bari ha assegnato un Premio intitolato ad Alida Valli per la giovane attrice rivelazione (2009) e per la miglior attrice non protagonista tra i film del festival.

Filmografia
Cinema



I due sergenti, regia di Enrico Guazzoni (1936)
Il feroce Saladino, regia di Mario Bonnard (1937)
Sono stato io!, regia di Raffaello Matarazzo (1937)
Mille lire al mese, regia di Max Neufeld (1938)
L'ultima nemica, regia di Umberto Barbaro (1938)
L'amor mio non muore, regia di Giuseppe Amato (1938)
L'ha fatto una signora, regia di Mario Mattoli (1938)
La casa del peccato, regia di Max Neufeld (1938)
Ballo al castello, regia di Max Neufeld (1939)
Assenza ingiustificata, regia di Max Neufeld (1939)
Manon Lescaut, regia di Carmine Gallone (1939)
Taverna rossa, regia di Max Neufeld (1940)
La prima donna che passa, regia di Max Neufeld (1940)
Oltre l'amore, regia di Carmine Gallone (1940)
Piccolo mondo antico, regia di Mario Soldati (1941)
Luce nelle tenebre, regia di Mario Mattoli (1941)
Ore 9: lezione di chimica, regia di Mario Mattoli (1941)
L'amante segreta, regia di Carmine Gallone (1941)
Catene invisibili, regia di Mario Mattoli (1942)
Le due orfanelle, regia di Carmine Gallone (1942)
Noi vivi, regia di Goffredo Alessandrini (1942)
Addio Kira!, regia di Goffredo Alessandrini (1942)
Stasera niente di nuovo, regia di Mario Mattoli (1942)
T'amerò sempre, regia di Mario Camerini (1943)
I pagliacci, regia di Giuseppe Fatigati (1943)
Apparizione, regia di Jean de Limur (1943)
Circo equestre Za-bum, episodi "Gelosia", "Il postino" e "Galop finale al circo", regia di Mario Mattoli (1944)
La vita ricomincia, regia di Mario Mattoli (1945)
Il canto della vita, regia di Carmine Gallone (1945)
Eugenia Grandet, regia di Mario Soldati (1947)
Il caso Paradine (The Paradine Case), regia di Alfred Hitchcock (1947)
Il miracolo delle campane (The Miracle of the Bells), regia di Irving Pichel (1948)
Il terzo uomo (The Third Man), regia di Carol Reed (1949)
La torre bianca (The White Tower), regia di Ted Tetzlaff (1950)
Ormai ti amo (Walk Softly, Stranger), regia di Robert Stevenson (1950)
Ultimo incontro, regia di Gianni Franciolini (1951)
I miracoli non si ripetono (Les miracles n'ont lieu qu'une fois), regia di Yves Allégret (1951)
La mano dello straniero, regia di Mario Soldati (1952)
Il mondo le condanna, regia di Gianni Franciolini (1953)
Gli amanti di Toledo (Les amants de Toléde), regia Henri Decoin e Fernando Palacios (1953)
Siamo donne, regia di Gianni Franciolini (1953)
Senso, regia di Luchino Visconti (1954)
L'amore più bello, regia di Glauco Pellegrini (1957)
La grande strada azzurra, regia di Gillo Pontecorvo (1957)
Il grido, regia di Michelangelo Antonioni (1957)
La diga sul Pacifico (Barriage contre le Pacifique), regia di René Clément (1958)
Gli amanti del chiaro di luna (Les bijioteurs du claire de lune), regia di Roger Vadim (1958)
Occhi senza volto (Yeux sans visage), regia di Georges Franju (1959)
Il ritorno di Arsenio Lupin (Signé Arsène Lupin), regia di Yves Robert (1959)
I dialoghi delle Carmelitane (Les dialogues des Carmélites), regia di Philippe Agostini e Raymond Leopold Bruckberger (1960)
Treno di Natale, regia di Raffaello Matarazzo (1960)
Il peccato degli anni verdi, regia di Leopoldo Trieste (1960)
Le gigolò, regia di Jacques Deray (1960)
L'inverno ti farà tornare (Une aussi longue absence), regia di Henri Colpi (1961)
La fille du torrent, regia di Hans Herwig (1961)
Il disordine, regia di Franco Brusati (1962)
Homenaje a la hora de la siesta, regia di Leopoldo Torre Nilsson (1962)
Furto su misura, regia di George Marshall (1962)
Al otro lado de la ciudad, regia di Alfonso Balcázar (1962)
Quella terribile notte, regia di François Villiers (1963)
A la salida, regia di Giancarlo Zagni (1963)
Ofelia, regia di Claude Chabrol (1963)
I leoni di Castiglia, regia di Javier Setó (1963)
L'uomo di carta, regia di Ismael Rodríguez (1963)
Umorismo nero, episodio "La vedova", regia di Giancarlo Zagni (1965)
Edipo re, regia di Pier Paolo Pasolini (1967)
La strategia del ragno, regia di Bernardo Bertolucci (1970)
Le champignon, regia di Marc Simenon (1970)
La prima notte di quiete, regia di Valerio Zurlini (1972)
L'occhio nel labirinto, regia di Mario Caiano (1972)
