Giacomo Anelli ha quattordici anni e da quando ne ha undici desidera appartenere al Club dei 27, un cenacolo di melomani della Bassa votato al culto di Giuseppe Verdi. Quella di Giacomo per Verdi è una passione infiammabile che nessuno estintore può spegnere. Ci soffia sopra lo sguardo di Mateo Zoni, sensibile alle inquietudini dell'adolescenza (Ulidi piccola mia, Elena un giorno d'estate) e a un ragazzino anomalo, discendente emiliano di Antoine Doinel. Il protagonista dei Quattrocento colpi che accendeva candele sull'altare consacrato a Balzac.