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Enrico Maria Salerno
1926 1994




Enrico Maria Salerno (Milano, 18 settembre 1926 – Roma, 28 febbraio 1994) è stato un attore, regista e doppiatore italiano.
Interprete di grande talento, dalla solida formazione teatrale, è considerato uno degli attori più completi e versatili nella storia dello spettacolo italiano, avendo spaziato con risultati spesso eccellenti in un vastissimo repertorio, dai classici del teatro al cinema d'autore e di genere, dalla televisione al doppiaggio.



Biografia
Enrico Maria Salerno nacque a Milano il 18 settembre del 1926, figlio di Antonino Salerno, un avvocato italiano originario di Erice (in provincia di Trapani), e di Milka Storff, una violinista jugoslava. Era secondogenito di quattro figli, tutti artisti: Titta, pittore e critico d'arte, Ferdinando, musicista e cantautore, e Vittorio, sceneggiatore e regista. A soli 17 anni, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, aderisce alla Repubblica Sociale Italiana come ufficiale della Guardia Nazionale Repubblicana presso la scuola AA.UU. "Varese". Con la liberazione viene imprigionato nel campo per prigionieri di guerra di Coltano, presso Pisa.
Tra le figure più rappresentative dello spettacolo italiano nella seconda metà del Novecento, nella sua carriera d'attore interpreta 102 spettacoli teatrali, gira 92 film come interprete, 3 come regista, innumerevoli tv-movie, centinaia di ore di trasmissioni TV, centinaia di ore di Radio.

Teatro

Esordì giovanissimo in teatro, cimentandosi anche nell'operetta. Dopo diverse esperienze minori, nel 1949 entrò nella compagnia di Laura Adani e Sergio Tofano e, nel 1950, fu scritturato da Giorgio Strehler per La morte di Danton. Dopo la breve ma fruttuosa collaborazione col Piccolo Teatro di Milano, viene diretto da Orazio Costa in alcuni spettacoli classici e recita in varie compagnie accanto ad attori come Luigi Cimara e Memo Benassi, fino a imporsi come uno degli attori di punta della nuova generazione con l'interpretazione de I fratelli Karamazov (1953). Dal 1955 al 1958 è primo attore del Teatro Stabile di Genova, portando in scena con successo (talvolta anche come regista) opere di Shakespeare, Alfieri, Cechov, Plauto, Dostoevskij, Pirandello e Giraudoux: apprezzato interprete drammatico, dotato di una voce calda e ammaliante, diventa in breve un grande e noto attore teatrale.
Nel 1960 fonda insieme a Ivo Garrani e Giancarlo Sbragia la "Compagnia degli Attori Associati", gruppo che allestì spettacoli impegnati e di critica sociale, come Sacco e Vanzetti di Mino Roli e Luciano Vincenzoni. Nel 1963 è un marito vittima di un vizioso ménage coniugale in una riuscita trasposizione della pièce Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee, con la regia di Franco Zeffirelli. Nel 1966 al Teatro dell'Opera di Roma è protagonista del Manfred di Byron, nel ruolo di attore recitante sullo spartito musicale di Schumann, diretto da Claudio Abbado, regia di Mauro Bolognini. Nel 1967 viene scritturato da Garinei e Giovannini come protagonista della commedia musicale Viola, violino e viola d'amore, e avrà come compagne di lavoro le Gemelle Kessler: con una delle due, Alice, ha avuto anche una relazione sentimentale.
Nel 1974 interpreta con Paolo Stoppa e Rina Morelli Le rose del lago di Franco Brusati. Nel 1976 fa coppia con Giovanna Ralli in una commedia di Bernard Slade, Fra un anno alla stessa ora. Nel novembre del 1979 vuole accanto a sé a teatro Veronica Lario, come protagonista femminile della commedia di Fernand Crommelynck Il magnifico cornuto: Veronica aveva 23 anni e ricopriva il ruolo di Stella, moglie di un uomo patologicamente geloso che, a un certo punto, la costringe a mostrare il seno nudo a un altro uomo (per la cronaca, l'attore Gerardo Amato, fratello di Michele Placido).


