Coperti di polvere, ripiegati su loro stessi, gli scultori adorano il marmo come un dio terribile e meraviglioso. Una materia diffidente, fredda e orgogliosa, che per ogni colpo restituisce un nuovo enigma. È solo grazie a un processo tecnico lento, pagato con solitudine, amore e infinita pazienza, se gli artisti di oggi hanno imparato a domarlo. Ma ora devono fare i conti con una tecnologia che sembra prendersi gioco dei loro sforzi: "Antropomorfo" è un robot in grado di produrre qualunque forma di marmo 3D a partire da un file digitale. La fotografia di un momento di transizione nel mondo dell'arte, in cui l'innovazione si muove forse troppo rapidamente e gli artisti si vedono scivolare la propria identità tra le mani.