Dopo il colpo di stato militare del 1973, tutti i più stretti collaboratori e ministri di Salvador Allende vengono rinchiusi nel campo di concentramento dell'isola di Dawson, all'imboccatura dello Stretto di Magellano (soprannominata la Guantanamo cilena) dove, per cancellarne le identità , sono ribattezzati con un numero. Grazie alle pressioni della Croce Rossa Internazionale viene loro risparmiata la vita, ma non il clima inospitale, le torture e i lavori forzati. Trent'anni dopo, alcuni sopravvissuti tornano sull'isola e ritrovano il luogo in cui hanno imparato a sopravvivere in condizioni estreme, riproponendo persino in prigionia i ruoli politici che avevano nel governo. A riceverli, i carcerieri di un tempo, oggi funzionari del potere democratico.