Nelle stagioni 1980-1981 e 1981-1982 è regista e protagonista di Io, l'erede e di Questi fantasmi! di Eduardo De Filippo. Nel 1985 interpreta l'Otello di Shakespeare con la regia di Giancarlo Sbragia. Nel 1991 torna alla collaborazione con Franco Zeffirelli per la messa in scena dei Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello dove è straordinario interprete del personaggio del padre. Il suo ultimo spettacolo debutta al Teatro Pergolesi di Jesi, nel gennaio 1993: è lui il protagonista del dramma di Arthur Miller Morte di un commesso viaggiatore, allestimento di cui Salerno cura anche la regia. Dopo la morte, è stato intitolato alla memoria dell'attore un prestigioso premio a sostegno della drammaturgia contemporanea.

Cinema
Nel cinema esordì in ruoli minori, imponendosi all'attenzione della critica con l'interpretazione del gerarca fascista padre di Jean-Louis Trintignant in Estate violenta (1959), di Valerio Zurlini, e soprattutto con quella di un farmacista reso invalido dalla sifilide in La lunga notte del '43 (1960), esordio registico di Florestano Vancini: da allora alternò ruoli da protagonista (Odissea nuda, 1961, e Smog, 1962, ambedue di Franco Rossi; L'ombrellone, 1965, di Dino Risi; Le stagioni del nostro amore, 1966 e La violenza: quinto potere, 1972, entrambi ancora di Vancini; L'estate, 1966, di Paolo Spinola; Un prete scomodo, 1975, di Pino Tosini) a partecipazioni e ruoli di contorno (Io la conoscevo bene, 1965, di Antonio Pietrangeli; L'armata Brancaleone, 1966, di Mario Monicelli; Nell'anno del Signore, 1969, di Luigi Magni), rivelando sempre un'assoluta padronanza del personaggio. Negli anni Settanta interpretò molti ruoli di commissario di polizia, a partire da L'uccello dalle piume di cristallo (1970) di Dario Argento per poi inserirsi nel filone poliziottesco con l'epocale capostipite La polizia ringrazia (1972) di Steno. Attore duttile e completo, ha spaziato dalla commedia al dramma sentimentale, dal cinema d'impegno civile ai film di genere, con risultati sempre eccellenti.
Come regista colse un grande successo al primo film, Anonimo veneziano (1971), struggente storia d'amore e morte scritta con Giuseppe Berto e accompagnata da una fortunatissima colonna sonora eseguita da Stelvio Cipriani, cui seguirono Cari genitori (1973) ed Eutanasia di un amore (1978), tratto dall'omonimo romanzo di Giorgio Saviane, che collaborò pure alla sceneggiatura. I film di Salerno ebbero in comune il tema melodrammatico del distacco dagli affetti e dalla famiglia, con una sottesa critica ai costumi e ai vincoli della società moderna.

Doppiaggio
Salerno fu anche un doppiatore di successo: la sua voce dal timbro caldo, modulata dallo studio e dal forte tabacco francese di cui faceva largo uso fu, tra gli altri, di Clint Eastwood nella Trilogia del dollaro di Sergio Leone, del Cristo ne Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini e Il messia di Roberto Rossellini, Farley Granger in Senso di Luchino Visconti, Laurence Olivier nel Re Lear della BBC. Fu anche Amleto, doppiando il "Re degli attori sovietici", come era chiamato in patria: Innokentij Smoktunovskij: il film, Gamlet, del 1963, diretto da Grigorij Kozincev, si avvalse della traduzione in russo di Boris Pasternak e della colonna sonora composta da Dmitrij Šostakovič.
Il timbro nitido e inconfondibile di Salerno si riconosce anche nella voce fuori campo di molti documentari e film d'autore: Guerra e pace di King Vidor, Tom Jones di Tony Richardson, Il tè nel deserto di Bernardo Bertolucci. Diede la voce anche allo scrittore Georges Simenon in un'intervista concessa alla televisione italiana, dalla dimora elvetica del grande romanziere, trasmessa nel 1963..


