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Alessandra Mussolini
1962
età 62




Alessandra Mussolini (Roma, 30 dicembre 1962) è una politica, opinionista e attrice italiana.
È europarlamentare nel gruppo del Partito Popolare Europeo ed in precedenza è stata più volte membro del Parlamento italiano per vari partiti di destra e centrodestra.
È figlia di Anna Maria Scicolone (sorella minore dell'attrice Sophia Loren) e di Romano Mussolini, quarto figlio di Benito Mussolini. È laureata in medicina.



Biografia
Carriera artistica
Dopo aver recitato quattordicenne in Una giornata particolare di Ettore Scola, e aver condotto insieme a Pippo Baudo l'edizione 1981/82 di Domenica In, tentò la carriera cinematografica, ispirandosi alla zia Sophia Loren. Partecipò a qualche commedia all'italiana, lavorando al fianco di attori come Renato Pozzetto ed Enrico Montesano in Noi Uomini Duri, un film del 1987 la cui trama era legata al boom delle scuole di corsi di sopravvivenza di quegli anni. Fece anche un servizio fotografico di nudo per Playboy nell'agosto 1983.
Ha pubblicato nel 1982 un LP di canzoni, che aveva testi di Cristiano Malgioglio: uscito solo in Giappone, l'album Amore è una rarità introvabile nel mercato collezionistico e nel 2000 una copia è stata venduta a Londra per 10 milioni di lire. Sposata dal 1989 con Mauro Floriani, da cui ha avuto tre figli, dopo Sabato, domenica e lunedì di Lina Wertmüller del 1990 (in cui recitava al fianco di Luciano De Crescenzo e Sophia Loren e nel quale interpretava due brani della colonna sonora), decise di ritirarsi dal mondo dello spettacolo perché preferì dedicarsi alla politica.
Ha partecipato come doppiatrice in un episodio del cartone animato I Simpson. Nell'autunno 2006 è stata presidente della giuria della prima edizione del reality show La pupa e il secchione in onda su Italia 1. In questa occasione, ha avuto un litigio con un altro membro della giuria, Vittorio Sgarbi, in merito a questioni politiche: egli le rivolse alcune frasi ingiuriose. In seguito allo scontro, Sgarbi è stato espulso dal programma, e sostituito da Andrea G. Pinketts. Da allora è talora ospite in vari programmi di Canale 5, come Buona Domenica, Mattino Cinque, Pomeriggio Cinque, Questa Domenica, Domenica Cinque, Domenica Live, Quello che le donne (non) dicono (1ª puntata).

Carriera politica
L'adesione al MSI e ad AN
Nel 1992, dopo aver finito gli studi, laureandosi in Medicina e chirurgia, fu eletta deputato alla Camera nel collegio elettorale di Napoli 1, nelle liste del Movimento Sociale Italiano.Nel novembre 1993 si candidò come sindaco di Napoli per il MSI: a sorpresa con il 31% arrivò al ballottaggio, nel quale ottenne il 44,4% e fu superata da Antonio Bassolino. Fu favorevole all'alleanza tra MSI e Forza Italia in vista delle elezioni politiche del 1994 nel Polo delle Libertà, con il quale fu rieletta alla Camera con il maggioritario nel collegio Napoli-Ischia, ma insieme a Teodoro Buontempo si oppose, anche se non in maniera energica, allo scioglimento del MSI in seguito alla svolta di Fiuggi e alla nascita di Alleanza Nazionale nel gennaio 1995. In quella legislatura fu vicepresidente della commissione Affari sociali . Rimasta in AN, fu rieletta alla Camera nel 1996, nella XIII legislatura, dove svolse il ruolo di vice capogruppo del suo partito. Rieletta ancora nel 2001.

I contrasti con Fini e l'abbandono di AN
I suoi rapporti con Gianfranco Fini, leader di Alleanza Nazionale, non furono sempre buoni. La rottura avvenne nel novembre del 2003, quando Fini si recò in Israele, dove disse, in riferimento ai drammi dell'Olocausto, che il fascismo «è stato parte del male assoluto del XX secolo», scusandosi nel contempo con il governo israeliano per le leggi razziali del 1938: in seguito a queste dichiarazioni, Alessandra Mussolini abbandonò tre giorni dopo Alleanza Nazionale aderendo al Gruppo Misto e dichiarando che si era venuta a creare un'incompatibilità non tanto con le sue posizioni politiche, ma con il cognome che porta. Chiosò più tardi Bruno Vespa che in realtà Fini si era riferito solo alle leggi razziali, ma che i mass media avevano fatto passare il messaggio che si fosse riferito all'intero fascismo, come "male assoluto"; tuttavia, sostiene sempre il giornalista, il leader di AN non rilasciò precisazioni né rettifiche poiché ne sarebbero venute solo conseguenze negative e la Mussolini sarebbe uscita lo stesso.