Diario di un italiano, regia di Sergio Capogna (1973)
L'Anticristo, regia di Alberto De Martino (1974)
Provocazione, regia di José María Forqué (1974)
Tendre Dracula, regia di Pierre Grunstein (1974)
La casa dell'esorcismo, regia di Mario Bava e Alfredo Leone (1975)
Il caso Raoul, regia di Maurizio Ponzi (1975)
Un'orchidea rosso sangue (La chair de l'orchidée), regia di Patrice Chéreau (1975)
Ce cher Victor, regia di Robin Davis (1975)
Novecento, regia di Bernardo Bertolucci (1976)
Le jeu du solitaire, regia di Jean-François Adam (1976)
Cassandra Crossing (The Cassandra Crossing), regia di George P. Cosmatos (1976)
Berlinguer ti voglio bene, regia di Giuseppe Bertolucci (1976)
Suspiria, regia di Dario Argento (1977)
Suor Omicidi, regia di Giulio Berruti (1978)
Un cuore semplice, regia di Giorgio Ferrara (1978)
Porco mondo, regia di Sergio Bergonzelli (1978)
Indagine su un delitto perfetto, regia di Giuseppe Rosati (1978)
La luna, regia di Bernardo Bertolucci (1979)
Zoo zéro, regia di Alain Fleischer (1979)
Inferno, regia di Dario Argento (1980)
Aquella casa en las afueras, regia di Eugenio Martín (1980)
Sezona mira u Parizu, regia di Predrag Golubovic (1981)
La caduta degli angeli ribelli, regia di Marco Tullio Giordana (1981)
Sogni mostruosamente proibiti, regia di Neri Parenti (1982)
Segreti segreti, regia di Giuseppe Bertolucci (1985)
Aspern, regia di Eduardo de Gregorio (1985)
Le jupon rouge, regia di Geneviève Lefebvre (1987)
À notre regrettable époux, regia di Serge Korber (1988)
La bocca, regia di Luca Verdone (1991)
Zitti e mosca, regia di Alessandro Benvenuti (1991)
Bugie rosse, regia di Pierfrancesco Campanella (1993)
Il lungo silenzio, regia di Margarethe von Trotta (1993)
Un mese al lago (A month by the lake), regia di John Irvin (1995)
Fatal Frames - Fotogrammi mortali, regia di Al Festa (1996)
Il dolce rumore della vita, regia di Giuseppe Bertolucci (1999)
L'amore probabilmente, regia di Giuseppe Bertolucci (2000)
Vino santo, regia di Xaver Schwarzenberger (2000)
Semana santa, regia di Pepe Danquart (2002)Televisione
I figli di Medea, regia di Anton Giulio Majano - film TV (1959)
Il caso Maurizius, regia di Anton Giulio Majano - sceneggiato TV (1961)
Combat! - serie TV, episodio "Doughboy" (1963)
Desencuentro - serie TV (1964)
Dr. Kildare - serie TV, 3 episodi (1964)
Il consigliere imperiale, regia di Sandro Bolchi - film TV (1974)
Les grandes conjurations: Le tumulte d'Amboise, regia di Serge Friedman - film TV (1978)
L'altro Simenon - serie TV (1979)
L'eredità della priora, regia di Anton Giulio Majano - sceneggiato TV (1980)
Verso l'ora zero, regia di Stefano Roncoroni - sceneggiato TV (1980)
La casa rossa, regia di Luigi Perelli (1981)
Dramma d'amore, regia di Luigi Perelli - sceneggiato TV (1983)
Piccolo mondo antico, regia di Salvatore Nocita - sceneggiato TV (1983)
Una vita in gioco 2, regia di Giuseppe Bertolucci - sceneggiato TV (1992)
Delitti privati, regia di Sergio Martino - miniserie TV (1993)Il teatro
La casa dei Rosmer, di Henrik Ibsen, con Alida Valli, Raoul Grassilli, Tino Buazzelli, Andrea Bosic, Compagnia Alida Valli, regia di Giancarlo Zagni, prima al Teatro Biondo di Palermo il 5 gennaio 1956.
Epitaffio per George Dillon, di John Osborne e Anthony Creigton, con Renato De Carmine, Alida Valli, Lina Volonghi, Ottavio Fanfani, regia di Fulvio Tolusso, prima al Teatro Metastasio di Prato il 25 novembre 1966.
Uno sguardo dal ponte, di Arthur Miller, con Raf Vallone, Alida Valli, Delia Boccardo, Massimo Foschi, Lino Capolicchio, Lucio Rama, regia di Raf Vallone, prima la Teatro Municipale di Reggio Emilia il 5 ottobre 1967.
Il Dio Kurt, di Alberto Moravia, con Luigi Proietti, Alida Valli, Luigi Diberti, Ugo Maria Morosi, regia di Antonio Calenda, prima la Teatro Comunale dell'Aquila il 27 gennaio 1969.
Il gabbiano, di Anton ÄŒechov, con Carlo Simoni, Alida Valli, Roldano Lupi, Ernesto Calindri, regia di Fantasio Piccoli, prima Teatro San Babila di Milano, il 16 marzo 1973.
La città morta, di Gabriele D'Annunzio, con Giulio Brogi, Alida Valli, Raffaella Azim, Aldo Regiani, regia di Aldo Trionfo, prima Teatro Sociale Lecco, 1988.Doppiatrici
Nelle versioni in italiano di alcuni suoi film prodotti fuori dall'Italia, Alida Valli è stata doppiata.