Televisione
Fu molto prolifica e di grande rilievo anche la sua attività televisiva, che incominciò prestissimo: già nel 1954 Salerno prese parte ad alcuni adattamenti di opere teatrali (tra cui Il piacere dell'onestà di Pirandello). In pochi anni fu eccellente protagonista di sceneggiati di successo (Orgoglio e pregiudizio, Umiliati e offesi, Mastro Don Gesualdo) e di grandi classici del teatro (Romeo e Giulietta, Le tre sorelle, Macbeth, Antonio e Cleopatra). Giunto al culmine della notorietà, nel 1959 partecipò a un originale televisivo che fece epoca, I figli di Medea: la storia del rapimento di un improbabile figlio di Enrico Maria Salerno e Alida Valli da parte dello stesso attore appassionò l'intero paese rivelando al pubblico italiano l'incredibile potere di persuasione del nuovo mezzo di comunicazione.


In seguito ottenne un'enorme popolarità nel biennio 1968-69 come protagonista del telefilm La famiglia Benvenuti: suoi compagni di lavoro erano Valeria Valeri, Gina Sammarco e il piccolo Giusva Fioravanti, che anni dopo fondò il gruppo terroristico neofascista NAR. La serie, considerata l'antesignana delle moderne fiction, è il primo sceneggiato scritto appositamente per la televisione, incentrato sulle vicende di una comune famiglia borghese italiana. Salerno saltuariamente accettò anche di indossare i panni di conduttore: nel 1970 presentò il Festival di Sanremo con Nuccio Costa e Ira von Fürstenberg e nel 1978 gli venne affidata la conduzione del programma televisivo Ieri e oggi.
Nel 1983 apparve in Legati da tenera amicizia di Alfredo Giannetti. Nel 1988 per la RAI lesse la Divina Commedia di Dante Alighieri (Paradiso) alternandosi con Giorgio Albertazzi (Inferno) e Giancarlo Sbragia (Purgatorio): a tutt'oggi è la prima e unica lettura integrale del grande poema realizzata dalla televisione italiana. La lettura dei tre celebri attori era preceduta da un commento introduttivo dell'insigne dantista Giorgio Petrocchi. Nel 1990 impersonò Don Orione nel film Qualcosa di Don Orione, su sceneggiatura di Ermanno Olmi. Nel 1991 tornò a lavorare con Alfredo Giannetti nella miniserie Doris, una diva di regime, sulla storia di Doris Duranti, diva dell'epoca fascista.

Morte
Salerno è morto il 28 febbraio del 1994 al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, dove era ricoverato per un tumore ai polmoni, all'età di 67 anni. Riposa nel cimitero di Castelnuovo di Porto, Comune dove visse molti anni della sua vita.

Vita privata
Enrico Maria aveva tre fratelli: Giovanbattista (artista e professore d'arte), Fernando (compositore di musica) e Vittorio (regista).
Si sposò due volte: la prima con Fioretta Pierella, dalla quale ha avuto quattro figli: Giovanbattista, Eduardo, Petruccio e Nicola. Si è unito in secondo matrimonio con l'attrice Laura Andreini, con cui ha vissuto gli ultimi dodici anni della sua vita.
Fuori dal matrimonio ebbe una relazione con l'attrice Valeria Valeri: ebbe da lei una figlia (che riconobbe e a cui diede il suo cognome), Chiara, anch'ella doppiatrice e attrice.

