Non ci sono dubbi sull'importanza di Joseph Beuys, professore universitario e artista rivoluzionario, provocatorio e fondamentale, non solo per le opere create ma per il dibattito in cui si è inserito. Amato in tutto il mondo ma molto osteggiato in patria, dove era considerato poco più che un venditore di aria fritta, Beuys nella ricostruzione della sua carriera tra insegnamento, arte e politica, fatta dal documentario di Andres Veiel, concentrato sui contrasti, le lotte, i dibattiti e la resistenza all'establishment, emerge in tutta la sua estraneità allo spirito del suo tempo. Quello che invece rimane molto indietro nel documentario è una riflessione sul mezzo con cui questa storia è portata sullo schermo.