Eurodeputato con Alternativa Sociale
La Mussolini fondò poco dopo, insieme a Luca Romagnoli, Adriano Tilgher e Roberto Fiore, un nuovo partito di destra, Libertà di Azione (in seguito noto come Azione Sociale), che confluì con altri movimenti di estrema destra nel cartello elettorale Alternativa Sociale.
Alle elezioni europee del 2004 il cartello elettorale ottenne l'1,2% dei voti, permettendo ad Alessandra Mussolini di essere eletta al Parlamento europeo, nel quale aderì al Gruppo Identità, Tradizione, Sovranità; ricevette 39.385 preferenze personali nella circoscrizione Centro, ove ottenne il seggio, 31.895 nella circoscrizione Sud, 19.432 nella circoscrizione Isole, 23.678 nella circoscrizione Nord-Ovest e 18.970 nella circoscrizione Nord-Est. È stata membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, della Commissione per lo sviluppo, della delegazione per le relazioni con i paesi del Mashreq e con la Bielorussia, e della delegazione all'Assemblea parlamentare euro-mediterranea.
Nel 2004, sostenuta dalla lista di Alternativa Sociale, si candidò a presidente della provincia di Latina, ottenendo 12.450 voti circa (pari al 4,1%) nonché un seggio al Consiglio provinciale. Tuttavia la Mussolini è stata criticata perché è stata presente a quattro sole sedute. Nel 2009, il consiglio fu chiamato a votare la sua decadenza dalla carica, ma la mozione fu respinta.
Alle elezioni regionali del 2005, Alternativa Sociale si presentò al di fuori dei due poli, con la Mussolini candidata a presidente del Lazio. Poco prima delle elezioni, a liste già presentate, il partito della Mussolini fu escluso dalla competizione nel Lazio per una sospetta falsificazione delle firme prodotte per la presentazione della lista. Il caso evocò uno scandalo nel quale furono coinvolti l'allora presidente della Regione Lazio Francesco Storace, il suo ex-portavoce ed il direttore dei sistemi informativi regionali, accusati di spionaggio informatico ai danni della Mussolini e di un altro candidato, Piero Marrazzo; lo scandalo è stato giornalisticamente intitolato "Laziogate" e portò nell'immediato alle dimissioni di Storace, che nel frattempo era divenuto ministro della Salute.

La Mussolini iniziò allora una campagna di comunicazione, trasferendosi dentro una roulotte a bordo della quale iniziò uno sciopero della fame, richiamando l'attenzione della stampa; una prima sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio confermò poco dopo l'esclusione della lista, il comune di Roma si mosse in modo da evidenziare che la verifica della regolarità delle firme era stata compiuta da una società "vicina alla Regione", infine il Consiglio di Stato riammise Alternativa Sociale. Il partito poté così essere votato ed ottenne l'1% dei voti circa, (con punte di poco meno del 2% in Campania e nel Lazio, dove la Mussolini si era candidata in prima persona).
Dopo il via libera di Alleanza Nazionale, Silvio Berlusconi riaprì le trattative con Alessandra Mussolini in vista delle elezioni politiche del 2006, pervenendo ad un accordo programmatico stipulato il 17 febbraio 2006 in virtù del quale il movimento Alternativa Sociale si è presentato a quella consultazione alleato con la Casa delle Libertà. Alcune polemiche sulla possibilità che entrassero in lista alcuni dirigenti post-fascisti furono messe a tacere con un patto tra la Mussolini e Berlusconi che prevedeva, tra l'altro, che non fossero candidati personaggi "discutibili".
Nell'aprile 2006, sulla "Gazzetta di Mantova", fu pubblicata fra le lettere al direttore una sorta di richiesta di rettifica firmata Alternativa Sociale con la quale, nell'enfatizzare differenza e distanza dal MS-Fiamma Tricolore di Romagnoli, si segnalava come ulteriore distinzione da questo che il movimento della Mussolini non avallava la richiesta di introduzione in Costituzione temi di compartecipazione del lavoratore agli utili delle aziende; ciò fu subito sintetizzato, nella polemica politica interna alla destra sociale e radicale, in una sconfessione da parte della Mussolini delle istanze legate alla socializzazione delle fabbriche, teorizzata e sul punto di essere applicata dal nonno Benito durante la Repubblica Sociale Italiana, provocando anche disapprovazioni della propria base. Il suo sito web, in questa fase, fu oggetto di ripetuti attacchi di "cracking".
Nelle elezioni politiche il suo partito ha ottenuto un risultato al di sotto delle aspettative (0,67% alla Camera e 0,63% al Senato) che non le ha consentito di approdare a Montecitorio.