Teatrografia parziale
Occupati d'Amelia di Georges Feydeau, regia di Sergio Tofano, 1949
Il poverello di Jacques Copeau, regia di Orazio Costa, 1950
La morte di Danton di Georg Buchner, regia di Giorgio Strehler, 1950
L'amore dei quattro colonnelli di Peter Ustinov, regia di Mario Ferrero, 1951
Vento notturno di Ugo Betti, regia di Orazio Costa, 1952
Agamennone di Vittorio Alfieri, regia di Orazio Costa, 1952
Agamennone di Eschilo, regia di Orazio Costa, 1952
Non c'è pace per l'antico fauno di Carlo Terron, regia di Daniele D'Anza, 1952
Un uomo da nulla di Luigi Candoni, regia di Gianfranco De Bosio, 1953
Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, regia di Alessandro Brissoni, 1953
I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, regia di André Barsacq, 1953
L'allodola di Jean Anouilh, regia di Mario Ferrero, 1953
Processo di famiglia di Diego Fabbri, regia di Alessandro Brissoni, 1953
Tartufo di Molière, regia di Gianni Santuccio, 1954
Saul di Vittorio Alfieri, regia di Franco Enriquez, 1954
L'alba, il giorno e la notte di Dario Niccodemi, regia di Luigi Cimara, 1954
Molto rumore per nulla di William Shakespeare, regia di Alessandro Brissoni, 1954
Spettri di Henrik Ibsen, regia di Enrico Maria Salerno, 1954
Il Cid di Pierre Corneille, regia di Lucio Chiavarelli, 1955
Rinaldo e Armida di Jean Cocteau, regia di Alessandro Brissoni, 1955
I mariti di Achille Torelli, regia di Mario Ferrero, 1955
Anfitrione di Tito Maccio Plauto, regia di Edmo Fenoglio, 1955
Ondina di Jean Giraudoux, regia di Mario Ferrero, 1956
Ivanov di Anton ÄŒechov, regia di Mario Ferrero, 1956
Oreste di Vittorio Alfieri, regia di Enrico Maria Salerno, 1956
La bisbetica domata di William Shakespeare, regia di Franco Enriquez, 1956
Liolà di Luigi Pirandello, regia di Alessandro Fersen, 1956
I demoni di Diego Fabbri da Fëdor Dostoevskij, regia di Luigi Squarzina, 1957
Misura per misura di William Shakespeare, regia di Luigi Squarzina, 1957
La gibigianna di Carlo Bertolazzi, regia di Enrico Maria Salerno, 1957
Ifigenia in Tauride di Euripide, regia di Orazio Costa e Mario Ferrero, 1957
La conchiglia all'orecchio di Valentino Bompiani, regia di Valentino Bompiani, 1958
L'assedio di Brunello Rondi, regia di Orazio Costa, 1959
Sacco e Vanzetti di Mino Roli e Luciano Vincenzoni, regia di Giancarlo Sbragia, 1960
Il capitano d'industria di Brunello Rondi, regia di Enrico Maria Salerno, 1961
Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee, regia di Franco Zeffirelli, 1963
Manfred di Byron, regia di Mauro Bolognini, 1966
Viola, violino viola d'amore di Pietro Garinei, Sandro Giovannini e Luigi Magni, regia di Garinei e Giovannini, 1967
Le rose del lago di Franco Brusati, regia di Franco Brusati, 1974
Fra un anno alla stessa ora di Bernard Slade, regia di Garinei e Giovannini, 1976
Il magnifico cornuto di Fernand Crommelynck, regia di Enrico Maria Salerno, 1979
Io, l'erede di Eduardo De Filippo, regia di Enrico Maria Salerno, 1980
Questi fantasmi di Eduardo De Filippo, regia di Enrico Maria Salerno, 1981
Tabù di Nicola Manzari, regia di Enrico Maria Salerno, 1982
Otello di William Shakespeare, regia di Giancarlo Sbragia, 1985
Knock o Il trionfo della medicina di Jules Romains, regia di Enrico Maria Salerno, 1986
Il pensiero di Leonid Nikolaevič Andreev, regia di Enrico Maria Salerno, 1989
Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello, regia di Franco Zeffirelli, 1991
Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, regia di Enrico Maria Salerno, 1993Filmografia
Cinema
Attore