Lydia Simoneschi in Il caso Paradine, Il miracolo delle campane, Ormai ti amo, Il terzo uomo, La torre bianca, Il ritorno di Arsenio Lupin, Gli amanti di Toledo, I miracoli non si ripetono, La mano dello straniero, Il mondo le condanna, Occhi senza volto, Il peccato degli anni verdi, Furto su misura
Dhia Cristiani in La diga sul Pacifico, I leoni di Castiglia, L'anticristo
Cristina Grado in Fatal Frames - Fotogrammi mortali
Elena Zareschi in Il disordine
Anna Miserocchi in Inferno
Miranda Bonansea in Un mese al lagoPremi e riconoscimenti
David di Donatello 1982 - Migliore attrice non protagonista per La caduta degli angeli ribelli
David di Donatello 1991 - Candidatura come migliore attrice non protagonista per La bocca
David di Donatello alla carriera
Nastri d'argento 1947 - Migliore attrice protagonista per Eugenia Grandet
Nastri d'argento 1957 - Candidatura come migliore attrice non protagonista per La diga sul Pacifico
Nastri d'argento 1977 - Candidatura come migliore attrice non protagonista per Novecento
Leone d'oro alla carriera (1997)
Grolla d'oro 1955 per Senso
Golden Globe 1964 - Nomination come migliore attrice in un film drammatico per L'uomo di cartaNote

Bibliografia
Lorenzo Pellizzari e Claudio Valentinetti, Il romanzo di Alida Valli, Garzanti, 1995
Ernesto G. Laura e Maurizio Porro, Alida Valli, Gremese, 1995
Nicola Falcinella, Alida Valli. Gli occhi, il grido, Le Mani, 2011Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Alida Valli
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alida ValliCollegamenti esterni
Alida Valli, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
(EN) Alida Valli, su Internet Movie Database, IMDb.com.
Scheda su Alida Valli in Corto in Corto
Biografa di Alida Valli in Alternative Film Guide
(IT, EN, DE, HR) Biografia di Alida Valli in Istrianet
AlidaValli.net.

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