Gli anni in Parlamento e le elezioni in Campania con il PdL
Nel 2008 decide di candidarsi nelle liste de Il Popolo della Libertà per le elezioni politiche del 2008 ed è stata eletta nella circoscrizione Campania 1, lasciando a Roberto Fiore la carica di deputato europeo. Da 1º luglio 2008 è presidente della Commissione parlamentare bicamerale per l'Infanzia.
Nel 2010 diviene consigliere regionale della Campania, dopo aver ottenuto quasi ventimila voti di preferenza, ma si dimette poco dopo, dando la preferenza all'incarico di deputato.
Alle elezioni politiche del febbraio 2013 è eletta senatrice per Il Popolo della Libertà e il 21 marzo è eletta segretario dell'ufficio di presidenza del Senato della Repubblica.

L'adesione a Forza Italia e il ritorno al Parlamento europeo
Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia.
Per le elezioni europee del 2014 è candidata da FI per la circoscrizione Centro e viene eletta nuovamente al Parlamento europeo (lasciando dunque il Senato), aderendo al gruppo del Partito Popolare Europeo.
Il 30 novembre 2016 decide di aderire al Gruppo Misto, lasciando il Partito Popolare Europeo in disaccordo con le prese di posizione da parte di Schäuble e Juncker a favore dell'operato del Governo Renzi e a favore della sua Riforma Costituzionale, pur rimanendo in Forza Italia.Il 30 aprile 2015 viene scelta da Silvio Berlusconi come capolista alle Elezioni Regionali in Campania del 31 maggio seguente a sostegno del governatore uscente Stefano Caldoro.
A seguito dello spoglio elettorale, con soli 2.200 voti non risulta eletta al consiglio regionale, con Caldoro che perde la guida della regione.L'anno seguente viene scelta come capolista anche alle elezioni comunali a Roma a sostegno dell'imprenditore Alfio Marchini, ma non è eletta.

Controversie
Nel corso degli anni, la Mussolini si è resa protagonista di alcune controversie con altri personaggi della politica e dello spettacolo, talvolta degenerate in discussioni o in vere e proprie liti.