La tratta delle bianche, regia di Luigi Comencini (1952)
Siluri umani, regia di Antonio Leonviola (1954)
Estate violenta, regia di Valerio Zurlini (1959)
La lunga notte del '43, regia di Florestano Vancini (1960)
Le signore, regia di Turi Vasile (1960)
Saffo, venere di Lesbo, regia di Pietro Francisci (1960)
L'assedio di Siracusa, regia di Pietro Francisci (1960)
La sposa bella, regia di Nunnally Johnson (1960)
Era notte a Roma, regia di Roberto Rossellini (1960)
Odissea nuda, regia di Franco Rossi (1961)
Ercole alla conquista di Atlantide, regia di Vittorio Cottafavi (1961)
La bellezza di Ippolita, regia di Giancarlo Zagni (1962)
L'uomo dalla maschera di ferro, regia di Henry Decoin (1962)
Una vita violenta, regia di Paolo Heusch e Brunello Rondi (1962)
Smog, regia di Franco Rossi (1962)
L'amore difficile (episodio Le donne), regia di Sergio Sollima (1962)
Urlo contro melodia nel Cantagiro '63, regia di Arturo Gemmiti (1963)
Violenza segreta, regia di Giorgio Moser (1963)
Il fornaretto di Venezia, regia di Duccio Tessari (1963)
Scappamento aperto, regia di Jean Becker (1964)
I maniaci, regia di Lucio Fulci (1964)
La fuga, regia di Paolo Spinola (1964)
3 notti d'amore (episodio La moglie bambina), regia di Franco Rossi (1964)
Queste pazze, pazze donne, regia di Marino Girolami (1964)
Il Vangelo secondo Matteo, regia di Pier Paolo Pasolini (1964)
La costanza della ragione, regia di Pasquale Festa Campanile (1964)
Lo scippo, regia di Nando Cicero (1965)
L'ombrellone, regia di Dino Risi (1965)
I soldi, regia di Gianni Puccini e Giorgio Cavedon (1965)
La bugiarda, regia di Luigi Comencini (1965)
Su e giù, regia di Mino Guerrini (1965)
Casanova '70, regia di Mario Monicelli (1965)
Io la conoscevo bene, regia di Antonio Pietrangeli (1965)
Le stagioni del nostro amore, regia di Florestano Vancini (1966)
L'estate, regia di Paolo Spinola (1966)
Le fate, episodio Fata Sabina, regia di Luciano Salce (1966)
Il grande colpo dei sette uomini d'oro, regia di Marco Vicario (1966)
L'armata Brancaleone, regia di Mario Monicelli (1966)
Tre pistole contro Cesare, regia di Enzo Peri (1967)
Sentenza di morte, regia di Mario Lanfranchi (1967)
La notte pazza del conigliaccio, regia di Alfredo Angeli (1967)
L'amore attraverso i secoli (episodio L'età della pietra), regia di Franco Indovina (1967)
Bandidos, regia di Max Dillmann (1967)
Un treno per Durango, regia di Mario Caiano (1968)
Candy e il suo pazzo mondo, regia di Christian Marquand (1968)
La battaglia di El Alamein, regia di Giorgio Ferroni (1968)
Vedo nudo, regia di Dino Risi (1969)
Nell'anno del Signore, regia di Luigi Magni (1969)
L'uccello dalle piume di cristallo, regia di Dario Argento (1970)
Quell'amore particolare, regia di Carlo Martinelli (1970)
Contestazione generale, regia di Luigi Zampa (1970)
Ciao Gulliver, regia di Carlo Tuzii (1970)
Il prete sposato, regia di Marco Vicario (1970)
A cuore freddo, regia di Riccardo Ghione (1971)
Noi donne siamo fatte così, regia di Dino Risi (1971)
La polizia ringrazia, regia di Stefano Vanzina (1972)
La violenza: quinto potere, regia di Florestano Vancini (1972)
Contratto carnale, regia di Giorgio Bontempi (1973)
Ingrid sulla strada, regia di Brunello Rondi (1973)
La polizia è al servizio del cittadino?, regia di Romolo Guerrieri (1973)
La notte dell'ultimo giorno, regia di Adimaro Sala (1973)
No il caso è felicemente risolto, regia di Vittorio Salerno (1973)
La polizia sta a guardare, regia di Roberto Infascelli (1973)
Bisturi - La mafia bianca, regia di Luigi Zampa (1973)
Un uomo, una città, regia di Romolo Guerrieri (1974)
Il corpo, regia di Luigi Scattini (1974)
Hold-Up - Istantanea di una rapina, regia di German Lorente (1974)
La città gioca d'azzardo, regia di Sergio Martino (1974)
L'ultimo treno della notte, regia di Aldo Lado (1975)
...A tutte le auto della polizia..., regia di Mario Caiano (1975)
Fango bollente, regia di Vittorio Salerno (1975)
La polizia interviene: ordine di uccidere!, regia di Giuseppe Rosati (1975)
Un prete scomodo, regia di Pino Tosini (1975)
Brogliaccio d'amore, regia di Decio Silla (1976)
Bestialità, regia di Peter Skerl (1976)
Una vita venduta, regia di Aldo Florio (1976)