Fece scalpore all'opinione pubblica lo scontro fisico che ebbe nel gennaio 2001 con l'allora Ministro per le pari opportunità Katia Bellillo, durante la registrazione di una puntata di Porta a Porta. Durante il dibattito su molestie sessuali rivolte alle donne, il ministro Bellillo (Comunisti Italiani) provocò la Mussolini dicendole: "Sta' zitta per carità, chiudi questa bocca, devi provocare per che cosa (...) ti chiami Mussolini e questo basta". Per tutta risposta l'On. Mussolini interruppe varie volte la Bellillo durante il suo discorso con frasi del tipo "Lei è comunista, brutta comunista" fino a che il ministro, spazientita, si alzò inveendo verso di lei finendo, dopo aver ricevuto un calcio dalla parlamentare, per lanciarle addosso il microfono. Al termine della registrazione, il ministro dichiarò di essersi "divertita", mentre l'On. Mussolini chiese l'intervento del Presidente della Camera Luciano Violante, il quale richiamò in maniera ufficiale l'allora Presidente del Consiglio Giuliano Amato dicendo che "un ministro non può criticare un parlamentare per il suo nome. Non ho motivo di dubitare delle parole dell'onorevole Mussolini, sono certo che lei troverà il modo per richiamare il ministro Bellillo al rispetto dei suoi doveri istituzionali".
Il 9 marzo 2006 la Mussolini fu protagonista di una controversia a Porta a Porta con Vladimir Luxuria. Nel corso della discussione, dopo essere stata accusata da Antonio Di Pietro di essere fascista, la Mussolini rispose: «E me ne vanto». La discussione proseguì con un intervento di Luxuria che, facendo riferimento alla propria identità di genere, replicò «Una persona che si vanta di essere fascista mi preoccupa, ci metterete al confino?». Alessandra Mussolini, irata, rispose: «A me preoccupa chi brucia le bandiere degli Stati Uniti e di Israele, chi grida "dieci, cento, mille Nassyria, vergogna, vergogna, vergogna"». Alla replica di Luxuria che rispose «Perché si rivolge a me? Io non mi sono vantata di aver bruciato quelle bandiere, lei si è vantata di essere fascista! Non usi altri argomenti», esternò: "Si veste da donna e crede di poter dire tutto quello che vuole... meglio fascista che frocio."
Il 21 luglio 2008 diffonde in Aula alla Camera le note dell'Inno nazionale, ponendo un telefonino davanti al microfono, in risposta alle affermazioni denigratorie pronunciate nei confronti dell'Inno di Mameli dal ministro Umberto Bossi.
Nel 2006, durante la trasmissione La pupa e il secchione, condotta da Enrico Papi con Federica Panicucci, ha continui litigi con Vittorio Sgarbi. In una delle puntate del programma, dopo che il critico ha dato della fascista alla Mussolini e dato apprezzamenti troppo spinti a una coppia, i due personaggi hanno dato vita a una furiosa lite condita da insulti molto pesanti nei confronti dell'onorevole. Sgarbi, dopo essersi alzato e aver tentato di metterle le mani addosso, viene prontamente fermato dagli spettatori del programma. La Mussolini quindi si alza e va via, dichiarando di non volersi sedere accanto al critico d'arte perché a suo dire è matto.
Il 21 ottobre 2009 tenta di spegnere il microfono a Francesco Barbato durante un suo duro intervento alla Camera.
Nell'autunno 2009 sono state avviate indagini in relazione ad un presunto ricatto che avrebbe coinvolto la Mussolini, a causa di un video che ritrarrebbe Roberto Fiore e Alessandra Mussolini in presunta intimità nella sede romana di Forza Nuova. Per tale vicenda è stato indagato dalla Procura di Roma per tentata estorsione Andrea Cacciotti, produttore cinematografico con precedenti per truffa.
Il 29 gennaio 2013, alla trasmissione L'Aria Che Tira su LA7, si rende protagonista di uno scontro verbale col giornalista Andrea Scanzi del Fatto Quotidiano. Il tutto nasce da un'intervista a Silvio Berlusconi e i relativi commenti di Scanzi su quanto l'ex Premier "fosse sveglio". A questi commenti si aggiungono le varie interruzioni di Alessandra Mussolini che ribatte dicendo «Lui è sempre sveglio». In seguito Scanzi dà dell'ignorante a Berlusconi. Dopo queste affermazioni la Mussolini, piuttosto irritata, chiede, interrompendo il discorso del giornalista, chi egli fosse; dopo una discussione e una presentazione, Scanzi risponde «Io so invece chi è lei e chi era suo nonno». La Mussolini afferma che Scanzi dovrebbe parlare con rispetto e il giornalista risponde che «Per Benito Mussolini io non ho alcun rispetto, cara signora. Alcun rispetto». A questa affermazione la Mussolini lascia lo studio palesemente irritata, non prima di aver detto «Io devo stare qua a sentire questa testa di cazzo?». All'uscita della Mussolini si accompagna la voce del giornalista che ribadisce «Io ho rispetto di Gobetti, di Matteotti, di tutte le persone che sono state devastate da suo nonno; di sicuro non di lei e di suo nonno». Un episodio simile è successo nel programma Tagadà, sempre sullo stesso canale, in cui in una discussione con Paola Concia, fu proprio quest'ultima a lasciare lo studio, in quanto leggermente provocata dalla Mussolini.
Nel corso del quarto scrutinio dell'elezione del Presidente della Repubblica del 2013, per protestare contro la candidatura di Romano Prodi, è entrata nell'aula della Camera con la collega senatrice Simona Vicari indossando magliette recanti le scritte "No, questo no" e "Il diavolo veste Prodi", riferendosi al film Il diavolo veste Prada.
Nel novembre 2013, in vista della scissione del PdL, a una puntata de L' aria che tira, discutendo con Roberto Formigoni, lo provoca a tal punto che egli dichiara: "Mi dispiace di essere in collegamento, altrimenti avrei già messo amorosamente una mano sulla bocca della Mussolini". Quest'ultima ha replicato con: "Io a te metto la mano da un'altra parte".Filmografia
Bianco, rosso e..., (1972)
Una giornata particolare, regia di Ettore Scola (1977)
Il caso Pupetta Maresca, (1982) (film TV)
Il tassinaro, (1983)
Qualcosa di biondo, regia di Maurizio Ponzi (1984)
Assisi Underground, (1985)
Ferragosto OK, (1986) (film TV)
Rimini Rimini, (1987)
Noi uomini duri, (1987)
Non scommettere mai con il cielo, (1987)
Vincere per vincere, (1988) (film TV)
La pattuglia nel deserto (Derech l'Ein Harod, Ha) (1990)
Sabato, domenica e lunedì, (1990) (film TV)Discografia
Album
1982 - Amore (アモーレ?)Singoli
1982 - Love Is Love (ラヴ・イズ・ラヴ?)
1982 - Tokio Fantasy (Tokio Fantasy?)È autrice della canzone "Orgoglio di essere italiani"
Note

Voci correlate
Benito Mussolini
Romano Mussolini
Alternativa Sociale
Azione SocialeAltri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Alessandra Mussolini
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alessandra MussoliniCollegamenti esterni
Dichiarazione di interessi finanziari (PDF), su europarl.europa.eu.
(EN) Alessandra Mussolini, su Internet Movie Database, IMDb.com.
Alessandra Mussolini, su Openpolis, Associazione Openpolis.

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