Che notte quella notte!, regia di Ghigo De Chiara (1977)
Una donna di seconda mano, regia di Pino Tosini (1977)
Amori miei, regia di Steno (1978)
Tesoromio, regia di Giulio Paradisi (1979)
Il corpo della ragassa, regia di Pasquale Festa Campanile (1979)
Cocco mio, regia di Jean Pierre Rawson (1979)
Il carabiniere, regia di Silvio Amadio (1981)
L'ultima volta insieme, regia di Ninì Grassia (1981)
Sballato, gasato, completamente fuso, regia di Steno (1982)
Legati da tenera amicizia, regia di Alfredo Giannetti (1983)
Scuola di ladri, regia di Neri Parenti (1986)
I padroni dell'estate, regia di Mario Parodi (1987)
Scuola di ladri - Parte seconda, regia di Neri Parenti (1987)
Il volpone, regia di Maurizio Ponzi (1988)
Qualcosa di Don Orione, regia di Ermanno Olmi (1990)Regista
Anonimo veneziano (1970)
Cari genitori (1973)
Eutanasia di un amore (1978)Doppiatore
Alain Cuny in La corruzione
Clint Eastwood in Per un pugno di dollari, Il buono, il brutto, il cattivo, Per qualche dollaro in più, Impiccalo più in alto
Laurence Olivier in Re Lear
Paul Scofield in Amleto
Gig Young in La segretaria quasi privata
Vittorio Gassman in La donna più bella del mondo
Richard Emory in Cantando sotto la pioggia
Farley Granger in Senso
Innokentij Smoktunovskij in Amleto
Enrique Irazoqui in Il Vangelo secondo Matteo
Laurent Terzieff in Medea
Pier Maria Rossi in Il messia
Richard Basehart in Il bidone
Franco Nero in Texas addio
Peter Sellers in Il ruggito del topo
Jack Kelly in All'inferno e ritorno
Voce narrante in Guerra e pace, Tom Jones, Il tè nel desertoTelevisione
Attore
Orgoglio e pregiudizio, regia di Daniele D'Anza - sceneggiato TV (1957)
Umiliati e offesi, regia di Vittorio Cottafavi - sceneggiato TV (1958)
La spada di Damocle, regia di Vittorio Cottafavi (1958)
Antigone, regia di Vittorio Cottafavi - film TV (1958)
L'amore deve nascere, regia di Mario Landi (1958)
Processo di famiglia, regia di Vittorio Cottafavi (1959)
Romeo e Giulietta, regia di Franco Enriquez (1959)
Il poverello, regia di Claudio Fino (1959)
Difensore d'ufficio, regia di Anton Giulio Majano (1959)
Le tre sorelle, regia di Claudio Fino - film TV (1959)
Sigfrido, regia di Guglielmo Morandi (1959)
I figli di Medea, regia di Anton Giulio Majano (1959)
Macbeth, regia di Alessandro Brissoni (1960)
Il giglio di quell'amore - Rievocazione della resistenza, di Alfonso Gatto e Vittorio Cottafavi (1964)
Mastro Don Gesualdo, regia di Giacomo Vaccari - sceneggiato TV (1964)
Così è (se vi pare), regia di Vittorio Cottafavi (1964)
Antonio e Cleopatra, regia di Vittorio Cottafavi - sceneggiato TV (1965)
Il pensiero, regia di Italo Alfaro (1966)
Il caso Evans: ipotesi di un delitto, regia di Marco Leto (1967)
Le troiane, regia di Vittorio Cottafavi - film TV (1967)
La famiglia Benvenuti, regia di Alfredo Giannetti (1968-69)
Tre donne: 1943: Un incontro, regia di Alfredo Giannetti - miniserie TV (1971)
Salvo D'Acquisto, regia di Romolo Guerrieri - film TV (1974)
Sotto il placido Don, regia di Vittorio Cottafavi (1974)
Quasi quasi mi sposo, regia di Vittorio Sindoni (1982)
All'ombra della grande quercia, regia di Alfredo Giannetti (1984)
Guerra di spie, regia di Duccio Tessari (1988)
Disperatamente Giulia, regia di Enrico Maria Salerno - miniserie TV (1989)
Qualcosa di Don Orione, regia di Marcello Siena (1990)
Doris, una diva di regime, regia di Alfredo Giannetti (1991)
Piazza di Spagna, regia di Florestano Vancini - miniserie TV (1992)Regista
Disperatamente Giulia (1989)
Il barone (1995) - II episodioProsa radiofonica RAI
Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, regia di Alberto Casella, trasmesso il 20 ottobre 1951.
Processo per nessuno di Alfio Valdarnini, regia di Pietro Masserano Taricco, trasmesso il 15 dicembre 1951.
Il Tartufo di Molière, regia di Gianni Santuccio, trasmesso il 5 agosto 1956.
L'allodola di Jean Anouilh, regia di Mario Ferrero, trasmesso il 22 luglio 1959.
Capitan Veleno di Edmondo Cotignoli, regia Alessandro Brissoni, trasmesso il 20 novembre 1959.Doppiatori italiani
Anche Enrico Maria Salerno, nonostante la sua celeberrima voce, è stato doppiato in alcuni film. Di seguito i doppiatori che gli hanno prestato la voce:

Renato Izzo in Ercole alla conquista di Atlantide
Antonio Guidi in Vedo nudo
Antonio Casagrande in No il caso è felicemente risolto
Giuseppe Rinaldi in La tratta delle bianche, Era notte a Roma e La notte dell'ultimo giornoRiconoscimenti
Nastri d'argento 1961: migliore attore non protagonista - La lunga notte del '43
Premio San Genesio 1961 come migliore attore teatrale dell'anno per Sacco e Vanzetti
Premio San Genesio 1964 come migliore attore teatrale dell'anno per Chi ha paura di Virginia Woolf?
Grolla d'oro 1966: migliore attore protagonista - Le stagioni del nostro amore
David di Donatello 1971: David speciale per l'esordio alla regia - Anonimo veneziano
Premio Flaiano 1990: miglior autore televisivo - Disperatamente GiuliaNote

Bibliografia
Gastone Geron, Enrico Maria Salerno: il piacere della provocazione, in Sipario, dicembre 2001
Maurizio Giammusso, Il teatro di Genova: una biografia, Leonardo arte, 2001
Vittorio Salerno, Enrico Maria Salerno, mio fratello, Gremese Editore, 2002
Fabio Francione (a cura di), Enrico Maria Salerno. Eutanasia di un filmaker, Falsopiano Editore, 2002
M. Procino, Enrico Maria Salerno: un attore e un archivio tutto da riscoprire, in Il mondo degli Archivi, aprile 2005
Alessandro Ticozzi, Le stagioni del nostro impegno: Enrico Maria Salerno attore e regista cinematografico, SensoInverso Edizioni, 2017Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su Enrico Maria Salerno
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enrico Maria SalernoCollegamenti esterni
Enrico Maria Salerno, in CineDataBase, Rivista del cinematografo.
Enrico Maria Salerno, in Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
Enrico Maria Salerno, vita e spettacoli, su enricomariasalerno.it.
Enrico Maria Salerno, in MYmovies.it, Mo-Net Srl.

(EN) Enrico Maria Salerno, su Internet Movie Database, IMDb.com.
(EN) Enrico Maria Salerno, su AllMovie, All Media Network.
(EN) Enrico Maria Salerno, in TV.com, CBS Interactive Inc.

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